ALL NEW, ALL DIFFERENT THANK GOD IS WEDNESDAY! 40

Protagonista di un reiterato caso di assenteismo, torna la rubrica più scostante e malscritta mai apparsa sul Bar Del Fumetto: All New, All Different Thank God Is Wednesday! Il sottoscritto recensirà alcune tra le pubblicazioni più interessanti ed importanti delle ultime settimane. Buona lettura!

Black Widow #1

By Mark Waid & Chris Samnee

(Marvel Comics)

Uno dei team creativi più acclamati degli ultimi anni, reduce da una secolare run sul Diavolo di Hell’s Kitchen, approda sul personaggio di Natasha Romanova dopo la splendida gestione Edmondson/Noto. La fede dell’enorme fandom del duo Mark Waid & Chris Samnee potrebbe però incrinarsi per questo debutto riuscito solo a metà.

Ad esplodere sulle pagine di Black Widow #1 è lo stupefacente artwork targato Samnee & Wilson, da sempre meritevoli di una considerevole consistenza artistica noncurante dei ristretti tempi della cadenza mensile. In ogni singolo pannello vigono una mostruosa intensità ed una fotografia degna di una nomination agli Oscar. Non ci sarà minimamente da stupirsi quando vedremo i due artisti in lizza per i prossimi Eisner Awards.

Alla meraviglia tecnicamente ineccepibile del comparto grafico è accompagnata una sceneggiatura traballante: Mark Waid non riesce a dare forza e peso a questa prima issue, diluendo in ventidue pagine un’interminabile sequenza action  rea di una superficiale caratterizzazione della protagonista. A mantenere sulla sufficienza lo script ci pensa una regia memorabile, in grado di non irritare il lettore per l’incompiutezza di questo debutto.

Per quanto sia importante mantenere alta la qualità visiva di una testata, essa non può essere l’unico pilastro di una ongoing importante come Black Widow. L’hype per la testata non è stato pienamente ripagato e, a parità di issue, l’esordio della run di Nathan Edmondson aveva indubbiamente più meriti.

 

Dark Knight III: The Master Race #3

By Frank Miller, Brian Azzarello & Andy Kubert, John Romita Jr

(DC Comics)

Il Cavaliere Oscuro è caduto. Ha dato segni di vitalità nel suo rinnovato esordio, stentato nel secondo atto della sua tragedia, per poi crollare inesorabilmente sotto il peso delle abnormi aspettative. Una Terza Issue fallimentare per la coppia Miller/Azzarello, incapaci di render giustizia ad un brand importante come Dark Knight.

The Master Race #3 è una sequela di pessime scelte di sceneggiatura: a partire dalla fredda prospettiva globale di un mondo in piena invasione ad un ritorno di Bruce Wayne totalmente privo di pathos, passando per la caratterizzazione di un Superman anonimo da far venir i brividi. Una issue dannosa che rovina persino il discreto operato dei primi due capitoli, inanellando una serie di eventi che non riescono a nascondere la loro intrinseca natura di palesi plot-devices.

Andy Kubert è invece protagonista di un artwork dalla qualità più che sufficiente ma privo di emotività e profondità. Dopo l’apice raggiunto nello splendido Flashpoint, l’artista è divenuto l’ombra di se stesso. Persino la backstory disegnata dai tanto bistrattati Frank Miller & John Romita Jr riesce ad esser artisticamente più valida, nonostante sia presente anche qui una sceneggiatura a dir poco pietosa ed inutile.

DK III: TMR#3 accartoccia tutto ciò che di buono aveva questa serie, collocandosi in lizza per il titolo di peggiore issue di questo inizio 2016.  Come dicevamo all’inizio di questa recensione, il Cavaliere Oscuro è caduto.

 

Daredevil #4

By Charles Soule & Ron Garney, Goran Sudzuka

(Marvel Comics)

E dopo ben tre issue di lento ed incerto set-up, il team creativo porta Matt Murdock nella sua dimensione naturale con un risultato decisamente appagante. Dialoghi legali intriganti, street-action di altissima caratura e primi indizi sul recente passato del Diavolo Rosso, reduce da un wipe-out della sua identità segreta.

Un team-up atipico tra Daredevil e Old Man Steve Rogers: interazioni perfette tra i due, dall’ottima caratterizzazione iconica dell’ex Captain America, modello per il Cornetto, considerato giustamente come un eroe da strada degno di questo nome. Interessantissimi i monologhi del protagonista, in grado di aprire spiragli su future storyline intriganti e fonte di enorme curiosità.

