Da ricco rampollo americano a dittatore di un nuovo Stato nel Pacifico. La parabola di Chas Worthington è riassumibile in queste poche parole, ma tutto ciò che i lettori hanno trovato in Great Pacific è molto di più: questa run scritta da Joe Harris e disegnata da Martìn Morazzo ci ha regalato tantissime emozioni e anche il terzo ed ultimo volume non è da meno.
Il ciclo finale delle avventure di Chas si tinge di tragedia molto più che negli scorsi due capitoli, a causa di avvenimenti che porteranno le avventure del giovane capo di Stato ad una fine entusiasmante ma molto amara. Il volume (edito in Italia da Saldapress) si apre con la scoperta di alcuni traffici illegali nel New Texas: una nuova droga creata dagli scarti del processo di terraformazione, sta causando gravi disordini sociali nel neonato Paese, portando Chas ad intervenire. Ma, come si scoprirà di lì a poco, niente è semplice o scontato nelle trame intessute da Joe Harris. Questo è stato sicuramente uno dei fattori determinati dell’ottimo sviluppo e resa della serie, ovvero la capacità di rinnovarsi, tenere in piedi un discorso e una trama ben più ampia e collegata di quello che si faccia superficialmente intuire, rendendo il tutto robusto e coinvolgente.
Nella seconda parte del volume si respira aria di conclusione, si riesce a subodorare che ormai il tempo del New Texas è compiuto e, lentamente, il sogno di Chas vada sgretolandosi. Parte quindi una “caccia” all’uomo che segnerà le tappe finali di questa avventura, senza mai però perdere la bussola della narrazione, anzi portando a termine i diversi filoni narrativi, anche in modo crudo e poco amichevole per il lettore. Senza svelare ciò che succede circa a metà del volume (e che mi ha lasciato davvero basito, sia per il modo con cui viene narrato, sia per il significato che tale evento ricopre all’interno della storia di Joe Harris), non rompo quella magia che solo la lettura di certe scelte narrative può donare.
Questo volume deve essere letto perché ad ogni pagina ci troviamo dinanzi a sorprese, colpi di scena, spunti forti ed interessanti, che portano ad una conclusione efficace tutte le trame sviluppate nei mesi precedenti. La caratterizzazione di Joe Harris è ben riuscita, i personaggi attraversano un lento e progressivo climax che è coerente – fattore decisivo per una serie che sviluppa tematiche ambientali, pacifiste senza correre il rischio di risultare didascalica o pedante. L’artwork di Martìn Morazzo rende il tutto molto più armonioso, divenendo un fattore determinate per la godibilità della serie, che mira ad essere realistica, trattando temi contemporanei importantissimi, delicati e di pubblico interesse, lasciando però ampio spazio al fantastico, vero fiore all’occhiello di Great Pacific. La sospensione dell’incredulità sfuma in una decisa empatia tra la storia, le tematiche e i personaggi di Great Pacific, in un connubio perfetto di narrazione, sceneggiatura e ottimi disegni. Il terzo e ultimo volume vi aspetta in fumetteria, non perdetevelo. E non perdetevi neanche le recensioni dei due volumi precedenti ai seguenti link: Great Pacific Volume 1 – Volume 2. Noi ci rileggiamo prossimamente e ricordatevi di non inquinare il mare: non si sa mai che un giorno vi troviate a visitare un’isola fatta di immondizia!
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