Ci sono film d’animazione che ti cambiano la vita, altri che la sfiorano appena, Summer Wars (2009 – Madhouse, Warner Bros Pictures) è quel genere di film d’animazione che resta sospeso fra i due poli: una linea grigia che mischia la morale ad una comicità leggera di situazione. D’altra parte è estremamente interessante dal punto di vista grafico, dato che porta la firma di Sadamoto, il quale ha accompagnato l’evoluzione storica e stilistica di Neon Genesis Evangelion, oltre ad aver curato la grafica ad uno dei film d’animazione più sorprendenti degli ultimi anni, ovvero, La ragazza che saltava nel tempo.
La storia (di Summer Wars) inizia mostrando un mondo interattivo estremamente sviluppato, ma in parte riconducibile a ciò che tutt’oggi è diventata la vita virtuale della gran parte delle persone del mondo: una piattaforma virtuale che gestisce tutti i mercati del mondiali, dal grande buisness, al piccolo commercio virtuale; quest’area è dotata anche di aree relax, svago e persino uffici di lavoro, dove, i personaggi virtuali, con caratteristiche grafiche da avatar caratterizzabili, svolgono giornalmente il loro mestiere, proprio come se lavorassero in un ufficio; inoltre ci sono aree dove ascoltare musica, dove eseguire tornei di lotta e il tutto…il tutto incontrando tante altre persone, addirittura persone di altre nazioni, con le quali diventa molto facile comunicare dati i sistemi di traduzione istantanea di questa piattaforma virtuale che prende il nome di: Oz; quale nome più adatto per un mondo così “magico?”.
Il protagonista, Kenji Koiso, è un piccolo genio dell’informatica, che lavora per Oz, ma il suo lavoro viene interrotto bruscamente da una proposta molto allettante: passare un paio di giorni in compagnia di Natsuki, la ragazza più popolare della scuola, per farle compagnia durante il compleanno della nonna; superata la titubanza iniziale, deciderà di accettare la proposta.
Arrivati nella casa della nonna, una di quelle abitazioni del Giappone antico, tipiche dei benestanti e dei samurai, presto scoprirà che il suo ruolo all’interno degli eventi narrativi, sarà più importante di quanto credesse e che una serie di eventi causeranno il collasso di Oz, causa per cui tutto il mondo (gestito da questa piattaforma interattiva) cade nel caos.
Spetterà al giovane protagonista ed alla grande e tenace famiglia di Nastuki rimettere tutto a posto; anche se la situazione si presenta sfavorevole.
Summer Wars mette in risalto la grande unità familiare di Natsuki, molto anomala per i tempi moderni del Giappone, dato che già nel lontano 1953, il regista Yasujiro Ozu, nel film “Tokyo monogatari”, sollevava i divari sociali e interpersonali all’interno delle famiglie del dopoguerra, costituite dalle nuove generazioni che affollavano le metropoli (in particolare Tokyo) e la generazione precedente, legata ancora a tradizioni, modi di vivere e di porsi nei confronti della famiglia, del tutto diversi. Proprio per questo motivo il protagonista si sente smarrito all’interno di quella casa, vissuta e popolata (nei giorni del compleanno della nonna) dai più disparati parenti, i quali onorano la parola della più anziana e mostrano grande rispetto e affetto per le sue decisioni.
Il nucleo familiare di Natsuki è un contrasto netto al mondo moderno, rappresentato da Oz, seppur non lo rifiutano, ma, anzi, ne fanno parte; inoltre, all’interno di questa grande famiglia, sono presenti tre o quattro tipi di generazioni, che vanno dalla nonna, che rappresenta il vero spirito giapponese, forte, autoritario, con un grande senso del dovere e importanza nei confronti della famiglia, fino alle nuove generazioni caratterizzate dagli adolescenti, più vicini ad un modo di pensare e di vivere la vita secondo caratteristiche più occidentali.
Tutto ciò, però, viene mascherato dalle disavventure che colpiranno la piattaforma virtuale di Oz, spostando tutta l’attenzione verso i vari piani, messi in atto principalmente da Kenji e attuati da Kazuma (cugino di Natsuki, famoso in Oz per detenere il record di massimi scontri vinti con il suo avatar di nome King Kazma).
Inizio Spoiler
Non mancano le sorprese ed i colpi di scena, fra i quali una rivelazione che arriva solo sul finale del film: per un paio di volte, uno dei parenti più infervorati sul passato storico della loro famiglia, racconta di come, durante un assedio alla loro città, avessero mantenuto la linea di difesa all’interno delle mura del palazzo, seppur fossero in minoranza; questa storia viene poi arricchita, in uno dei punti più cruciali della loro lotta contro Love Machine (l’entità che sta monopolizzando Oz), di un’altra nozione: quella storica battaglia la persero.
Fine Spoiler
Questo fa molto riflettere sul come l’onore di un’azione viene valutata molto più della sua riuscita e questo, credo, sia uno dei significati più belli che questo film d’animazione porta allo spettatore.
Il film è diretto da Mamoru Hosoda, ex membro degli Studi Ghimbli, e regista di (cito solo quelli più rilevanti): Digimon – il film, One Piece: l’isola segreta del barone Omatsuri e La ragazza che saltava nel tempo.
Il character design, come già accennato all’inizio, è assegnato a Yoshiyuki Sadamodo: padre dei disegni della serie e dei film di Neon Genesis Evangelion e dei suoi Rebuild, animatore in Gunbuster, character design nel lavoro sperimentale FLCL e curatore della copertina dell’album Pilgrim di Eric Clapton!
Summer Wars ha incassato un milione di dollari nel primo week-end, guadagnandone diciotto milioni in tutto il mondo. Ha vinto diversi premi, fra cui: il Japan Academy Prize come miglior animazione dell’anno, al Anaheim International Film Festival vince il premio del pubblico per il miglior film d’animazione.
Voto finale: 6,5