Recensione: DC's Legends of Tomorrow – Pilot Stagione 2

Ritorna sugli schermi The CW anche la più recente serie targata DC Comics: Legends of Tomorrow. Può una serie tamarra come la scorsa, diventare ancora più tamarra? La risposta che si sono dati gli autori e la produzione, evidentemente, è sì: Rip, Sara, Ray, Martin, Jax e Mick sono tornati e sono pronti a devastare ancora una volta la Storia. Scopriamo insieme come ci sono riusciti in questa prima puntata della serie.

Nella scorsa stagione ci siamo lasciati alle spalle il buon Captain Cold a.k.a. Leonard Snart, sacrificatosi per eliminare i Time Masters. In altre parole qualcuno si è sacrificato per proteggere la linea temporale ma il risultato è stato che le “Leggende” sono a piede libero e possono scorrazzare liberamente avanti e indietro lungo il corso della Storia, col risultato che Luigi XIII subisce un attentato da parte di sicari con pistole laser. Ma andiamo con ordine perché la prima apparizione che fa capire che questa stagione toccherà vette di tamarraggine è anche quella dell’uomo che ha avviato la stagione dei supereroi tamarri in TV: Oliver Queen (versione sindaco di Star City, per maggiori info cliccate qui) ovvero Stephen Amell. Un inizio col botto quindi, anche perché Green Arrow fa la sua ricomparsa all’interno della serie (dopo il crossover flashforward dello scorso anno… e no, non è una supercazzola).

All’inizio della puntata facciamo anche la conoscenza di un nuovo personaggio: il dottor Nate Heywood che nei fumetti è l’alter ego di Citizen Steel, un ex-giocatore di football con una gamba amputata, che nel tentativo di recuperare la gamba, finisce vittima di un esperimento che lo renderà totalmente d’acciaio (ora non chiedetevi come da una gamba amputata si sia passati ad un corpo interamente d’acciaio, scopritelo magari leggendo la storia di debutto del personaggio del 2007, scritta da Geoff Johns su Justice Society of America #2). In questa serie il dottor Holloway è uno scienziato, uno storico per la precisione: e direi finalmente! Un fisico, un meccanico, un ladro piromane, uno scienziato biomeccanico e una ninja assassina non li definirei prettamente esperti di Storia, invece ora c’è qualcuno che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) addrizzare il tiro della serie. Unica considerazione: Nick Zano, l’attore scelto per la parte dello storico sembra un fotomodello, quindi non particolarmente credibile, ma a questo siamo abituati con le serie CW.

Prima di entrare nei dettagli della puntata e quindi negli spoiler, solite considerazioni generali. La recitazione globale mi sembra migliorata, con meno faccine da parte degli attori, dialoghi un po’ più confacenti ai personaggi (malgrado le battute ad effetto non manchino, ma ci possono stare in una serie tamarra sui supereroi) e una sceneggiatura abbastanza densa, che non perde tempo con inutili spiegoni. Il tasso d’azione della serie è sempre molto alto ma, se in Arrow abbiamo avuto un miglioramento delle coreografie dei combattimenti, qui continuano a sembrare dei balletti, troppo coreografati e poco credibili. Idem per le sparatorie, dove gli eroi cercano riparo dal fuoco oppure schivano le pallottole, mentre i nemici corrono alla cieca con le armi puntate dritte davanti a loro, nella speranza di colpire qualcosa senza essere colpiti. Malgrado ciò la serie non è male, rimane stabile sugli standard della scorsa stagione ma potrebbe avere un potenziale migliore per i nuovi inserimenti e per i nuovi villain. Nota a margine: gli effetti speciali sono forse peggiorati (o comunque sono messi a sproposito).

Passiamo dunque ai dettagli della trama e agli spoiler: se non avete visto la puntata, non leggete il resto della recensione (o fatelo a vostro rischio e pericolo).

Il dottor Heywood cerca di entrare in contatto con Oliver Queen per comunicargli che ha scoperto alcune anomalie lungo il corso della Storia, come iscrizioni e geroglifici e illustrazioni raffiguranti i membri del team di Rip Hunter. E subito lo spettatore non deve chiedersi come faccia questo tizio a sapere che i nostri eroi viaggiano con una nave spaziale attraverso il tempo… ma vabbè, è la CW… mandato giù questo primo boccone, Oliver decide di aiutare Nate a scoprire che fine abbia fatto il relitto della Waverider, apparentemente scomparsa nel 1942 a largo di New York. Giunti sulla nave trovano Mick Rory in stasi, lo risvegliano e scopriamo cosa è accaduto nel 1942: i nazisti vogliono rapire Albert Einstein (e la sua ex moglie) per fargli costruire una bomba atomica con la quale distruggere New York. Anche in questo caso, però, scopriamo che questo evento non determinerà la vittoria dell’Asse, ma “solo” il prolungamento della Seconda Guerra Mondiale, con ulteriori 12 milioni di morti. Nel cercare di evitare il rapimento di Einstein, Sara (che vuole eliminare Damien Darhk dalla Storia per vendicare sua sorella Laurel) scopre che Darhk procura l’uranio ai nazisti e le Leggende decidono di intervenire per impedire che la bomba venga fatta esplodere. Col tipico deus ex machina, Rip salva i nostri eroi spedendoli a spasso nel tempo (tranne Rory, che era ferito e che aiuterà Nate a trovare le altre Leggende), ma si perdono le tracce del capitano, ora disperso nella Storia. Per finire scopriamo l’identità del viaggiatore temporale che sta cercando di intralciare le Leggende: Eobard Thawne ovvero l’Anti Flash. Colpo di scena interessante, se non fosse che hanno bisogno di inventarsi un movente bello grosso per l’arrivo di questo villain. Infine le Leggende incontrano gli altri membri della Justice Society of America: una “Civil War” è alle porte?

Fermo restando che Legends of Tomorrow è una serie con prerogative molto “leggere”, spero che nella nuova stagione possiamo assistere a qualcosa di più serio, oltre che ben recitato e ben scritto. Ma so che questa è una vera utopia. Noi ci rileggiamo alla prossima.

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