L'ANGOLO DI TROLLO: Lo stucchevole Sansagate

Me ne stavo tranquillo e pacioso nella mia Trollo-Caverna quando, smanettando sul maledetto internet, mi imbatto in un’infinita serie di articoli e post di protesta verso quanto accaduto nell’ultimo episodio di Game of Thrones, una delle serie in assoluto preferite dal vecchio Trollo, grazie soprattutto alla massiccia presenza di patata regolarmente in déshabillé.

In effetti, anche il Trollo era rimasto di merda dopo aver assistito alla scena finale dell’episodio 05×06. Insomma, dopo millemila puntate nelle quali siamo stati obbligati a sorbirci le paturnie di quel dito nel culo di Sansa Stark, almeno le sise della bella rossa potevano farcele vedere…

Ed invece, poco dopo, scopro con mia somma sorpresa che la polemica esplosa sul web non si è scatenata – com’era lecito attendersi – a causa della mancata visione delle tettine di Sansa, ma piuttosto per via del simpatico siparietto coniugale tra quest’ultima e il neo marito Ramsay Bolton (decisamente uno dei personaggi preferiti dal Trollo). In pratica, secondo alcuni fan particolarmente sensibili, la prima notte di nozze tra i due piccioncini sarebbe stata raccontata in modo troppo brutale dagli sceneggiatori della serie, rei (non quello della Scuola di Nanto) di aver mostrato a tutto il mondo lo stupro della giovane erede di Grande Inverno.

Spaesato e intontito da queste cazzate, provo a capire meglio le ragioni di questi severi giudizi; anche perché, a dire il vero, la scena in questione mi era parsa addirittura troppo soft rispetto agli standard della serie. Insomma – penso – chi si guarda questa roba sarà abituato a questo genere di cose. Ed invece, smanettando sull’internet, scopro addirittura che, negli USA, la senatrice democratica Claire McCaskill si è talmente indignata dopo la messa in onda dell’episodio incriminato, da aver espressamente dichiarato di voler boicottare la visione della serie, proprio a causa dello scioccante abuso sessuale perpetrato dal buon Ramsay Bolton.

Al coro si unisce anche The Mary Sue, sito d’informazione nerd-femminista (?!) noto per i cacamentidicazzo al maestro dell’eros Milo Manara e all’artista americano Frank Cho (noto amante di culi anche lui), oltre che storico oppositore della famosa cover di Batgirl a firma di Rafael Albuquerque. Insomma, una vera e propria rivolta contro la “stupida, gratuita, disgustosa e inaccettabile” scena di stupro ai danni della giovane Sansa e contro la produzione di GoT.

Ora, senza voler fare paragoni con altre scene accadute nel corso della serie (in fondo non è mica una gara di brutalità), senza voler tirare fuori incesti, mutilazioni, stupri e violenze di ogni tipo che hanno caratterizzato sin dall’inizio la serie trasmessa da HBO, ciò che non capisco è: a cosa serve realmente nascondere ciò che accade nella vita reale? Qual è il senso di voler a tutti i costi allontanare GoT dal proprio contesto?

Si, perché secondo me c’è gente che sta perdendo di vista un paio di aspetti fondamentali. Il primo è che la violenza sulle donne – vuoi o non vuoi – fa parte della vita. Censurare la realtà non evita che questa accada; anzi, la rende in qualche modo nascosta, vietata. Non si deve avere paura di parlare delle cose. L’omissione genera ignoranza, la censura crea tabù; e la perversione e devianza proliferano nel tabù. E’ affrontando gli argomenti, sdoganando i tabù, che le persone prendono consapevolezza di ciò che le circonda e, in molti casi, si accorgono di non essere le sole a vivere determinate situazioni.   

Il secondo aspetto fondamentale è che GoT è una fottuta serie con ambientazione fantasy che basa il suo successo proprio sulla caratterizzazione violenta e spietata di gran parte dei personaggi e delle storie che la compongono. GoT ha un suo pubblico che la segue perché ne apprezza il crudo realismo e l’imprevedibile crudeltà. Nell’universo narrativo del Trono di Spade non c’è un lieto fine, non ci sono principi azzurri che scalano torri per salvare verginelle. Ci sono invece abusi, crudeltà e misfatti indicibili che servono a caratterizzare le storie, si, ma anche e soprattutto a realizzare la trascinante tensione emotiva che crea empatia nei confronti dei protagonisti e delle loro vicende.

A chi si lamenta del fatto che “nei libri non succede” e quindi “che bisogno c’era di sottoporre il personaggio di Sansa ad una simile efferatezza?” rispondo che c’era bisogno eccome. Intanto, perché neppure voi maledetti saputelli potete sapere cosa succederà a Sansa nel prosieguo dei romanzi, posto che serie TV e libri hanno ormai preso due direzioni differenti. Ancora, soprattutto, c’era bisogno perché la serie TV ha ormai una vita propria, del tutto separata da quella dell’opera da cui trae spunto; ed è sacrosanto che gli autori prendano decisioni – anche le più rilevanti – che sovvertano le aspettative del pubblico e che portino modifiche strutturali alla storia narrata nei libri.   

Ma poi, nessuno ha almeno preso in considerazione l’ipotesi che il personaggio di Sansa – quello della serie TV – abbia deciso VOLONTARIAMENTE di sottoporsi a questo? Che si stia sacrificando per ottenere il risultato che persegue? Sansa è ormai una manipolatrice che ha “imparato dal migliore” ad ottenere ciò che desidera. Lei non ha più nulla da perdere e il suo unico scopo è quello di vendicare la sua famiglia e di vedere morto chi li ha traditi. Come Arya, Sansa non ha scrupoli e usa sé stessa per raggiungere il suo, ormai unico, traguardo all’interno della storia. Un traguardo che vale la sua stessa vita, figuriamoci la sua innocenza.

Per cui, frignoni del cazzo, non venite a montare polemiche sterili al solo fine di mostrarci i vostri bei principi e la vostra affermata etica da quattro soldi. Intanto perché non ce ne frega cazzi di QUESTA ETICA parlata e non dimostrata nei fatti. Poi perché spendere tempo e parole su quanto sia abominevole e brutale la rappresentazione di uno stupro non ha mai evitato che gli stupri – quelli veri – si continuassero a perpetrare. Se GoT non è più di vostro gradimento, vi basterà spegnere la TV e chiudere la bocca. Sono certo che ne trarremo tutti grande giovamento.  

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