L'ANGOLO DI TROLLO: Avengers Age of Fandom

Avevo tentato di tenere a bada il mostro che alberga dentro di me. Avevo deciso di provare d’ora in avanti a rivolgermi in modo garbato, ottimistico e propositivo nei confronti dell’odioso fandom sfegatato. Ero finalmente riuscito a comprendere che denigrare in modo gratuito e sadico prodotti di ampio consumo stava finendo per consumare la mia stessa anima. Poi ho visto Avengers: Age of Ultron e  – porco cazzo – Trollo è tornato!

Su Age of Ultron si sono già scritti fiumi di inutili disamine. Recensioni provenienti dai più illustri (?) critici del cinefumetto che si sono ampiamente schierati a favore di questo abominio senza né capo né coda. Tutti uniti in difesa del proprio diritto di guardare cavolate per bambini, senza che nessuno venga a farglielo presente. Beh, io me ne fotto e lo dico chiaro: se pensate che Age of Ultron sia “un capolavoro” o “una pietra miliare della storia del cinema” o semplicemente “un bel film d’azione”, cari miei, il vostro fanatismo vi ha davvero fatto regredire fino all’età infantile. E da quella strada non si fa più ritorno.

La tecnica del fanatico è sempre la stessa; e cioè quella di trincerarsi dietro polemiche domande come: “cosa ti aspetti da un film sui supereroi?”, oppure: “non sarai mica andato al cinema pensando di vedere un capolavoro?”. Ebbene, chi alle critiche su AoU oggi risponde così, era già soddisfatto del film molti mesi prima di andarlo a vedere. Il fanboy piagnucoloso in questione è lo stesso che per mesi e mesi si è masturbato sulle immagini della Hulkbuster, ha ipotizzato chissà quali svolte clamorose per il MCU; ed è sempre – SEMPRE – stato staconvinto che qualsiasi cosa esca dal culo di Whedon e dei Marvel Studios sia oro massiccio.

A Trollo il fandom fa cagare, perché è la manifestazione della perdita di senso critico in favore del gusto predeterminato. Il giudizio dovrebbe essere sempre aprioristico. Ma – chissà perché – quando di mezzo ci sono i cinecomics, si finisce per ridurre tutto ad una demenziale lotta tra fan Marvel e fan DC Comics/Warner. Se uno prova a dire che Avengers è un film per marmocchi o per ritardati, ci sarà subito qualcun altro pronto a fargli presente quanto faccia cagare Man of Steel o Ben Afflek o il nuovo imbarazzante costume di Deadshoot in Suicide Squad; in tal modo dimostrando – qualora ce ne fosse bisogno – che i loro giudizi sono obnubilati dalla presunta appartenenza ad una non meglio specificata fazione di imbecilli.

Intendiamoci bene, non sto sostenendo che quello messo su dai Marvel Studios non sia un gran bel baraccone. Una serie di film dedicati ad un unico grande universo condiviso è il sogno a occhi aperti di qualsiasi appassionato di fumetti o di fantascienza. Ma, il problema – forse – sta proprio nel palese tentativo di indirizzare questi film ad un target davvero, davvero troppo ampio e variegato. Il fanservice non solo ci sta, ma in pellicole del genere è quasi obbligatorio. Tuttavia, trattandosi di una colossale serie di film collegati ad un’unica grande trama, mi aspetto (anzi pretendo) che la storia di base sia complessa e stimolante. Avrei voluto, sin dall’inizio, essere incuriosito dagli sviluppi narrativi di questa enorme produzione ed essere portato a parlarne con gli amici e a fare congetture sui film futuri. Ma, nulla di tutto ciò è successo. Le uniche domande che gli spettatori si pongono sono: quando arriva Spider-man; qual è la scena dopo i titoli di coda e dove sarà nascosto la prossima volta Stan Lee. Tutte cose di cui, non solo non mi frega una ceppa di cazzo, ma che finiscono per irritarmi a tal punto da portarmi a detestare questi film probabilmente oltre i loro effettivi demeriti.

Io non dico che quando vado al cinema voglio vedere robe profonde, introspettive e studiate nei minimi dettagli, ma non voglio neppure essere derubato e trattato come un perfetto imbecille! Le promesse di toni cupi e drammatici che facessero da base e da premesse all’atteso Capitan America: Civil War sono solo un lontano ricordo. Il film risulta caciarone, inutilmente sciocco e pieno zeppo di buchi narrativi e ingiustificabili superficialità da parte degli sceneggiatori.

