TWR la (psico)analisi di Kong: Skull Island: "Peter Jackson, levati"

Quale dovrebbe essere il gol di un film con protagonista uno scimmione alto quanto un grattacielo? Divertire. Proprio per questo motivo Kong: Skull Island ha vinto in modo schiacciante la partita contro il King Kong di Peter Jackson datato 2005. E, per restare nel mondo dei paragoni, Kong Skull Island convince anche più del pur valido Godzilla del 2014, film con cui peraltro condivide lo stesso universo narrativo (tra un paio d’anni dovrebbe infatti arrivare nelle sale un crossover che non può non titillare la fantasia di ogni nerdone: Kong VS Godzilla).

Ma, prima di avventutarci nell’isola del teschio, SIGLA!

Con Godzilla, la Legendary aveva affidato la regia all’allora semisconosciuto Gareth Edwards (che poi avrebbe diretto Star Wars: Rogue One), qui ha deciso di affidarsi ad un altro verginello dell’alto budget, tale Jordan Vogt-Roberts. La scelta è stata azzeccata e la ricetta alla base del film ha dato vita ad un amalgama ben equilibrato. Ecco i 3 ingredienti base:

1) Il Cast: c’è il belloccio insipido come un bicchiere d’acqua povera di sodio (Tom Hiddleston), c’è la patata di classe con la canottierina ammiccante (Brie Larson), c’è il pazzerello (John C.Reilly), c’è John Goodman che dove lo metti sta sempre bene, c’è l’onnipresente Samuel L.Jackson nel ruolo di Samuel L.Jackson, ci sono una serie di comparse militari etnicamente ben distribuite da far morire con cadenza regolare.


– Tette, ma di classe –

2) La porno soundtrack anni ’70 in cui a farla da padroni sono i Creedence Clearwater Revival perché con una colonna sonora così si vince facile bon cibon cibonbonbon. 

3) Uno scimmione GIGANTESCO che si mena con dino-kajiu GIGANTESCHI in un triupudio di CGI GIGANTESCA con delle fatality GIGANTESCHE che Mortal Kombat levati.

Prendete il tutto e miscelate con un bel minipimer aggiungendo una spruzzatina di slow motion, una mezza dozzina di scene al tramonto à la Apocalypse Now, una manciata di indigeni e, come ciliegina sulla torta, infilateci una scena dopo i ititoli di coda con collegamento a Godzilla.

 – Adoro l’odore di napalm al mattino con King Kong sullo sfondo –

Servite ben caldo ed avrete un popcorn movie davvero appagante, soprattutto se entrerete al cinema con un pizzico di quella bramosia di sana ignoranza con cui si va generalmente a vedere un film di Fast and Furious. Sì, perché Kong: Skull Island è un film senza cali di ritmo che ha la fiera spregiudicatezza di un b-movie ma con degli effetti visivi che alla fine del film vorreste dare un high five a chi ha curato la CGI.

Condividi
Articoli Correlati
Leave a Comment