Howard e il Destino del Mondo compie 30 anni. L’uno agosto del 1986, infatti, il film con protagonista il papero antropomorfo creato da Steve Gerber sulle pagine dei fumetti Marvel, fece il suo esordio nei cinema americani accompagnato da enormi aspettative… ma le cose non andarono come previsto.
Il film, che vedeva George Lucas nella veste di produttore esecutivo, costò ben 36 milioni di dollari (più de Il Ritorno dello Jedi!), ma fruttò al botteghino americano appena 16 milioni e, ciliegina sulla torta, si aggiudicò 4 Razzie Awards: peggior film, peggiori effetti visivi, peggiore sceneggiatura e peggior esordiente ai sei attori che si alternarono dentro il costume di Howard.
Per doppiare Howard, inizialmente fu contattato Robin Williams e, per la parte di Beverly, fu provinata la cantante Tori Amos, ma poi i due ruoli andarono a Chip Zien ed a Lea Thompson (la madre di Marty in Ritorno al Futuro).
Questo film, però, ha altri motivi per essere ricordato. Innanzitutto è il primo film su licenza Marvel realizzato per il cinema (prima ancora di Blade, del Punitore, degli X-Men della Fox e di Iron Man) e, curiosità nella curiosità, a produrlo fu Lucasfilm che, così come Marvel, 25 anni dopo sarebbe stata acquistata da Disney.
Il clamoroso flop di Howard e il Destino del Mondo ebbe anche un curioso “effetto collaterale”: fece nascere la Pixar.
Sì, perché George Lucas, ebbro di gioia dopo il successo della trilogia di Guerre Stellari, si costruì una casetta da 50 milioni di dollari (lo Skywalker Ranch) e, inoltre, all’epoca aveva sulle spalle un dispendioso divorzio di appena tre anni prima. Il futuro della Lucasfilm, per colpa di Howard (e del ranch, a dire il vero) era in pericolo e così Lucas si trovò costretto a vendere la neoformata divisione di animazione computerizzata della Lucasfilm per 10 milioni di dollari. L’acquirente era “un certo” Steve Jobs, che rese indipendente questa costola della Lucasfilm rinominandola Pixar. Pixar che, 20 anni dopo, come Lucasfilm e Marvel, sarebbe finita nella mani di Topolino: fu infatti acquistata da Disney nel 2006 per 7,4 miliardi di dollari (contro i 10 milioni del 1986).
Insomma, se non fosse per il capitombolo di Howard al box office, oggi probabilmente non avremmo goduto di alcuni capolavori dell’animazione come Toy Story, Up ed Inside Out. La conferma che tutto il male non viene per nuocere…
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