Visto dove siamo arrivati la scorsa puntata, mi pareva giusto fare una “gitarella” dalle parti del genere avventuroso. Perchè, se ricordate, ci eravamo lasciati dalle parti di Tintin (1929), che di fatto sancisce la nascita di un genere che da li in poi spopolerà in lungo ed in largo, condizionando il modo di concepire le storie su carta (e non solo).
Ma nel 1929 nasce anche un altro personaggio importante: Tarzan, inventato da Edgar Rice Burroughs. Rappresenta l’archetipo del bambino selvaggio allevato nella giungla dalle scimmie, che ritorna in seguito alla civilizzazione solo per rifiutarla in buona parte e tornare nella natura selvaggia nelle vesti di eroe ed avventuriero. Il romanzo è del 1912, e l’adattamento a strisce a fumetti del ’29, appunto. È forse anche uno dei primi episodi di adattamento a fumetti di un romanzo.
Sempre in quell’anno comincia un’altra serie che darà il via a un sottogenere avventuroso immenso: Buck Rogers. Anch’esso preso in prestito dalla letteratura (era apparso in due romanzi brevi di Philip Francis Nowlan apparsi sulla rivista pulp Amazing Stories).
Buck Rogers è un militare, un pilota dell’aviazione statunitense. Tuttavia acquista dei superpoteri dopo essere stato costretto, in uno stato di semi-ibernazione per un periodo di 500 anni, in una grotta ove ha inalato del gas radioattivo. Si risveglia nel XXV secolo in un mondo futuro che, dapprima lo spiazza, popolato da astronavi, raggi laser, robot. Anche nel futuro, Buck torna a fare quello che sapeva fare meglio e cioè il pilota, ma questa volta di astronavi. Le sue avventure, in cui è affiancato dalla bella Wilma Deering e dal dottor Elias Huer, lo vedono opposto al perfido Killer Kane, un imperatore mongolo col preciso intento di conquistare la Terra in combutta con la Principessa Ardala. Questi elementi vengono ripresi nel 1934 da Flash Gordon che affiancherà Buck Rogers nelle strisce a fumetti dei quotidiani.
Nel 1931 è la volta di Dick Tracy. Parte del suo successo iniziale fu sicuramente dovuto alla dose di violenza, fino a quel momento mai vista, di cui la striscia era intrisa – violenza chiaramente ispirata dal particolare momento sociale che l’America stava vivendo, con le ondate di criminalità tipiche della Chicago degli anni trenta. Dick Tracy viene presentato oltretutto come il classico poliziotto incorruttibile, fedele alla fidanzata ed ai principi della legalità, leale con gli amici, difensore di donne e bambini ma al tempo stesso spietato fino all’eccesso con i criminali, mostrando a volte un vero e proprio grilletto facile. La cosa più interessante della serie, però, sono i criminali che la popolano: così come Dick Tracy viene disegnato come bello, aitante e forte, i criminali sono grotteschi e deformi, con nomignoli appropriati al loro stato: abbiamo quindi mostri come Pruneface (Facciadiprugna), The Brow (Sopracciglia), Pear Shape (Formadipera) e soprattutto “Flattop” Jones (ovvero Testapiatta Jones), un criminale assoldato per assassinare Tracy, che diventa talmente tanto popolare tra i lettori da causare delle proteste quando l’autore lo fa morire (di morte accidentale). In seguito a tali proteste lo rimpiazzerà presto attribuendogli un figlio identico a lui. (ah, potere dei fan… NdA)
Nel 1934 arrivano Flash Gordon (di cui abbiamo parlato poco fa, come “clone” di lusso del primo nato Buck Rogers, creato soprattutto per battersi con Rogers per il posto nel cuore dei lettori amanti del genere) e Mandrake ideato da Lee Falk (lo stesso autore di The Phantom). Il più famoso mago dei fumetti, ebbe fama in tutto il mondo e particolarmente in Italia, dove nacque anche il modo di dire “non sono mica Mandrake” con il significato di “non posso fare l’impossibile” (ahahah, che ganzi eh, che siamo in Italia! NdA). Negli anni a seguire vediamo la nascita di The Phantom conosciuto per essere il primo “supereroe in calzamaglia”, il primo giustiziere dei fumetti a indossare il tipico costume che diventerà prerogativa dei supereroi, di cui rappresenta un prototipo. Nel 1937 arriva a cavallo Prince Valiant.
Il Principe Valiant ha contribuito notevolmente alla diffusione in America della saga fantastica di re Artù e del mitico cavaliere errante, buono e valoroso. Una particolarità che caratterizza Prince Valiant è l’assenza di fumetti di dialogo (no, non ci sono ballons NdA) sostituiti dalla narrazione per mezzo di didascalie presenti nel fondo della vignetta.
Nel 1938 nasce Superman come personaggio di una delle tante antologie protagoniste nel fumetto Action Comics, pubblicato nel giugno 1938. La striscia si dimostrò così popolare che la National lanciò Superman in un suo fumetto, il primo per un supereroe, con il primo numero datato giugno 1939 e proprio poco dopo, nel 1940 arriva Batman. Dopo l’esordio su Detective Comics n.27, nasce Batman come risposta alla crescente richiesta. Mentre però Superman presentava la ristampa di storie già edite sulle daily strip, il sommario di Batman era composto da tre–quattro storie inedite realizzate dagli autori che già sviluppavano le avventure su Detective Comics. È, inoltre, proprio sul suo primo numero che fanno il loro esordio il letale Joker e la sensuale Catwoman, qui semplicemente the Cat.
E niente, dopo, sarà più lo stesso nel mondo del fumetto.
Alla prossima puntata.
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