Salve! Nonostante il terribile ritardo, Thank God Is Wednesday torna a parlarvi della settimana fumettistica statunitense, importantissima per l’inizio di Secret Wars ed interessante per i DC Sneak Peaks, preview di alcune delle testate Post-Convergence che arriveranno a Giugno. Cominciamo!
Secret Wars #1 – Hickman/Ribic/Svorcina
Crisis On Marvel Multiverse – Act One
[Sarà Una Lunga Recensione]
Prima di iniziare è necessaria una premessa: Secret Wars non è un punto d’inizio. A differenza dei vari Siege, House Of M, Civil War ed Age Of Ultron, non è possibile avvicinarsi a questo #1 senza prima aver letto perlomeno tutta la run su Avengers e New Avengers di Jonathan Hickman. In realtà, per far le cose per bene, sarebbe opportuno recuperare anche i suoi Fantastic Four, Future Foundation ed Ultimates. Perché, per una volta, il Crossover sembra voler premiare quello che potremmo definire, rubando la terminologia al mondo videoludico, “Hardcore Reader“: è necessaria una conoscenza più che discreta della continuity Marvel, o perlomeno di quella moderna, per godersi appieno Secret Wars perché, per la prima volta, è essa stessa ad esser messa in discussione in questo mega-evento che tanto somiglia ad una Crisi DC Comics.
Se proprio volete gettarvi a capofitto in Secret Wars completamente a digiuno delle opere Marvel di Jonathan Hickman, fatevi almeno il favore di recuperare il preludio distribuito nel Free Comic Book Day del 2 Maggio. Non risolverà molto, ma almeno potrete avere una vaga idea di quello che sta accadendo.
Non c’è più tempo, solo due universi sono sopravvissuti alla strage Multiversale in atto da lungo tempo ed entrambi stanno collassando uno sull’altro nell’ultima Incursione. L’apertura di Secret Wars non si perde in chiacchiere, non spreca pagine e pagine per un recap inutile e non è presente nemmeno il “Previously in…” tipico delle issue Avengers/New Avengers del Marvel NOW. Una dichiarazione d’intenti piuttosto chiara che conferma quanto questo evento sia poco accessibile per i Casual Reader ma contemporaneamente incredibilmente soddisfacente per i Diehard-Marvel Fan che non hanno mollato nemmeno per un secondo in tutti questi anni. Jonathan Hickman modifica radicalmente il suo stile decompresso e mirato principalmente al worldbuilding per comprimere al massimo la sua narrazione in Secret Wars #1: in questo primo numero l’autore condensa eventi che normalmente verrebbero diluiti in sei o più issue in sole 34 pagine, creando una dicotomia tra i due metodi di scrittura che coerentemente riesce a far sentire realmente il peso di un evento cosmico di questa portata.
Secret Wars #1 possiede tutte le caratteristiche tipiche di un crossover: battaglie epiche di dimensioni colossali, numerosi personaggi coinvolti, tensione palpabile, un concept base intrigante ed un finale inaspettato. Esattamente come Flashpoint quattro anni fa, è evidente come anche Secret Wars sia semplicemente un mezzo per arrivare ad un fine ben preciso: sovvertire l’attuale status quo Marvel per crearne uno nuovo. Nonostante questo background e la certezza che questa non sia la fine, il feeling apocalittico di Secret Wars è talmente incombente da provocare comunque la costante sensazione di pericolo e tensione durante la lettura.
Gli eroi dell’Universo 616 e dell’Ultimate Universe si affrontano in uno scontro senza esclusione di colpi: da una parte un’enorme quantità di metaumani, Guardiani Della Galassia ed X-Men compresi, e dall’altra l’artiglieria pesante dello S.H.I.E.L.D. guidata dal Generale Nick Fury ed Ultimate Iron Man. Alle spalle di questa battaglia di proporzioni mastodontiche Reed Richards e Black Panther organizzano un’arca per tentare di salvare almeno una piccola parte della razza umana mentre la psicotica versione alternativa del leader dei Fantastici 4 collabora con la Cabala, una macabra organizzazione di Terra-616 guidata da soggetti come Thanos e Namor The Sub-Mariner.
