TWR la (psico)analisi di Game of Thrones 6×05: RiCorvo al Futuro parte 2a

Tra ritorni di Jon Snow, madri dei draghi che trasformano i khal in khal-darroste e sequenze prequel col giovane Ned Stark che stranamente non moriva perché nel flashback non era interpretato da Sean Bean…

…pensavamo che la sesta stagione di Game of Thrones ci avesse regalato già emozioni a sufficienza E INVECE NO: nell’episodio 6×05 succede molto (ma molto) più di quanto ci saremmo potuti aspettare. Via con la (psico)analisi!

A città della Talpa, Darth Sansa incontra quel birichino di Ditocorto il quale si scusa per il piccolo misunderstanding che ha fatto sì che la rossa di casa Stark finisse sposata con uno psicopatico e, conseguentemente, picchiata e violentata con i più disparati utensili. Sansa facendo sfoggio di celodurismo manda inaspettatamente Ditocorto a fare in culo rifiutando così l’aiuto dei cavalieri della Valle fedeli all’indomito Robin Arryn…

Allora il team Stark (senza Tony) si riunisce alla Barriera davanti ad un tavolo di guerra per pianificare l’invasione della Kamchatcka e la successiva presa di Grande Inverno. Dopo aver nominato un paio di famiglie minori del nord cui proporre un’alleanza (i Brambilla di Casalpusterlengo ed i Cazzaniga di Brembate di Sopra), torna in auge il nome di Brynden Tully, lo zio di Catelyn Stark noto come il Pesce Nero per i suoi trascorsi giovanili nel cinema hard. Il Pesce è penetrato a Delta delle Acque ed ha riconquistato il castello, un’alleanza potrebbe rivelarsi proficua.

Nel frattempo Tormund continua ad inviare impercettibili segnali codici a Brienne.

A proposito, forse non tutti sanno che l’attore che interpeta Tormund è in realtà Enrico Beruschi, indimenticabile comico di Drive In

Intanto a Pyke si tiene la convention degli uomini di ferro che devono eleggere per acclamazione il nuovo rappresentante sindacale. Si presenta Yara Greyjoy e tutti “siiiiii” ma uno dice “noooooooo, sei una donna”
Allora arriva Theon e dice, “votate per lei!” e allora tutti fanno di nuovo “siiiiiiii”.
Ma poi arriva Euron, il fratello fratricida di Balon, e dice “noooooo, mi candido io” e tutti gli uomini di ferro fanno “siiiiiiii”.
A seguire prende la parola il redivivo pene di Theon, reclama il trono del mare e tutti “siiiiii”.
Gli uomini di ferro, un classico caso di popolo bue.

Comunque Euron viene annegato come da manuale per l’incoronazione e, nel frattempo, Theon & Sister si sono dati alla fuga con tanti cari saluti a zio Euron che, invece, punta dritto verso Meereen alla copula con Daenerys. 

Al di là del Mare Stretto ritroviamo proprio Daenerys Santanché LaQualunque nata dalla minestra madre dei draghi in cantina liberatrice di schiavi che poi gli girano le palle e le si rivoltano contro. La madre dei draghi in cantina è alla guida del suo nuovo esercito di Dothraki e, per celebrare l’occasione, sfoggia un look nuovo di zecca preparatole nientepopodimenoché dal costumista di Shannara: un elegante top attillato scollato a V con ciondolino in evidenza.

Per Ser Jorah è arrivato il tempo dei saluti, la sua trasformazione ne La Cosa dei Fantastici 4 è ormai quasi completa. Ma Daenerys Santanché LaQualunque ha una soluzione per tutto, anche per curare un morbo incurabile: e così ordina a ser Jorah di guarire, lui se ne va con le pive nel sacco e con qualche dubbio in più sulle reali facoltà cognitive della sua sovrana.

Mentre Daenerys sfoggia outfit nuovi di zecca, a governare la sua città ci pensa il dinamico duo composto da Tyrion e Varys che, in questa puntata, fanno la conoscenza di un’altra donna rossa: Kinvara, sacerdotessa del tempio di Volantis, che dimostra di sapere molti dettagli sull’evirazione di Varys. Se ci fate caso, anche lei porta una collana identica a quella di Melisandre. Non ci resta che sperare che non se la tolga MAI. Non penso di poter reggere la vista delle tette sblusate di un’altra vecchia ottuagenaria millenaria.


– Allora, me la tolgo? –
– NO! –

Nel frattempo a Braavos, Arya ha terminato il suo addestramento e le viene data una missione: deve andare a teatro a guardare la prima stagione di Game of Thrones messa in scena dai trettré. Il suo commento sulla rappresentazione è: A me, me pare ‘na strunzata.

