TWR la (psico)analisi di Kingsman The Secret Service: il Bond ultrapop di Mark Millar

Devo ammettere che non attendevo con particolare trasporto l’uscita di Kingsman: The Secret Service
L’ultimo adattamento cinematografico di un prodotto del Millarworld (Kick-Ass 2) era stato parecchio deludente. Se, infatti, Kick-Ass manteneva fede al suo titolo e spaccava culi, il suo sequel mentre lo guardavi ti dava un fortissimo calcio di collo pieno sui gioielli di famiglia. Frantumandoteli.
BAM! 
E poi, pur avendo trovato divertente il fumetto da cui è tratto il film, The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons (che trovate recensito qui), temevo che il film potesse rivelarsi la solita spy-story priva di personalità. 

In realtà il film è stato accolto molto bene da critica e pubblico alla sua release negli States un paio di settimane fa e, dopo averlo visto, ho capito il perché. Il motivo è che Kingsman: The Secret Service è un film dannatamente divertente.

Mark Millar e Matthew Vaughan, già regista di X-Men: First Class e di Kick-Ass 1 (uno!), hanno scritto insieme il plot del fumetto immaginando già da principio un adattamento per il cinema. Ed hanno fatto un’operazione furba e semplicissima: hanno preso James Bond, gli hanno affiancato un padawan proveniente dal ghetto (il classico underdog in cerca di riscatto sociale), hanno mantenuto i gadget e l’impeccabile look british ma, non essendo Bond il protagonista (almeno all’anagrafe), lo hanno liberato dai vincoli tipici del personaggio. Poi hanno aggiunto elementi grotteschi, tonnellate di riferimenti pop, una spruzzata pulp-splatter e quella vena politicamente scorretta tipica delle più riuscite opere di Millar (uno sceneggiatore che spesso amo… ed altrettanto spesso odio).

Poi Vaughan ha pensato di rielaborare i due cattivoni del fumetto: il main villain mister Valentine, interpretato da quel prezzemolino di Samuel L.Jackson, è una specie di Mark Zuckenberg cattivissimo, con il cappellino di traverso e la esse moscia. E poi c’è il capolavoro: Gazelle, una tra le killer più fighe ed iconiche mai viste in un film d’azione: una specie di letale mash-up tra Gogo Yubari di Kill Bill ed Oscar Pistorius. 

Senza dimenticare l’impeccabile Colin Firth che, nel ruolo dell’agente segreto gentiluomo, è a suo agio come Zio Paperone mentre nuota nel deposito. Pollice in su anche per Taron Edgerton nei panni dell’apprendista Eggsy. Edgerton è stato in lizza per diventare il nuovo Ciclope nelle pellicole degli X-Men ed è un vero peccato che non sia stato scelto, sarebbe stato perfetto come giovane Scott Summers. Nel cast anche Michael Caine (…e no, Kingsman non è un film di Nolan), Mark Strong e Mark Hamill (la cui presenza è una colossale “autocitazione” del fumetto di Millar e Gibbons).
Anche se nel vedere Hamill così bolso ed appesantito mi tremano i polsi ad immaginarlo di nuovo nei panni del maestro Jedi… 

Il film scorre via che è una bellezza con scene d’azione mozzafiato, risse ipercinetiche velocissime ma, al tempo stesso, pulite ed ipnotiche per lo spettatore. Insomma Kingsman è intrattenimento puro e spensierato, era da un bel po’ di tempo che un film d’azione non mi divertiva così tanto. Se siete in cerca di svago, andate a vederlo. 

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