Chiacchiere da Bar: Intervista ad Immanuel Casto (BGeek 2016)

Nella splendida cornice barese del BGeek, abbiamo intervistato Immanuel Casto, re del Porn-Groove e mente creatrice del famigerato Squillo Game.

Ti andrebbe di raccontarci qualcosa sulle tue origini artistiche?

Stabilire un punto d’inizio della mia carriera è abbastanza difficile. Per passione e per divertimento ho cominciato da adolescente. Dovendo fissare una data direi 2005, anno in cui ho aperto il mio blog. Attualmente utilizziamo queste terminologie abitualmente ma all’epoca, che non era comunque il 1800, mettere a disposizione le proprie opere musicali su internet era avveniristico. Youtube e Facebook cominciavano a muovere i primi passi e l’unico social di successo era MySpace. Da lì ho iniziato a farmi notare e la mia passione ha iniziato a prendere una piega professionale. Passo dopo passo sono arrivate le agenzie di management, i tour nazionali, il mio primo album, le prime esperienze televisive, sino ad arrivare a Squillo. Continuo comunque a lavorare sul serio, senza però prendermi troppo sul serio. 

Le tue melodie sono molto catchy, i tuoi testi sono degli slogan che starebbero benissimo stampati su qualche maglietta e di solito esprimono una netta presa di posizione. Come nasce questa magia? Cosa ti ispira?

Io, appunto, dico sempre “Un ritornello funziona quando quella frase potresti scriverla su una maglietta”. Il mio background professionale è la pubblicità ed esso si riflette sulla mia produzione artistica. Tutte le mie canzoni hanno una frase d’impatto. Sulla presa di posizione: è vero, in quello che faccio c’è sempre un messaggio. C’è spesso un discorso di critica e a volte potrebbe non essere palese. Racconto gli aspetti più grotteschi della società ma non è detto che li approvi sempre. Lascio all’ascoltatore il ruolo di giudice. Non è un metodo per tutti, oso dire che possa piacere solo alle persone intelligenti.

Ritieni che nel corso della tua carriera i tuoi album siano man mano diventati più intimi e personali?

Assolutamente sì. Sono cresciuto io ed è cresciuto il mio pubblico. Questo non significa rinnegare ciò che è stato precedentemente detto. Il mio stile va via via raffinandosi, senza rinunciare alle tematiche scomode, senza rinunciare alla satira e senza escludere brani di natura più intimista ed emotivamente coinvolgenti. Il mio prossimo lavoro procederà in questa direzione.

Il singolo di lancio del tuo ultimo album, “Da Grande Sarai Frocio”, sembra un candido invito all’outing.

Certo, è la voce di un adulto omosessuale che parla ad un ragazzino evidentemente gay di non vergognarsi della sua natura. Tutti meritano di essere accettati, tutti meritano di esprimere il loro modo di essere. La canzone parla proprio di questo, ironicamente ed auto-ironicamente, ed è per questo che resta uno dei brani di cui vado più fiero. 

Dunque è importante per te l’argomento di questo brano?

Assolutamente sì. L’outing è uno strumento importante. La lotta per ottenere pari diritti, che per fortuna ultimamente sta portando qualche frutto, va portata sempre avanti in tutti i modi possibili e su tutti i fronti. Dico sempre “Se la comunità LGBT nascosta facesse outing, tutti si ritroverebbero amici, colleghi e parenti omosessuali ed essa stessa non verrebbe più considerata aliena ed a sé stante.”

Hai parlato di ironia ed auto-ironia, elementi caratterizzanti dell’intelligenza della tua arte. Squillo ne è l’emblema. Com’è nata l’idea di realizzare questo gioco?

Divertimento personale. All’epoca vivevo ancora a Bergamo, non mi ero ancora trasferito a Bologna. Da essere un gioco da tavolo è passato ad essere un gioco di carte. CI giocavo con i miei amici e mi divertiva un sacco. Non mi son posto problemi, nasce da un amore genuino per le zozzerie senza la volontà di essere provocatorio, ancora una volta cercando di raccontare gli aspetti più grotteschi della società.

Progetti per il futuro? Da quello che so ti piacerebbe entrare nel mondo del cinema.

Quello è uno dei miei tanti sogni. Sto scrivendo tanto per il mio nuovo album che uscirà nel 2017, sto lavorando a tanti nuovi giochi, almeno quattro in contemporanea di cui uno verrà presentato al Lucca Comics. Mi piacerebbe molto sperimentare, per esempio, nel mondo del musical. Un sexy-musical, un porno-musical italiano potrebbe essere una ventata di freschezza! Le idee ci sono, vedremo cosa succederà.

 

Un ringraziamento allo staff del BGeek e all’affabilissimo Immanuel Casto per questa splendida intervista.

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