Monolith – Recchioni, Uzzeo e LRNZ cambiano marcia alla Bonelli?

Quest’anno, al Lucca Comics and Games 2016, la Sergio Bonelli Editore ha presentato rilevanti novità, tanto nei formati dei propri fumetti, che nel largo utilizzo del colore, elemento solitamente estraneo ai prodotti della storica casa editrice.

Una delle proposte più interessanti e soprattutto attese è stata certamente Monolith, una graphic novel in due parti, ideata da Roberto Recchioni, scritta da quest’ultimo insieme a Mauro Uzzeo e magistralmente illustrata da LRNZ. Si tratta, come detto, di un volume assai diverso rispetto alla consueta produzione bonelliana, caratterizzato da una particolare attenzione verso il formato e dall’altissimo livello grafico. 

Monolith nasce con grandi ambizioni: parallelamente al progetto fumettistico, infatti, viene sviluppato anche quello cinematografico. Il film, prodotto da Sky Cinema e diretto da Ivan Silvestrini è stato già proiettato in anteprima al FrightFest di Londra, con una discreta risposta da parte della critica e del pubblico presente. Normale, dunque, che attorno all’uscita del fumetto si sia creata una grande attesa; attesa culminata, appunto, all’ultimo Lucca Comics che ha finalmente visto l’uscita di questo bel volumone.

La storia – piuttosto semplice nella struttura – vede come protagonista Sandra, una giovane donna ribelle, ossessionata dalla mania di controllo del marito. Proprio a causa di questo atteggiamento, dopo l’ennesimo litigio, Sandra decide di prendere con sé il figlio piccolo e di andare a stare per un po’ fuori città dalla sorella. Nel farlo, la donna prende in prestito l’automobile del marito, Monolith, un veicolo di nuova generazione, studiato per essere praticamente indistruttibile. Durante il viaggio nel deserto, però, Sandra è costretta a scendere dalla macchina, lasciando il figlio all’interno; e, quando tenta di riaprire lo sportello, si accorge di non poterlo più fare a causa di un guasto del telefono che controlla l’automobile. Si ritrova, così, completamente sola, impossibilitata a chiedere aiuto e con il figlioletto imprigionato dentro l’indistruttibile monolite a quattro ruote.  

Il soggetto, apparentemente banale, dopo una prima lettura si rivela invece più interessante del previsto, oltre che sorprendentemente adatto ad una trasposizione cinematografica. Il contrasto tra il desiderio di protezione e il pericolo di ciò che non si riesce a controllare è un tema ricorrente nel fumetto e ricorda un po’ le tematiche trattate nella serie TV cult Black Mirror, in cui l’innovazione tecnologica e l’impatto che essa ha sulle nostre vite, fanno da leitmotiv all’intera serie.

Il tutto, poi, è reso particolarmente intenso ed emozionale, grazie alle splendide tavole di LRNZ che anche in questa occasione dimostra di essere un artista di livello eccellente a prescinedre dalla tecnica che utilizza. In questo caso, basandosi su uno storytelling spiccatamente cinematografico, LRNZ sfrutta in modo sapiente l’utilizzo del colore, in grado da solo di conferire alla storia gli appropriati stati d’animo a seconda del frangente.

Ciò che invece non mi ha convinto sono la sceneggiatura e i dialoghi, spesso sbrigativi e poco credibili. Lo scambio di battute durante il litigio della coppia appare poco convincente, mentre le ragioni dietro alla scelta di Sandra di prendere Monolith, non del tutto plausibili. Il fumetto, nel complesso, perde qualcosina sotto questo profilo, che lo fa risultare un po’ più debole rispetto all’idea di base e al comparto grafico. Possibile, comunque, che ad una lettura completa anche del secondo volume, il tutto risulti più coerente e meno artefatto. Non ci resta che rinviare il giudizio a lettura completa. 

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