La spropositata quantità di personaggi presente in Secret Wars riceve una caratterizzazione splendida grazie alla capacità di Jonathan Hickman nel dare ad ognuno di essi la giusta voce individuale: i cameo che coinvolgono Spider-Man, Guardiani ed in particolare il personaggio di Ciclope, colgono in poche battute i tratti distintivi delle loro personalità. La pagina dedicata alla peculiare reazione dei Villain urbani dell’Universo 616 e alla comparsata del Punisher è probabilmente la scena più rappresentativa dell’abilità di Hickman nell’inquadrare perfettamente i burattini di cui sta muovendo i fili. I protagonisti, dai suoi amati Reed Richards ad Ultimate Nick Fury, confermano la loro favolosa caratterizzazione Made In Hickman e l’intero Cast di personaggi è gestito con la maestria tipica dei grandi autori, in maniera incredibilmente fluida e coinvolgente.
Hickman utilizza questa sua capacità nel gestire i suoi beniamini per mantenere vivo l’impatto emotivo che questa apocalisse sta avendo sul Multiverso Marvel: spesso nella narrazione di eventi e di battaglie su scala così ampia si tende a perdere quell’intensità tipica delle vicende più intime ma non è questo il caso. Il focus sui personaggi riesce a rendere Secret Wars molto più di un epico scontro fra titani e tutto questo è rafforzato dalle perfette matite di Esad Ribic e gli ottimi colori di Ive Svorcina, entrambi sublimi come mai prima d’ora. La definizione nei volti raffigurati da Ribic è suprema: unici ed incredibilmente dettagliati, capaci di esprimere tutta la disperazione che trasuda dalle pagine di Secret Wars. L’intensità dell’azione, il caos dei layout e la dinamicità dei combattimenti sono sbalorditivi. La finezza dei dipinti di Esad Ribic e gli impressionanti colori di Svorcina esaltano ulteriormente uno script di elevatissima qualità e rendono finalmente giustizia ad Hickman dopo l’inconsistenza artistica delle ultime issue di Avengers e New Avengers. Una gioia per gli occhi indescrivibile.
Muovendosi da un personaggio all’altro e ritraendo il caos della situazione in maniera perfetta, Hickman e Ribic delineano il mood dell’apocalisse Marvel attraverso quella che potremmo definire un’unica lunga sequenza che percorre le pagine di Secret Wars #1. Le devastanti pagine finali finalmente riescono a dare un’idea precisa di quello che sarà il Battleword di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi e l’hype per la seconda issue prevista per la prossima settimana è a livelli stellari. L’inizio del un nuovo, significativo capitolo della storia Marvel non poteva esser affidato a mani migliori. Secret Wars #1 è una lettura da non lasciarsi sfuggire.
Convergence: The Question #2 – Rucka/Hamner
Regrets Collect Like Old Friends
Sapevo sarebbe successo. Nonostante io abbia volontariamente deciso di ignorare il problema durante la lettura della prima issue di Convergence: The Question purtroppo, come accade ogni volta quando si decide di trascurare consciamente una brutta grana, la realtà non si fa scrupoli a colpirti ripetutamente alla bocca dello stomaco, ricordandoti quanto sei stato stupido e superficiale. Quel che è accaduto sarà un monito per il futuro: al prossimo confronto con una storia così perfetta e intrinsecamente breve per natura, dovrò necessariamente prendere in considerazione l’idea che la sua fine è imminente. Perché il principale problema di Convergence: The Question #2 è uno e semplice: finisce. Il The End dell’ultima pagina è un doloroso promemoria: non rivedremo mai più Renee Montoya/The Question, Kate Kane/Batwoman e Helena Bertinelli/Huntress assieme, scritte da quel Dio che risponde al nome di Greg Rucka e disegnate da Cully Hamner.
Un coinvolgente ed emozionante racconto sulla redenzione, sul perdono e sulla perversa influenza dei rimpianti, narrato alla perfezione da un Rucka che imposta il ritmo di C:TQ#2 posizionando tutto nel posto giusto, al momento giusto. L’abilità dello scrittore e la sua profonda conoscenza dei protagonisti donano a questo Tie-In un’intensità notevole, dimostrando quanto due singole issue siano più che sufficienti come materiale per la costruzione di un’opera d’arte. Il monologo di Renee Montoya che per tutto C:TQ#2 occupa quasi ogni pannello è immenso, poetico, incredibilmente toccante e Greg Rucka riesce tramite esso e la meravigliosa storia da lui costruita, a dare alla protagonista tutto ciò che il fan sfegatato medio vorrebbe: un lieto fine. Il cerchio si chiude e nessun altra conclusione avrebbe reso giustizia a Montoya, Kate, Helena e Due Facce. È obbligatorio inchinarsi, ringraziando Rucka per la delicatezza, la cura ed il rispetto che ha avuto per i suoi personaggi, per aver reso un tributo a delle personalità di cui si sente sinceramente la mancanza.