Senza andare a ripercorrere la trama – se trama si può chiamare un’accozzaglia di eventi nonsense che farebbero impallidire gli sceneggiatori di Arrow – vi basterà sapere che Avengers: Age of Ultron è un film nel quale non succede praticamente nulla. Gli unici fatti degni di nota che avvengono nel corso di due interminabili ore di noia, sono l’introduzione dei gemelli Maximoff e la nascita di Visione, unico personaggio davvero interessante di tutto il film. Il resto è merda ben cucinata e ottimamente impiattata, pronta per essere trangugiata dal pubblico più eterogeneo e vasto possibile.

Capitan America, esattamente come nel primo capitolo, è relegato al ruolo di falso nueve (come Menez al Milan ma senza bestemmie). Lui, che dovrebbe rappresentare il collante e l’ispirazione per il gruppo, è in realtà solo il bersaglio delle prese in giro di Tony Stark, vero leader dei Vendicatori, nonostante i danni clamorosi che continua a produrre a causa della sua arroganza e delle meschine condotte poste in essere. Tony crea Ultron senza dirlo a nessuno dei suoi amici (avverte a cose fatte solo Banner) e, quando la cosa viene a galla, al posto di cacciarlo a calci in culo, al posto di scagliargli contro Hulk in piena crisi puberale, Cap gli dà una bella pacchetta sulla spalla ed è tutto ok. Ma che stronzata è? Ragazzi, tornate sulla terra, che cazzo di stronzata è?!?

La falsa retorica americana, imperante, non solo in questo, ma in tutti i fottuti film Marvel Studios, è semplicemente disgustosa. A ciò si aggiunga un imbarazzante umorismo cui lo spettatore viene continuamente sottoposto suo malgrado (ahahaha il Capitano ha detto cacca-pupù e Tony lo ha preso in giro..). La trama è INESITENTE e il pericolo rappresentato dal villain di turno, Ultron, è del tutto intangibile. Non esiste un solo istante, nel corso di due insopportabili ore di proiezione, in cui legittimamente pensi che il nemico possa anche lontanamente danneggiare qualcosa o qualcuno; mentre, lo spettatore rimane sempre consapevole di ciò che succederà alla fine del film. Quanto detto, accade anche perché quella fighetta di Ultron, dopo aver annunciato il genocidio del genere umano, non riesce mai neppure a fare un graffio ad una comparsa. Cazzo, nessuno si fa male! Una città viene letteralmente sradicata e spezzata in due parti e loro SALVANO TUTTI! Solo quel cazzone di Quicksilver (impietoso il paragone con la sua spassosissima controparte vista in X-Men: Giorni di un Futuro Passato) ci rimette le penne, ma tanto di lui non frega una mazza ferrata a nessuno e quindi neppure ci fai caso.   

Ovviamente, c’è anche del bello in Avengers: Age of Ultron. Tutto ciò che è estetica cinematografica è qui portata alla sublimazione. Le scene action non deludono mai e la regia è davvero di ottimo livello. Alcuni personaggi sono resi visivamente molto bene (Visione ad esempio) e altri vengono approfonditi maggiormente (Clint Barton su tutti), ma tutto rimane nell’alveo della figata fine a sé stessa. Insomma, bello ma non balla. Anzi, neppure si muove. 

Per quanto mi riguarda, è l’ultimo film Marvel Studios per cui spendo soldi. A partire dal prossimo, sarà mia cura scaricarlo illegalmente, in barba a Kevin Feige, Joss Whedon e a tutti i mentecatti che hanno partorito questo disgustoso prodotto. Certo, sarei più coerente se non lo guardassi proprio; ma in quel caso come farei a parlarvene male?

Ora me ne torno nella mia caverna a farmi beffa di voi bimbipene Marvel e tutte le altre categorie di subumani che detesto. Ricordatevi l’indirizzo a cui inviare le vostre domande idiote in modo che possa insultarvi: lapostaditrollo@ilbardelfumetto.com Come sempre preferisco le mail delle ragazze, magari accompagnate da qualche selfie piccante. Se invece siete i soliti grassoni brufolosi, fatene tranquillamente a meno. Grazie.       

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