Dopo il buon successo Highway To Hell, serie originale prodotta da Italian Job Studio lanciata durante il Lucca Comics & Games dello scorso anno e che recentemente è sbarcata anche negli States, Panini ci riprova presentando in anteprima durante l’ormai imminente maxievento lucchese Life Zero, miniserie in 3 uscite creata da Stefano Vietti (Dragonero) e Marco Checchetto (Star Wars: Shattered Empire, Punisher, Avengers World).
Nescis quid vesper serus vehat.
Non sai cosa porti la sera inoltrata. Con questo verso delle Satire Menippee di Varrone, Vietti e Checchetto introducono la loro personale visione di un argomento che negli ultimi anni sta spopolando su qualunque tipo di media: l’apocalisse zombie. La “sera”, nel caso di Life Zero, è la buia notte in cui è piombata l’umanità dopo che una misteriosa nube ha trasformato i vivi in famelici zombie, e non è ancora dato sapere cosa riserverà ai protagonisti del nuovo fumetto made in Panini questa notte zeppa di non morti.
Life Zero, almeno in queste prime battute, presenta una connotazione più spiccatamente action che horror. Dopo un frenetico avvio dal sapore videoludico che catapulta il lettore in una sorta di sparatutto in prima persona a fumetti, arriva il momento di fare la conoscenza del capitano Derek Shako – un last action hero freddo e determinato rinchiuso in un carcere infestato dai non morti – e della task force incaricata di liberarlo, composta da alcuni suoi ex commilitoni.
Life Zero #1 è prevalentemente un albo introduttivo, volto a presentare il cast di protagonisti ed a dare tridimensionalità all’ambiente devastato in cui essi si muovono. Un preludio della ricerca che Shako ed il suo team si apprestano ad intraprendere in cui la narrazione scorre via veloce come una pistolettata, senza plot twist o colpi di scena ad effetto, ma con un cliffhanger finale volto a ribadire, ancora una volta, che con il capitano Derek Shako c’è davvero poco da scherzare.
Rinviando considerazioni più generali al termine della pubblicazione della mini per capire cosa Life Zero riuscirà ad aggiungere all’inflazionato tema dell’apocalisse zombie, quel che possiamo affermare sin da subito e con assoluta certezza dopo le 48 pagine d’esordio, è che i disegni straordinariamente dettagliati di Marco Checchetto uniti agli efficacissimi colori di Andres Mossa fanno sì che l’impatto visivo dell’albo sia davvero eccezionale. Un comparto grafico da blockbuster che contribuisce a dare profondità e credibilità alle atmosfere urbane e post-apocalittiche del fumetto Panini.
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