Omnibus Nova Classic di M.Wolfman, J.Buscema, S.Buscema, C.Infantino

Richard Rider, meglio noto come Nova, negli ultimi anni è stato un amatissimo eroe cosmico protagonista di epiche imprese nello spazio profondo. E’ stato capace di ergersi a difensore della galassia per stoppare l’onda Annihilation, sconfiggere il virus Phalanx in Annihilation Conquest e sacrificarsi nel cancroverso per stoppare Thanos. 

Ma, prima di farsi carico di tutto il potere dell’unimente xandariana e diventare il potentissimo Nova Prime di queste recenti avventure, Richard – proprio come Sam Alexander, l’attuale Nova Marvel NOW! – è stato uno svogliato liceale, spesso incapace di conciliare la vita da adolescente con quella da eroe mascherato. Queste origini pensate e sceneggiate da Marv Wolfman ed ormai lontane quasi 40 anni, furono raccontate nella serie The Man Called Nova che andò avanti per 25 numeri pubblicati tra il 1976 ed il 1979.
Il Nova di Wolfman è un eroe che richiama evidentemente il background del Peter Parker/Spider-Man di Lee e Ditko, uno studentello newyorkese che scoprirà come da un grande potere derivino grandi responsabilità. Nel caso di Rich, però, i poteri proverranno dallo spazio e gli verranno donati dal morente centurione Nova Rohmann Dey (un personaggio che è comparso, interpretato da John C.Reilly, anche nel recente film Guardiani della Galassia). Le avventure di questo Nova anni ’70 sono, almeno nelle prime battute, per lo più urbane ed ambientate nella grande mela, ed i suoi avversari sono dei villains non proprio irresistibili e spesso creati ad hoc. Sarà tuttavia questo legame con lo spazio la fionda che consentirà a Nova, dopo il suo “ripescaggio” e la militanza nei New Warriors negli anni ’90, di spiccare il volo per diventare negli anni più recenti protagonista di alcune delle più belle saghe cosmiche della Casa delle Idee (mi ripeto: leggete Annihilation ed Annihilation Conquest!). 

Per quanto riguarda il comparto artistico di questa prima run dedicata al razzo umano, è sempre un piacere ammirare fumetti disegnati da gente del calibro John e Sal Buscema o da una superstar come Carmine Infantino (in uno dei numeri disegnati da Infantino, il numero #19, compare anche un gustoso easter egg legato, guarda caso, a Flash).

Nonostante la fisiologica ingenuità della run, pensata come un fumetto d’avventura per un pubblico adolescente e lontato anni luce dalla sperimentazione lisergica di altre space opera dell’epoca come l’incantevole Warlock di Jim Starlin, The Man Called Nova è una godibilissima serie supereroistica con protagonista un personaggio con cui è molto facile entrare in empatia. Nella quotidianità Richard Rider è presentato come un ragazzo normale che, nonostante sia ben voluto e circondato dagli affetti, è insoddisfatto di una vita ordinaria e trova la sua realizzazione solo nei panni di Nova. Un aspetto del carattere del protagonista, questo, che 30 anni dopo sarà uno degli elementi portanti anche della ottima run di Nova di Dan Abnett ed Andy Lanning.

The Man Called Nova, purtroppo, chiuse dopo 25 numeri (che sono interamente raccolti nell’omnibus Panini), proprio quando il worldbuilding attorno al personaggio si faceva sempre più ampio ed interessante virando verso atmosfere più spiccatamente sci-fi. Nonostante ciò, la raccolta delle prime avventure di Richard Rider è una lettura decisamente piacevole e, soprattutto per gli estimamatori del personaggio, è un must read per tornare indietro alle origini di Nova, il razzo umano.

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