Ad Etnacomics 2015 abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Y?ld?ray Ç?nar, disegnatore turco che, ormai da tanti anni, lavora nell’industria del fumetto statunitense. Attualmente Ç?nar è il disegnatore di Superior Iron Man, testata che esordisce in questi giorni in Italia con Panini Comics.
Proprio da Iron Man è partita la nostra chiacchierata con lui…
Y?ld?ray, iniziamo dal tuo ultimo lavoro: Superior Iron Man. Come è nata questa collaborazione con Marvel? Come sei approdato, dopo anni prima alla Image e poi alla DC dove hai realizzato tra le altre cose Supergirl e Firestorm, su uno dei titoli principali della Casa delle Idee?
Non conosco bene i retroscena che mi hanno portato alla Marvel. Mark Paniccia, che è il mio attuale editor su Superior Iron Man, mi ha chiamato e mi ha chiesto direttamente se sarei stato interessato a disegnare una nuova serie di Iron Man. Ero sorpreso e molto felice perché al mio esordio alla Marvel avevano deciso di affidarmi uno dei loro titoli più rappresentativi. Quindi, ovviamente, ho accettato la loro proposta.
A proposito del concept grafico di Superior Iron Man, hai realizzato il design di una nuova armatura-simbionte. Quali erano le indicazioni da parte di Marvel ed a cosa ti sei ispirato?
Mi hanno chiesto qualcosa di moderno, un concept nuovo. I lettori non avevano reagito troppo bene quando avevano visto le prime immagini di questa nuova armatura lucente. Dalla Marvel mi hanno dato solo alcuni dettagli su cui poi mi sono mosso: mi hanno detto che si sarebbe trattato di un’armatura-simbionte e come si sarebbe adattata al corpo di Tony. Io ho cercato di realizzare qualcosa di innovativo, che sembrase liquido ma che avesse anche dei rimandi al costume classico.
La nuova armatura ricorda comunque quella classica degli anni ’70, solo con un profilo più morbido e più tecnologica.
Parliamo di Tom Taylor, lo sceneggiatore di Superior Iron Man. Dopo il successo che ha riscosso negli ultimi anni il suo Injustice alla DC Comics, una serie in cui ha presentato una visione oscura e distopica degli eroi DC, forse era proprio la persona più adatta per raccontare questo nuovo Tony, un egomaniaco senza scrupoli e senza più freni inibitori, in pratica un villain a tutti gli effetti.
Penso proprio di sì. Il lavoro che Tom Taylor ha fatto con Injustice è stato originale ed innovativo. I protagonisti erano fondamentalmente dei villains, dei personaggi negativi. Lui è un ottimo sceneggiatore ed il suo approccio con questa storia è stato davvero buono, il nuovo concept di Tony Stark funziona.
Quindi ti piace questo nuovo Tony?
Decisamente. Superior Iron Man è una divertente conseguenza del post-AXIS. Mi ricorda il Tony Stark spaccone dei tempi che furono. E infatti abbiamo avuto feedback molto positivi dai fans, molti ci dicono che si stanno divertendo parecchio a leggerlo.
La nemesi di Superior Iron Man nei primi albi è Daredevil, mi sei sembrato molto a tuo agio anche a disegnare il Cornetto.
Si, Daredevil è uno dei miei personaggi a fumetti preferiti, è stato divertente avere l’opportunità di disegnare anche lui in Superior Iron Man. Quando ho avuto gli script ed ho visto che anche Daredevil era parte della storia, sono stato molto contento.
Sai già quale sarà il tuo prossimo lavoro in Marvel dopo Secret Wars, avete già dei progetti in cantiere?
Non lo abbiamo ancora pianificato, ho sentito Mark Paniccia e loro vogliono ancora lavorare con me. Non c’è nulla di definito ma penso comunque che cambierò testata. Ho da poco disegnato una cover per Planet Hulk (uno dei tie-in di Secret Wars) che non è ancora stata rilasciata in rete ma penso che la vedrete presto.
C’è qualcosa in particolare su cui ti piacerebbe lavorare nell’immediato futuro?
Le mie preferenze sono cambiate spesso nel corso degli anni. Dunque più che soffermarmi sui personaggi, preferisco che sia la storia a convincermi. Dipende tutto da quello: che sia una bella storia, i protagonisti mi interessano relativamente.
Uno tra i tuoi lavori più lunghi è stato quello su Noble Causes di Jay Ferber alla Image. Si trattava di una serie più incentrata sul rapporto e gli equilibri tra i personaggi, dinamiche molto diverse dall’azione che caratterizza prevalentemente un fumetto supereroistico più canonico. Il tuo stile si è modificato da allora?
Si, Noble Causes era come fosse una soap opera e, in effetti, il mio stile da lì in poi è cambiato parecchio. Jay Faerber è un grande sceneggiatore e Noble Causes ai tempi fu la mia prima serie regolare negli Stati Uniti, è stata come una scuola per me. Non era una storia usuale, tutto verteva sull’interazione tra i personaggi. Ed è stato grazie a quella serie che sono arrivato alla DC comics anni fa.
Un’ultima domanda, Y?ld?ray: il nosto sito si chiama Il Bar del Fumetto, quindi ti chiedo, se dovessi uscire a bere una birra con due tuoi colleghi chi sceglieresti?
Questa è dura e… scorretta! (ride) Mi piacerebbe andare a bere fuori con tutti quelli con cui ho lavorato, sul serio.
Ringrazio Enrico Spera per la collaborazione nelle realizzazione dell’intervista, Enrico Ferraresi di Panini Comics e Francesco Lodato dello staff di Etnacomics per la solita grande disponibilità.