Grande protagonista della puntata, però, è il Momento RiCorvo al Futuro © con All Bran McFly e Doc Corvo a 3 Occhi. Innanzitutto con un primo flashback ci viene spiegata, a sorpresa, l’origine degli Estranei: sono degli uomini a cui i Figli della Foresta hanno pensato bene di infilare nel petto una supposta di refrigerante del frigorifero. A conti fatti è stata proprio una bellissima idea.

Ad All Bran, però, i flashback piacciono assai e così, mentre il Corvo dorme, tocca da solo il flusso canalizzatore e va a dare un’occhiata all’esercito degli Estranei ma viene sgamato subito, e gli Estreani al gran completo arivano ad assediare, in men che non si dica, casa Corvo.

Doc Corvo, allora, riporta All Bran al primo flashback di stagione, quello nel cortile di Grande Inverno con Ned, Benjen e Lyanna in versione baby. Qui Bran, per comandare l’Hodor adulto del presente che si stava cagando sotto, entra nella testa del bimbo Hodor e gli frigge il cervello…

Inizia così un inseguimento mozzafiato con dei non morti velocissimi che manco quelli di World War Z e, dopo la morte del Corvo a 3 Occhi, della Figlia della Foresta e, soprattutto, di Estate (che i metalupi in CGI costano), Meera ordina ad Hodor di bloccarli dietro una porta ripetendogli ossessivamente “Hold the door!”

Mentre la sua versione adulta viene sbocconcellata dai non-morti, il baby Hodor col cervello in fricassea comincia a ripetere di continuo la frase “hold the door” fino a fare una specie di crasi: Hodor!

R.I.P. Hodor, insegna agli angeli quant’è bello avere un vocabolario ricco e variegato.

Ora mi e vi domando: la settimana prossima nel doppiaggio italiano come faranno?
“Tieni la porta!”
“Tielaorta!”
“TORTA!”

Oh, che vi devo dire? Peggio per voi che aspettate 7 giorni (S.E.T.T.E.G.I.O.R.N.I.) per vedervelo doppiato.

A conti fatti, sentiti complimenti ad All Bran, uno che ascolta sempre i consigli che gli vengono dati. Che tanto, alla fin fine, che vuoi che succeda…

 

In chiusura solito spazio per le considerazioni in libertà.
Le modalità della dipartita di Hodor e l’origine del suo nome, naturalmente, sono farina del crudele sacco di Giorgione ‘Il Pacioso’ Martin. I due showrunner Weiss e Benioff hanno dichiarato che è stata una delle rivelazioni più shockanti che Giorgione abbia fatto loro riguardanti la mitologia non ancora scritta delle Cronache
A questo proposito vi sottopongo questa piccola curiosità: nell’internet esiste un uomo che, sul forum delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, aveva previsto nel lontano 2008 il vero significato del nome di Hodor…


Che dire: gran culo o genio assoluto.

Comunque sia, di morti di personaggi amatissimi in questa serie ne abbiamo viste tante, crude e sbalorditive ma nessuna lascia l’amaro in bocca come quella di Hodor che è, in assoluto, la morte più triste di 6 stagioni di Game of Thrones. Pensateci: in questo assurdo loop alla Donnie Darko creato da Bran, Hodor sapeva sin da quand’era bambino come, quando e perché sarebbe morto e non ha mai potuto dirlo a nessuno. Nonostante ciò, e nonostante sia stato proprio Bran a flippargli il cervello, lo ha protetto facendolo scappare da Grande Inverno e lo ha portato al di là della Barriera ben sapendo che sarebbe andato incontro a questa fine.
Tra l’altro, ammetto che quando nell’episodio 6×01 ci hanno mostrato un giovane Hodor parlante, al secolo Wilys, non avrei mai pensato che lo shock che avrebbe annichilito il suo vocabolario potesse essere così intimamente legato alla storyline principale. E invece…  

Inoltre abbiamo avuto una nuova, importante, informazione su come funzionano le visioni/viaggi nel tempo di Bran: lui può interagire e condizionare il passato ma sono comunque eventi già verificatisi nella timeline di GoT. Come direbbe Rust Cohle: il tempo è un cerchio piatto.

A proposito del futuro di Bran: ora che ha perso il suo mentore e le sue guardie del corpo, immagino che non riuscirà a caversela con l’aiuto della sola Meera


No, non penso…

Che sia arrivato il momento giusto per il ritorno in scena dello zio Benjen o per l’arrivo del Mani Fredde dei libri? O magari i due sono la stessa persona?

Per il resto non rimane che constatare l’inesorabile morìa di metalupi. Ormai ne restano solo due: Spettro e Nymeria, la metalupa dispersa nelle Terre dei Fiumi. Auguriamoci che almeno loro arrivino fino in fondo.

Io vi saluto e vi ricordo che, se volete evitare che Bran si manifesti a casa vostra incasinandovi il cervello come il dottor Gonzo di Paura e Delirio a Las Vegas, vi conviene piazzare un bel like alla pagina Facebook più quadrimensionale dell’internerd. La mia:

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