Convergence: The Question #2 è ricettacolo di emozione e dinamismo anche grazie alla splendida prova di Cully Hamner, in grado di gestire con maestria sia i momenti più intensi che la raffinata danza delle sequenze d’azione. Leggere C:TQ#2 più di una volta porterà il lettore ad accorgersi dell’elevato livello di dettaglio che corrobora il lato emotivo dei personaggi, sbalorditivo. Niente di questo Tie-In spettacolare vi deluderà: Rucka ed Hamner hanno costruito una storia complessa, emotivamente coinvolgente e condita da un sarcasmo scanzonato che strapperà numerosi sorrisi. L’esistenza di Convergence: The Question è persino in grado di giustificare l’idea di base di quello scempio che è Convergence. Un’affermazione simile dovrebbe farvi capire immediatamente cosa dovrete fare quando questo Tie-In uscirà in Italia: leggetelo, per l’amor di Rucka.
DC Comics Sneak Peeks!
Un rapido sguardo alle Dieci Preview offerte dalla DC su alcune delle testate che partiranno e ripartiranno al termine di Convergence! Cliccando sul titolo verrete portati direttamente allo Sneak Peak.
DC Sneak Peek: The Omega Men By King/Bagenda – Chi sono gli Omega Men? Un gruppo di alieni provenienti dal Vega Star System comparsi per la prima volta nell’antico Green Lantern #141, creati da Marv Wolfman ed apparsi su testate Teen Titans di molti anni fa. Ideologicamente rivoluzionari, in questa anteprima il team cosmico oltrepassa il confine della ribellione sfociando in un terrorismo che metodologicamente risulta incredibilmente affine a quello reale. Tom King, già co-autore dell’ottima regular Grayson, esplora questa nuova possibilità narrativa offrendo al lettore anche un aggancio emotivo grazie all’identità della vittima degli Omega Men: Kyle Rayner. È difficile dare un’opinione sull’operato di Barnaby Bagenda da questo Sneak Peek ma pare ci sia comunque una buona intesa tra autore e disegnatore che fa ben sperare in uno storytelling di buona qualità. La coraggiosa scelta di esacerbare i comportamenti e gli obiettivi del Team rende questa preview una fra le più interessanti. Date una possibilità a The Omega Men.
DC Sneak Peek: Midnighter By Orlando/Aco – Il mio scetticismo nei confronti del Midnighter New52 non è ancora scomparso, nemmeno dopo questa preview. Creato dal leggendario Warren Ellis e comparso per la prima volta nel 1998 in Stormwatch #4, è stato possibile definire il personaggio di Midnighter come l’equivalente Batmaniano e omosessuale dei Team Stormwatch/The Authority, legato affettivamente con il corrispettivo Superman di quei gruppi di eroi. Ricomparso in testate recenti come Futures End e Grayson, ho apprezzato la nuova versione del personaggio senza però riuscire a empatizzare con esso visto l’amore per la sua antica incarnazione, perfettamente rappresentata anche in solo nella sue vecchia regular guidata da Garth Ennis.
Steve Orlando, già autore della miniserie Image Comics Undertow, sembra aver confezionato un buon prodotto che potrebbe però aver problemi di continuità nel mantenersi tale. L’imprinting contemporaneamente scanzonato e coscienzioso del protagonista è attraente ma ritengo che nonostante l’anteprima risulti affascinante grazie al suo stile che tanto ricorda testate Marvel à-la Ms Marvel e Legendary Star-Lord, sarà necessario attendere il termine del primo arco narrativo per comprendere se effettivamente Orlando sia in grado di reggere il peso di questo personaggio. Artisticamente Aco è perfetto: dettagliato, stilizzato al punto giusto, ruvido e allo stesso tempo raffinato, in linea con l’atmosfera urbana e la personalità di Midnighter. Da seguire con attenzione.
DC Sneak Peek: Green Arrow By Percy/Zircher – Green Arrow è uno dei personaggi che più ha sofferto il New52 e l’influenza di quella vergogna chiamata Arrow: dal 2011 ad oggi la testata di Oliver Queen ha passato un periodo felice grazie alla gestione Jeff Lemire, durata poco più di un anno, mentre il resto è tranquillamente catalogabile come merda fumante. Ben Percy sembra abbia intenzione di intraprendere una buona strada per rendere giustizia al personaggio DC più bistrattato degli ultimi anni: il tono macabro ed oscuro della preview, la complessità della caratterizzazione di Oliver Queen e una narrazione densa di avvenimenti nonostante l’esiguo numero di pagine costituiscono un biglietto da visita fenomenale per la nuova gestione Green Arrow.
