Un Profumo Dimenticato – Spider-Man: Hooky

C’era una volta, tanto tempo fa, l’editore Comic Art, che raccoglieva graphic novel quando lo stesso termine graphic novel non era ancor poi tanto di moda, e, tra queste, inconsuete avventure dei beniamini Marvel, come il sempre amato Uomo Ragno. 

C’era una volta e c’è ancora, un disegnatore che riesce a rendere orrida e magica ogni linea lasciata correre sulla tavola. Bernie Wrightson, fra zombi e mostri, inserisce nel suo immaginario visivo anche l’Uomo Ragno, e, insieme alla scrittura puramente anni ’80, un tantino verbosa ma sempre sagace, di Susan K. Putney, ci mostra cosa vuol dire immergere Spidey in un’avventura à la Doctor Strange senza vincolo alcuno di continuity.

 

Oltre a mostri e zombi, Wrightson sa regalare anche un altro tipo di bellezze
Qualcuno ha detto Leila?

 

Pubblicato nel Bel Paese nel 1992 su Best Comics n. 3, collana che in tempi andati ha raccolto appunto anche le Marvel Graphic Novel, la storia narrata dal duo non tipicamente ragnesco narra dell’improvviso incontro fra Spider-Man ed una ragazzina che sembra sapere fin troppe cose sul conto del tessiragnatele, non di meno la reale identità di quest’ultimo.

Lo chiama infatti Peter, o addirittura, amichevolmente, Petey, e continua a fare riferimento allo Zio Ben senza troppa cautela, comportandosi come una vera e propria vecchia amica di famiglia. Di dodici anni. La stramba ragazzina, che sembra a tratti una fattona – “Per essere un mondo che non crede molto ala magia.. si può trovare un sacco di materiale potente se sai dove cercare! – si rivelerà ovviamente essere più di quel che sembra, ed accompagnerà Peter verso una sfida dai molti enigmi, e all’imminente scontro col Torkglk.. Torkekellerg… contro.. un nemico del quale Spidey stesso avrà difficolta a pronunciare il nome, per quanto letteralmente questo strano nome straniero significhi poi “Lo Scarafaggio del Tuono” (Tordenkakerlakk).

 

Gellar was also gifted with a balloon giraffe and it’s good to know that the two of them have kept in contact. Che dici, ne vuoi un po’?

 

Non vi sentite spaventati? No?

Effettivamente nemmeno Peter, che più che spaventato rimarrà spaesato e meravigliato durante tutto l’arco della prima parte dell’avventura. Spaesamento e meraviglia che vengono trasferiti al lettore attraverso l’arte di Wrightson: splash page dai pochi ma efficaci elementi – in netto contrasto con la tendenza sempre più attuale di riempire le pagine di soggetti ed azioni – colori vivaci, ma dominati dove serve da chine che esaltano il mistero che avvolge la profezia di Spindrifter, mostri dai mille occhi e mille corpi – e gli elementi narrativi della Putney servono a dovere l’incontenibile Wrightson: portali a forma di ciambella gigante, isole galleggianti in aria, navi volanti simili a belve fantastiche.

  

 In mezzo a tutto questo, l’Uomo Ragno appare scomposto, un pesce fuor d’acqua che si divincola e non trova posizione; genera e costruisce l’azione, come sempre, ma la trama lascerà a Peter il ruolo di fratello maggiore, se non addirittura, sul finale, di supporto più che di salvatore, di hero of the day, sovvertendo ogni presupposto della storia narrata sino al punto cruciale. 

Senza rendervene conto durante la lettura, vi ritroverete ad aver letto una storia sulla crescita e sulle responsabilità; lo comprenderete solo all’ultima tavola, una volta dato l’addio a Mandi, una ragazzina dai tanti misteri che non vuole realmente essere salvata, o aiutata, ma solamente essere ricordata.

Le storie che ci vengono presentate da sfavillanti pubblicità sono tante ed avranno sempre spazio, ma il consiglio del giorno è proprio questo: lasciate che certi timidi frutti di stampa, inchiostro e colore non vengano dimenticati, cercate, osservate, e costruite la vostra collezione di fumetti anche acquistando e raccogliendo i pezzi narrativi più impensabili, lasciati a marcire dal tempo e da un’utenza poco interessata alla costruzione non tanto di una collezione, ma di una propria collezione.


Il premio si farà sentire sottoforma di un profumo dimenticato: di primavera, d’estate, di neve.
Esattamente come Peter Parker scopre in questa storia.

 


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