TWR la (psico)analisi di Preconcetti Fantastici e Dove Trovarli

Il mondo crossmediale di Harry Potter è senz’altro il franchise di maggior successo ad essere nato nell’ultimo ventennio (no, la Marvel c’era anche prima). Per questo motivo, prima di parlare di qualcosa di così tanto amato dal pubblico è onesto dire quale sia la mia posizione nei confronti del rowlingverso. Ve la racconto brevemente.
Correva l’anno 2001 ed il giovane me andò a vedere Harry Potter e la Pietra Filosofale con la sua/mia ragazza dell’epoca (non sono bravo a parlare in terza persona come i calciatori in conferenza stampa). A me piacque, a lei per niente, e me lo fece pesare per tutto il resto della serata. La stessa cosa accadde il mese successivo quando la portai a vedere La Compagnia dell’Anello: già infastidita per i 20 minuti di fila al botteghino, “ragazza dell’epoca” mi cazziò con veemenza perché alla fine del film Frodo e Sam non raggiungevano il Monte Fato e dunque “la storia non finisce” (cit. “ragazza dell’epoca”). Qualche mese dopo ci lasciammo, ma questa è un’altra storia di cui non penso possa fregarvi alcunché, ma trovavo giusto raccontarvi la conclusione per non essere accusato, anche stavolta, che “la storia non finisce”. E ora torniamo a Potter.
Ogni 18 mesi sono regolarmente tornato al cinema a vedere i film del maghetto: La Camera dei Segreti, che trovai fastidiosamente troppo simile al primo, Il Prigioniero di Azkaban, per me di gran lunga il miglior film di tutta la saga, ed i successivi alti e bassi tra Il Calice di Fuoco, L’Ordine della Fenice ed Il Principe Mezzosangue. Per arrivare al doppio finale de I Doni della Morte da cui rimasi sostanzialmente deluso.
Quindi sono uno di quelli che – nonostante la mugliera mi abbia invitato più volte a leggere i libri della Rowling che tanto le sono piaciuti – ha visto solo i film, con interesse e con piacere, ma senza rimanerne stregato. In una scala che va da ‘Harry Potter è il fratello di Joey Potter’ a ‘spero che il Quidditch diventi disciplina olimpica’, io mi piazzo esattamente a metà strada. 

Detto questo, sono andato a vedere Animali Fantastici e Dove Trovarli pieno di preconcetti, come quando vedo il trailer di un film di M.Night Shyamalan. Animali Fantastici sarà una pentalogia e onestamente tirar fuori 5 film (C.I.N.Q.U.E.F.I.L.M.) da un libretto di 90 pagine è un’impresa che non riuscirebbe nemmeno a Peter ‘Hobbit UltraExtended’ Jackson. A maggior ragione se questo libro è un compendio su bestie ed animali magici. In pratica è come realizzare un film cinque film partendo dal Monster Manual di Dungeons & Dragons. Ma, come il gatto di Schroedinger, in quella valigia piena di animali può esserci un film bello o un film brutto. Per scoprirlo, tocca aprirla. 


– Sarà bello o sarà brutto? –

E allora eccomi qui, al cinema, un tiepido fan di Potter pieno di preconcetti. Preconcetti che, devo ammettere, sono stati spazzati via quasi subito. Il film diretto da David Yates (già regista degli ultimi 4 film di Harry Potter) è godibilissimo: le atmosfere di una New York anni ’20 permeata di magia sono molto evocative ed oltretutto, nell’ottica dei big money a cui la Warner (e la Rowling) ovviamente guardano con grande interesse, americanizzare il brand Potter è stata una mossa decisamente furbetta. Inoltre era indispensabile andare via da Hogwarts, perché lo schema ripetitivo dell’anno scolastico, i vincoli narrativi negati alle classi ed ai professori avevano stancato.

Quindi sì, lo stesso universo narrativo ma calato in una realtà nuova con nuovi protagonisti di buon carisma. Il Newt Scamander di Eddie Redmayne è sufficientemente stralunato e romantico per creare empatia con il pubblico ed il signor Graves di Colin Farrell non è affatto male. Ma i meglio riusciti della comitiva sono altri: il babbano aspirante pasticciere Kowalski (e la sua risata) interpretato da Dan Fogler e la deliziosa Queenie Goldstein che ha il volto della cantante Alison Sudol.


– Cin – 

Nel cast figurano anche Ezra Miller, l’attore che sarà Flash nell’imminente film sulla Justice League, nel ruolo dello sfigatissimo Creedence Clearwater Revival e Ron Perlman, attore amatissimo (almeno da me) soprattutto per i ruoli di Hellboy e del biker Clay Morrow in Sons of Anarchy, qui celato dietro una CGI che lo ha reso un Goblin.

Ora, non vi farò alcuno spoiler sul finale, ma se avete visto il film capirete bene a cosa io mi riferisca: il plot twist in chiusura è sicuramente di grande effetto – su questo non si discute – ed è anche un modo per legare ancor di più la vicenda del signor Scamander alla mitologia della saga ma è un espediente stra-abusato praticamente in tutti i precedenti film di Harry Potter e l’effetto Scooby Doo alla lunga stanca

Insomma Animali fantastici e Dove Trovarli mi ha sorpreso in positivo ma, nonostante ciò, continuo ad interrogarmi su come potranno tirar fuori altri quattro film da questo nuovo ramo del franchise. I produttori hanno dichiarato che verrà coperta una finestra narrativa di circa 19 anni, che Scamander non sarà necessariamente il protagonista principale anche dei sequel e che entrerà in gioco un giovane Silente. Ma a comandare tutto sarà sempre lei: la voglia di mungere più denaro possibile dall’inesauribile minna che si è rivelato essere il Potterverso. E così tra due anni andrò di nuovo al cinema pieno di preconcetti, sperando di dovermi smentire come è capitato in questa occasione. 

Io vi saluto e, se nel vostro torbido passato ci sono delle ex che rompevano le palle dopo una serata al cinema, vi invito a venire a trovare conforto sulla mia pagina facebook. Non siete più soli:

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