Patrick Zircher rende artisticamente palese la direzione che Percy ha preso per questa sua run, delineando alla perfezione il tenebroso mood dell’atmosfera e modificando il look di Oliver, un estetica nuova e differente da quella a cui siamo abituati ma efficace. Non vorrei sembrare troppo precipitoso ma forse Giugno ci porterà una regular su Green Arrow come non ne vedevamo da tempo. Lettura obbligatoria.
DC Sneak Peek: Starfire By Palmiotti&Conner/Lupacchino – Se esiste un altro personaggio che come Green Arrow ha subito un trattamento terrificante dopo il reboot New52 è Starfire. La principessa Koriand’r di Tamaran fu creata da Marv Wolfman e George Perez e concepita per essere una fiera ed attraente “Red Sonja in Outer Space”. L’esagerazione del suo lato sexy e la modifica delle sue origini nella run di Scott Lobdell su Red Hood & The Outlaws ha totalmente eliminato ogni traccia di profondità e fascino nel personaggio di Starfire, rendendola fondamentalmente una prostituta con i superpoteri. Jimmy Palmiotti e Amanda Conner sembrano riuscire a riportare in riga l’aliena dandoci una fresca rivisitazione della sua personalità, miscelando il lato sensuale di Starfire con il fascino tipico degli atteggiamenti dell’aliena. Buone le interazioni con i numerosi personaggi presenti, nonostante possa destare qualche perplessità la presenza di Superman nel suo look d’ordinanza in barba alle famose rivoluzioni post-Convergence.
Il comparto grafico pulito di Emanuela Lupacchino è di buona qualità, coerente con il mood della preview ed incredibilmente fluido. L’unica pecca è la rappresentazione dei personaggi: tecnicamente perfetta, se non fosse per il loro sembrare decisamente più giovani rispetto alla reale età. Quello degli autori non sarà un compito semplice e nonostante l’anteprima sia discreta, è necessario attendere. Promosso ma con riserva.
DC Sneak Peek: Doomed By Lobdell/Fernandez – Dalle ceneri del mediocre crossover Doomed, partirà a Giugno una nuova testata la cui sinossi è piuttosto semplice: il Virus-Doomsday ha infettato il giovane liceale Reiser rendendolo in grado di trasformarsi in uno Pseudo-Hulk rabbioso e pericoloso. Fondamentalmente abbiamo un mash-up tra Spider-Man e Bruce Banner ambientato a Metropolis. Nonostante l’autore sia Scott Lobdell, la preview raggiunge un livello di decenza tale da rendere la lettura una piacevole eversione, un traguardo vista l’inettitudine dello scrittore in questione.
È necessario però un chiarimento: è palese quanto Doomed sia lontano anni luce dall’essere una testata originale. L’idea del supergiovane con superpoteri e superproblemi è a dir poco vetusta e Lobdell sembra voler attenersi ad un canone già ben prestabilito. Inutile dire quante testate moderne abbiano affrontato questo tema in maniera incredibilmente più coinvolgente, prima fra tutte Ultimate Spider-Man o, per citarne una più recente, Ms Marvel. Il dinamismo di Javi Fernandez rende l’action di Doomed godibile visivamente e dona al protagonista una buona caratterizzazione emotiva. A dir poco anonimo, totalmente bypassabile.
DC Sneak Peek: Detective Comics By Manapul/Buccellato – Non ho mai apprezzato Manapul e Buccellato come storytellers: artisticamente sbalorditivi ma fondamentalmente vuoti nelle sceneggiature. Dopo la run su Flash, inizalmente piacevole ma in caduta libera al termine, i due autori si sono destreggiati su Detective Comics con due saghe: Icarus, senza infamia e senza lode, e Anarky, discreta ma rovinata da un pessimo finale. Al termine di Convergence avranno a che fare con il nuovo status quo riguardante il Batman, la sua identità e l’intrinseco rapporto che avrà con il GCPD e la città di Gotham City.
Esattamente come i precedenti archi narrativi del non-troppo-dinamico-duo anche questa preview si apre con un mistero, corroborando il mood investigativo settato dagli autori sin dal loro primo numero di Detective Comics. Le possibilità per una nuova era della narrazione del Bat-Universo, molto più incentrata sul Dipartimento Di Polizia Di Gotham, sono allettanti e il concept di questo nuovo story-arc, per quanto mi faccia storcere il naso, sembra voler percorrere questa strada prestanto molta attenzione ai personaggi di Harvey Bullock e Renee Montoya.
Da tenere d’occhio, come tutte le testate Batmaniane.
