Bentornati al consueto appuntamento con All New, All Different Thank God Is Wednesday! Un “pezzo” molto sintetico questa volta, in virtù di un futuro articolo di presentazione/omaggio… Di cosa potrà mai parlare? In coda alle recensioni un indizio! Buona lettura!
By Jason Aaron & Chris Sprouse, Goran Sudzuka
(Marvel)
Jason Aaron supera la issue di debutto e porta il crime-drama Asgardiano targato Secret Wars verso toni più cupi. Sembrava impossibile mescere procedural poliziesco e Dei del tuono, ma il barbutissimo autore di Scalped compie ancora una volta un miracolo, fondendo alla perfezione due atmosfere che, apparentemente, avrebbero poco da spartire. Immaginate il Corpo Delle Lanterne Verdi agire come una squadra investigativa a-là Criminal Minds/Law & Order e narrato omaggiando il Mythos di Thor tramite riferimenti alla sua storia, riflessioni sul suo ruolo e sul significato della sua stessa identità.
Il cambio di rotta nella narrazione, conseguenza diretta della tragica chiusura del primo numero, giova alla già ottima piega che Thors stava prendendo. È impossibile trovare difetti in questo Thors #2 e nemmeno il comparto grafico soffre della doppia matita di Chris Sprouse e Goran Sudzuka, artisti in grado di rendere unico ogni singolo Thor già perfettamente caratterizzato da Aaron. Una issue perfetta per una miniserie sino ad ora grandiosa.
By Gene Luen Yang & John Romita Jr
(DC Comics)
Il Secondo Capitolo di Before Truth, antefatto della Saga Truth che ha invaso le restanti testate del Kryptoniano, è in netto calo rispetto al debutto di un mese fa. L’angolazione di Yang sulla nuova vita di Clark Kent è indubbiamente inusuale ed originale e la narrazione è molto più che discreta, ma numerosi difetti piagano questo Superman #42. La mancanza di solidità della trama intravista nel precedente numero stavolta si fa sentire pesante e gli ingranaggi della storyline alternano momenti di perfetta rotazione a terribili inceppamenti: il calore e l’umanità di una trama così intima e ristretta fra pochissimi personaggi, si contrappone ad espedienti narrativi di dubbia qualità. La scelta del Villain è una buona idea macchiata da una caratterizzazione approssimativa, potenzialità sprecate per un plot device che non ha nessuna utilità se non quella di muovere, appunto, la trama.
Ottimo il dialogo clou della issue: la rivelazione, che ha per protagonisti Lois e Clark di cui tanto abbiamo sentito parlare, si mantiene coerente con l’atmosfera impostata dalla penna di Yang. L’artwork di Jr Jr è una pura questione relativa, totalmente dipendente dal lettore. Personalmente ho ritenuto più che sufficiente la prova di questa issue, nonostante siamo lontani dai fasti della sua run su The Amazing Spider-Man. Qualità altalenante e mancanza di equilibrio, due fattori che potrebbero affossare una testata dal piglio fresco e innovativo.
By Alex Grecian & Riley Rossmo
(Image Comics)
Il team creativo dietro l’immenso Proof ci porta nella vita di Grigori “Mad Monk” Rasputin, ripercorrendo in questa issue momenti della sua difficile vita in Russia. Numerosi flashback mostrano la contraddizione che un uomo così potente può portare nella società Russa, a tal punto da essere amato ed odiato in egual misura. Sin dal suo debutto, Rasputin è sempre stata una serie in grado di indugiare con intensità sulla battaglia interiore che il protagonista combatte a causa delle sue doti da guaritore: ogni essere umano salvato porta un frammento dell’anima di quest’ultimo a dover vivere per sempre con Grigori e per ogni persona non salvata è costretto a portarne il fardello, un rimpianto che si manifesta sotto forma di fantasmi che perennemente lo seguono.
Una serie che fa dell’emotività il suo punto di forza e riesce a rendere incredibilmente realistico il protagonista grazie ad una caratterizzazione reale, fatta di gesti e azioni continuative nel tempo che mostrano una coerenza narrativa di alta qualità. Riley Rossmo non delude mai: l’artwork di Rasputin #7, così come qualunque altro lavoro dell’artista, è perfetto. Il suo particolarissimo stile e la sua capacità di adattarlo a qualsiasi trama porta la serie su livelli di bellezza epocali. Lettura consigliatissima.
By Ales Kot & Will Tempest
(Image Comics)
Material è un fumetto difficile da recensire.
Una riflessione sul materialismo e sulla vanità, sulle apparenze, composta da quattro differenti storie. La prima vede protagonista un anziano professore di scrittura in crisi, incapace di trovare il suo posto nel mondo, consolato da sua figlia e fomentato nelle sue paure da un misterioso amico online. Nella seconda storia abbiamo un attrice e un regista nella lavorazione di un film dalle premesse artistiche particolari, in cui è l’attrice stessa a dirigere e a decidere le scelte fondamentali della pellicola. Nella penultima trama, un giovane afroamericano inconsapevole si addentra nei meandri della lotta razziale, una situazione piena di contraddizioni e conflitto. La quarta ed ultima storia ha come protagonista una coppia musulmana i cui membri si sono reciprocamente traditi.
È evidente come ognuno di questi racconti rappresenti una sfaccettatura del trittico materialismo-vanità-apparenza. È importante aggiungere quanto Material sia concentrato sull’importanza della collaborazione, delle interazioni come possibile forma di soluzione alla paure e alle tristezze generate da questo trittico di concetti.
Lo script di Ales Kot in Material è uno dei più solidi della sua carriera. Nel leggere Material sembra di praticare Voyeurismo: il realismo dei personaggi, dei loro tratti caratteriali e dei loro atteggiamenti è stupefacente. I dialoghi non hanno punti deboli e non calano mai, in nessuna vignetta ed in nessun numero uscito sino ad ora. L’artwork di Will Tempest, minimale e decolorato, si sposa alla perfezione con la sceneggiatura di Kot grazie ad un effetto meravigliosamente insipido, una sorta di conferma per la sensazione di Voyeurismo.
Material è, anche più delle altre opere di Kot, una vera e propria esperienza.
Questo TGIW striminzito termina qui. Come promesso in apertura, ecco a voi un indizio per il prossimo articolo!
Hasta la vista!
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