Ron Garney, in questa quarta issue accompagnato da Goran Sudzuka, continua a mescere il meglio di due artisti che hanno reso Daredevil un’icona: Frank Miller e John Romita Jr. Crudo realismo stilizzato, caotico ed elegante in ogni singola pagina.

Un nuovo inizio, capace di far assumere alle prime issue di “preparazione” un nuovo significato e di offrire ottime speranze per il futuro. Continuando su questa strada, il duo Soule&Garney potrebbe esser protagonista di una nuova run spettacolare per il personaggio.

 

Justice League #48

By Geoff Johns & Jason Fabok

(DC Comics)

Baluardo della Gloria passata, Darkseid War prosegue nel suo cammino da blockbuster cinefumettistico di elevatissima qualità. Ancora una volta apice della gestione in questione, la maxi-saga non mostra segni di cedimento, migliorando di capitolo in capitolo.

Nonostante la run targata Johns fosse partita con il piede sbagliato, l’autore si sta finalmente dimostrando in grado di gestire i numerosissimi personaggi presenti su pagina, facendo risplendere ognuno di essi nonostante i brevi momenti a loro singolarmente dedicati. Justice League #48 è pieno zeppo di momenti appaganti, raggiungendo l’apice nell’esplosiva entrata in scena del Corpo Delle Lanterne Verdi.

L’intesa con Fabok è stupefacente: uno script che poteva tranquillamente risultare artisticamente confuso e caotico, difficile da seguire, diventa invece un capolavoro di fluidità. Il look monolitico dei personaggi non fa rimpiangere le issue di Francis Manapul, risultando paradossalmente molto più adatto.

Divertente, appassionante, dal respiro epico, Darkseid War mantiene alto il nome della Justice League e, nonostante le incogruenze di continuity, rimarrà una delle migliori saghe sulla Lega degli ultimi anni.

 

Descender #11

By Jeff Lemire & Dustin Nguyen

(Image Comics)

Termina il secondo Story Arc di Descender, Machine Moon, emblema del genio di Jeff Lemire e del talento artistico di Dustin Nguyen. Niente della loro narrazione è lasciato al caso, ogni evento mantiene un elevatissimo livello di credibilità e nemmeno per un istante si nota l’ombra di un plot-device, nemmeno nello shockante finale.

È impossibile scindere l’operato del team creativo: Lemire & Nguyen intrecciano alla perfezione i loro indiscutibili talenti per creare personaggi dalla finissima caratterizzazione, splendenti dal character-designing alla profonda personalità. Non è da meno la pura sceneggiatura della issue, un crescendo in ogni subplot che esplode nella splash-page finale, cliffhanger totalmente inaspettato in grado di sbalordire nuovamente il lettore.

Descender, giunta recentemente in Italia, è un capolavoro assoluto da recuperare in ogni sua forma. Una delle migliori proposte Image Comics degli ultimi tempi, un must-buy per ogni amante della fantascienza.

 


Avengers Standoff: Assault On Pleasant Hill Alpha #1

By Nick Spencer & Jesus Saiz

(Marvel Comics)

Da poco terminato il leggendario Secret Wars, l’universo Marvel prosegue nella sua incessante pubblicazione di mega-eventi, affidando questa volta il timone a Nick Spencer, talentuoso autore dell’acclamato Ant-Man e di creator-owned di qualità come Morning Glories. Nonostante la sua palese natura di prologo al prossimo crossover, Civil War II, Avengers Standoff non nega al lettore una profonda soddisfazione durante la lettura.

Le ambiziose volontà dell’evento vengono mantenute saldamente con i piedi per terra, focalizzando l’attenzione sul particolare plot della issue e sulle varie prospettive dei personaggi coinvolti. Notevole la caratterizzazione dei tre portatori dello scudo in Vibranio: Bucky Barnes, Steve Rogers e Sam Wilson. Il merito di Spencer è quello di “volare basso”, dando priorità a quel che davvero conta in questi maxi-eventi e che spesso viene tralasciato: fornire al lettore una lettura appagante, scevra da inutili deus ex machina e da caratterizzazioni superficiali.

Fantastico il lavoro di Jesus Saiz, contemporaneamente illustratore e curatore di inchiostri e colori. Lo stile dell’artista offre al lettore quel sapore à-la Kevin Maguire in grado di creare un artwork di alta qualità e dalla consistenza stupefacente.

Avengers Standoff è una lettura coinvolgente, una sorpresa per tutti coloro che non puntavano minimamente sulla sua riuscita.

 

All New, All Different Thank God Is Wednesday termina qui. Hasta la vista!

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