DC Sneak Peek: Red Hood/Arsenal By Lobdell/Medri – No, non ci siamo proprio. L’idea stessa di avere una serie su Jason Todd e Roy Harper scritta sulla scia di Red Hood & The Outlaws, per giunta dallo stesso pietoso autore, è una cazzata colossale. Otto pagine terrificanti che tentano di imporre su se stesse un tono ironico, cazzaro e divertente risultando semplicemente patetiche. Lo stile cartoon di Denis Medri tampona il disgusto per una futura serie che si è guadagnata un sonoro dito medio incazzato con una sola piccola preview. Inutile.
DC Sneak Peek: Green Lantern By Venditti/Tan – Continua la run di Robert Venditti sulla testata dedicata ad Hal Jordan: autore di una lunga gestione ancora in corso, discreta ma altalenante, l’intento a lungo termine di Venditti sembra sempre esser stato quello di creare un nuovo status quo decostruendo il mondo delle Lanterne costruito durante il periodo targato Geoff Johns. Questa anteprima non è nient’altro che una presentazione della nuova direzione presa dalla testata dopo Godhead: Hal Jordan è un rinnegato, un fuorilegge con le forze dell’ordine alle costole ma in grado di mantenere quell’integrità morale che da sempre lo contraddistingue. Tanta azione per questa preview, splendidamente rappresentata da un ottimo Billy Tan che sin dal suo arrivo sulle Lanterne si è dimostrato la scelta artistica adatta per intrecciarsi alle trame cosmiche di Robert Venditti. Il look di Hal è fenomenale e i close-up sul suo volto dipingono perfettamente quanto la Lanterna terrestre sia conscia dell’intensità e della gravità della situazione. Lettura obbligatoria per gli appassionati.
DC Sneak Peek: Prez By Russell/Caldwell – Una volta terminata la lettura della preview di Prez è difficile formulare un’opinione ben definita. Di certo il concept della testata è contemporaneamente vecchio come il cucco ma sorprendente: Beth Ross è la presidentessa teenager eletta tramite Twitter degli Stati Uniti D’America, una strana nazione in cui le societè per azioni possono concorrere per la Casa Bianca e i droni girano per la città come fattorini per i Tacos. Mark Russell decide di attingere da numerosi tropi dell’attuale società americana per poi portarli ad una esagerazione che ha quasi dell’illogico in sé. Il clima surreale che si respira in questa preview di Prez è alienante ma affascinante e le probabilità che questa regular possa diventare una hit in barba ai vari Batman, Superman et similia sono altissime.
Ben Caldwell è la scelta artistica più adatta con il suo stile che ricorda tanto Babs Tarr: giovanile, lievemente cartonizzato, pulito ed intrigante. Questa preview di Prez è impregnata di sarcasmo e cinismo ma non cade mai nel malizioso, gestisce temi sociali pesanti come la guerra al terrore, il valore della vita, Anonymous e Social Network senza però risultare pedante e ci presenta una protagonista affascinante dalla solida caratterizzazione.
Una serie preziosa per la line-up DC Comics di Giugno.
DC Sneak Peez: Section Eight By Ennis/McCrea – Incredibile ma vero, Garth Ennis e la Section Eight sono tornati. Il più stupido, folle, deviato e dissacrante Team di aspiranti supereroi creato dall’autore irlandese sulle pagine di Hitman, uno dei suoi capolavori, è tornato. Dopo aver aiutato, anni ed anni fa, Tommy Monaghan a salvare il mondo in maniera assurda dalla minaccia di Lobo, Sixpack richiama alle armi l’intera Section Eight dopo eoni di inattività e da questo stesso prologo alla miniserie inizia una divertente sessione di reclutamento. Voi vi chiederete “Chi diavolo è Sixpack?!” e io vi risponderò “Un bugiardo patologico, dipsomane, basso e sovrappeso che indossa continuamente un costume da supereroe sporco e stracciato, raccontando in giro delle sue fantomatiche imprese contro Doomsday e Bane“. Puro stile Ennis.
Nella preview ambientata a Gotham City Grapplah, Guts e Powertool tentano di reclutare un vecchio membro del gruppo originale, Dogwelder. Senza dire altro vi rimando alla lettura dell’anteprima per godervi al meglio quello che sarà il ritorno in grande stile di Garth Ennis nell’odiato mondo supereroistico. Ad accompagnarlo ci sarà John McCrea, già disegnatore dello stesso Hitman e primo artista a ritrarre il malandato gruppo. Must Read!
E con questa carrellata terminiamo Thank God Is Wednesday 13. Al prossimo articolo! Hasta la vista!
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