TWR la (psico)analisi di Sharknado 4: l'ignoranza e l'estasi

Ormai è un appuntamento meterologico ineluttabile. Prima arriva l’estate ed il caldo afoso, e con loro gli indispensabili servizi di Studio Aperto che prima invitano a bere molta acqua – soprattutto alle persone anziane – e subito dopo lanciano un’ineluttabile carrellata di culi in spiaggia. Poi, però, da 4 anni a questa parte, la bella stagione non viene bruscamente interrotta dai classici temporali estivi che la mettono in culo agli sposini che festeggiano in villa la prima settimana di settembre, no, l’estate finisice con l’arrivo di uno SHARKNADO!

Se siete tra quei tre che nel globo terracqueo non sanno di cosa io stia parlando e non conoscono l’epicità dello scontro tra l’uomo ed il tornado di squali, prima di proseguire vi rinvio qui dove spiego come, quando e perché Sharknado mi ha cambiato la vita. Letteralmente. Perché ok, forse io sarò fazioso, ma se non siete abbastanza illuminati da capire la grandiosità di una serie di film in cui tornado zeppi di squali vengono sconfitti a colpi di motosega da Ian Ziering – ex star di Beverly Hills 90210 oltre che testimonial di calzature di dubbio gusto – allora, forse, voi non meritate né di andare al cinema né di vedere dei film alla tivù. Voi meritate Panariello e Uomini e Donne.

Sharknado 4 – The 4th Awakens ha il solito plot semplice semplice, che ve lo dico a fare? Delle terribili perturbazioni ripiene di squali stanno nuovamente devastando gli USA, e a chi rivolgerà il suo sguardo terrorizzato il popolo americano? Who they gonna call? Fin Shepard, il last action hero definitivo, quello al cui confronto Chuck Norris, Steven Seagel e Jean Claude Van Damme sembrano Qui, Quo e Qua.

Ormai, però, ad essere ammantata da un alone di epicità (oltre che da un invidiabile ed illogico istinto di sopravvivenza), è tutta la famiglia Shepard, con David Hasselhoff di ritorno – dopo l’esordio in Sharknado 3 – nel ruolo del padre di Fin. E, per aggiungere nuovo pepe alla questione, stavolta gli Sharknado muteranno, diventando via via vaccanado, roccianado e… basta che poi vi rovino il piacere della scoperta. 

Tra le novità, oltre alle tute mech (sì, le tute mech!), un multimilionario dedito al controllo meteorologico, interpretato – ovviamente male – da un tipo con il registro espressivo di un attore di porno di seconda fascia e, udite udite, Gary Busey, che ha recitato in supercult come Un Mercoledì da Leoni e Point Break, qui nel ruolo del pazzo scienziato padre di Tara Reid. Epico.

Oltre a loro, ci sono un dozziliardo di cameo di personaggi noti negli States (per lo più sconosciuti da noi) ed una chicca: Steve Guttenberg che fu l’agente Mahoney nella saga di Scuola di Polizia. Il suo cameo, però, è molto significativo: Guttenberg, infatti, interpreta Colton West, protagonista di Lavalantula, lo spin-off di Sharknado. Sì, avete letto bene: lo spin-off di Sharknado! In Lavalantula Guttenberg ed un altro paio di ex membri del cast di Scuola di Polizia (per la precisione Jones ed Hooks) sono impegnati a combattere un’invasione di ragni che sputano lava. Ah, e c’è già un sequel: 2lava2lantula. Inutile dirvi che dovete vederlo, inutile dirvi che è epico.


– Last Action Mahoney –

Direte voi: la solita solfa non ha stancato? La risposta è no. Perché il trash più sfrenato vi prenderà per mano portandovi alle porte dell’estasi. Va però detto che la magia dei primi due film è difficilmente ripetibile: il primo perché, oggettivamente, era una roba così assurda e fatta talmente di merda, da diventare cult, il secondo (il migliore della saga) perché era la sublimazione di tutte le potenzialità del primo. The 4th Awakens è assimilabile a Sharknado 3: entrambi hanno un avvio folle e sfrenato (a Las Vegas quest’ultimo capitolo, alla Casa Bianca il precedente) che fanno da preludio al solito cataclisma finale. Insomma, pur non riuscendo a risvegliare il fanciullino che è in noi come i primi due capitoli della saga, Sharknado 4 è pur sempre magia. Ignoranza talmente spinta da diventare Cultura.  

Se anche voi volete imparare a respingere uno squalo volante con il pacco per sentirvi realizzati nella vita, vi ricordo di passare sulla mia pagina Facebook. Ve lo imparo io.

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