All New, All Different Thank God Is Wednesday Is Back! Dopo una lunga pausa causata dalla VitaMaledetta, la rubrica dedicata alle pubblicazioni Staunitensi ritorna con uno speciale dedicato a Klaus! La nuova opera BOOM! Studios di Grant Morrison e Dan Mora, definita dallo stesso autore scozzese come una sorta di “Santa Claus: Year One”, è finalmente giunta sugli scaffali delle fumetterie d’oltreoceano ed io sono qui per parlarvene. Cominciamo!
Klaus, l’imponente e rude outsider dal cuore d’oro, torna dalle lande ghiacciate alla cittadina di Grimsvig per vendere pelli cacciate con le sue stesse mani, unico strumento con cui è in grado di guadagnarsi da vivere. L’accoglienza nella zona abitata è inaspettatamente sgradevole: quello che un tempo era un luogo ospitale ed accogliente è adesso desolante ed infelice, corrotto dalle tiranniche politiche di Lord Magnus e del suo giovane ed arrogante pargolo, Master Jonas. Ogni singola risorsa accumulata dal popolo di Grimsvig è nelle mani dei dittatori.
La sinossi di Klaus #1 desta un forte senso di deja-vù, focalizzabile in quel “Santa Claus: Anno Uno” pronunciato dall’autore Scozzese. Una figura con un possente Mythos alle spalle, un’iconografia ed un simbolismo senza tempo, alle sue origini e senza ancora un’identità realmente delineata, alle prese con le sue prime battaglie in una località ostile ed abitata da una popolazione avvilita. Qualcuno ha detto Batman: Year One?
Klaus #1, come numerosi debutti targati Morrison, ci propone tasselli di un mosaico ancora incompiuto, una commistione di elementi che vanno dal rude setting tipicamente scandinavo al delirante misticismo. L’interpretazione Morrisoniana del protagonista è semplice e delicata nella sua mancanza di raffinatezza: un uomo imperfetto ma dall’anima pura, un onesto cacciatore solitario dall’indole altruista, in grado di prodigarsi senza batter ciglio nel punire l’ingiustificato attacco delle guardie di Grimsvig ai danni di un innocente bambino.
Al rozzo candore di Klaus si contrappone una particolare famiglia di villain, caratterizzata alla perfezione in una manciata di sequenze. Lord Magnus è l’impassibile despota dal pugno di ferro di Grimsvig, padre del disprezzabile Master Jonas e marito di Lady Dagmar, un elegante pesce fuor d’acqua in conflitto con la sua amara metà. Le interazioni fra i tre personaggi sono intense, dinamiche e persino divertenti, capaci di creare immediatamente interessanti spunti per il futuro della storyline, intrecciabili con il percorso del protagonista.
La sceneggiatura del Morrison è incredibile nella sua semplicità: l’impostazione fiabesca si mesce alla perfezione con il visionario misticismo tipico dell’autore. Lo storytelling si evolve da un estremo all’altro nel corso della issue, sino ad esplodere nelle sinestetica sequenza finale che mostra il talento dell’artista Dan Mora. Un appagante esplosione di colori, vivido culmine di un debutto caratterizzato dal freddo ambiente nevoso di Grimsvig.
L’artwork di Mora cattura con maestria il mood di Klaus #1, miscelando nelle sue matite la grazia di un dipinto storico all’energia di un setting vivo ed interattivo. È molto facile sentire le proprie ossa raggelarsi osservando le splendide tavole dell’artista, in grado di trasmettere le basse temperature che caratterizzano il setting e la tremenda sensazione di quanto l’inverno debba essere l’ultima delle preoccupazioni della città. La psichedelica chiusura capovolge l’intero comparto grafico per donarci un incredibile marchio di fabbrica dello scrittore.
Babbo Natale non è mai stato così interessante: script e comparto grafico sono combinati alla perfezione per quella che sembra essere la solida base di un possibile capolavoro ed una delle migliori interpretazioni moderne di Santa Claus. Grant Morrison colpisce ancora e Dan Mora torna alla ribalta dopo l’ottimo lavoro su Hexed.
Debutto perfetto!