Come alla fine della saga Vulnerabile, Wolverine e Sabretooth si ritrovano a combattere in un centro commerciale. Sono due individui che vogliono cambiare: uno vuole diventare il più grande capo della mala di tutti i tempi, l’altro cerca di adattarsi alla mancanza di fattore rigenerante. Tuttavia rimangono due belve che scappano dai loro limiti e forse non ci riusciranno mai. Entrambi, però, non smetteranno di provarci.
Con quest’ultima storia Paul Cornell lascia la testata dell’eroe (o antieroe?) canadese. Il finale non è poi così esaltante come ci si potrebbe aspettare, ma risulta un degno modo di chiudere un capitolo della vita di Logan, una tappa per cui ha sofferto, ha affrontato la morte e ha riflettuto sul senso della sua esistenza. E’ stata un’ottima scelta il riportare sulla scena Rose, personaggio fondamentale per il nostro character, la quale ha chiaramente influenzato il suo modo di approcciarsi alle donne.
Per quanto il comparto grafico, Kris Anka e Peter Woods si sono alternati ai disegni di questo arco narrativo, conservano la dinamicità, ma non sono al massimo della loro forma.
Dopo la conclusione di Un Mese per Morire, seguono due storie scritte sempre da Cornell, ma questa volta disegnate da Salvador Larroca. In Ciò che non è Accaduto si immagina cosa sarebbe successo se Logan avesse permesso al virus del Microverso di restituirgli il fattore rigenerante (per chi lo avesse perso consiglio di cercare subito Wolverine #294 secondo la numerazione classica e #12 secondo Marvel NOW! NdA.). Guernica, invece, è un simpatico racconto in cui Cornell descrive meglio il bar omonimo, luogo di ritrovo di superdotati e non. Chiaramente Cornell vuole rendere il Bar Guernica uno di quei posti immaginari della celluloide che sono amati dai lettori, come per esempio il manicomio di Arkham o la vecchia Scuola per Giovani Dotati del professor Charles Xavier. Larroca illustra il tutto, ma con poca partecipazione.
A quanto pare questo numero #7 All-New Marvel NOW! è il ciglio del burrone da cui il mutante canadese compirà il salto verso la fine. Considerando che la saga in procinto di approdare su queste pagine sarà probabilmente ricordata negli anni a venire, ci si aspettava un albo più memorabile. Ci sono e ci sono stati numeri meno coinvolgenti, però Paul Cornell poteva fare uno sforzo maggiore.
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