17 Luglio 2002: un’improvvisa catastrofe non definita elimina ogni traccia del Cromosoma Y dalla faccia della terra. La popolazione mondiale umana ed animale viene decimata, le strade si riempiono di cadaveri e in pochi secondi il caos si diffonde contagioso in ogni angolo del pianeta. Le infrastrutture collassano, la società cade rapidamente nel baratro e le donne sopravvissute sono destinate ad affrontare l’estinzione della razza umana. Proprio qui, nel bel mezzo di questo incubo fatto di follia e disperazione, inizia la storia dell’ultimo uomo sulla terra.
Yorick Brown, un “mago” ed artista della fuga dilettante, e la sua Scimmia-Cappuccino Ampersand sono gli unici superstiti. Gli unici Mammiferi che ancora presentano il Cromosoma Y tra i loro Eterosomi, scampati alla morte, inizieranno un viaggio della durata di circa cinque anni alla ricerca di Beth DeVille, fidanzata di Yorick. Cosa ha causato l’istantanea dipartita di tutti gli uomini? Come reagiranno le sopravvissute? È davvero la fine per la razza umana?
Y: The Last Man è un brillante racconto distopico, una storia post-apocalittica atipica, un’accurata analisi sull’impatto dell’uomo sulla vita delle donne ed una critica al sistema patriarcale e al fallocentrismo imperante della società in cui Yorick vive. È un campanello d’allarme, un affresco grottesco che vuole rappresentare un mondo vulnerabile in cui l’ideologia maschilista, cementata nelle fondamenta della storia umana, è tutt’altro che un ricordo e che paradossalmente è proprio questa catastrofe, questo sterminio maschile, a portare a galla l’argomento. Y è una coinvolgente opera di narrativa che si batte ad armi pari con capolavori della letteratura come 1984 e Fahrenheit 451.
Y: The Last Man è anche un tripudio di personaggi dinamici e ben caratterizzati: Jennifer Brown, madre di Yorick e politica; 355, agente al servizio di un’agenzia governativa segreta chiamata The Culper Ring e bodyguard di Yorick; Dr. Allison Mann, scienziata, specializzata nella clonazione, alla ricerca di maggiori informazioni sul cataclisma. Questi e molti altri sono i personaggi che incontreremo seguendo proprio Yorick, 355 e la Dr Mann durante il loro giro del mondo. Brian K. Vaughan, autore ultimamente sdoganato anche in Italia grazie a Saga, utilizza questa formula per mostrarci su ampia scala le conseguenze della piaga e ci porta a scoprire come gli individui e le comunità hanno reagito. Ci sono Donne folli che hanno interpretato la scomparsa degli uomini come un segno divino, le Amazzoni, o comunità che, rimboccandosi le maniche, hanno trovato un modo per ricominciare a vivere, come le donne di Marrysville. Nel corso della monumentale serie di eventi, ogni personaggio ci rimarrà impresso e per ognuno di esso proveremo empatia, anche per i peggiori.
È questa la forza di Y: The Last Man: la capacità di far affezionare il lettore ai protagonisti e a tutte le comparse presenti nel corso della storia, il riuscire a caratterizzare ogni individuo con pochi dialoghi e senza cadere nello stereotipo. Proprio come i capolavori di Orwell e Bradbury nominati prima, Y non è letteratura “passiva”: coinvolge continuamente il lettore costringendolo a porsi domande su domande e a riflettere, senza risultare pedagogico e pedante. Mescolando fantascienza e distopia, Vaughan segue ancora la scia dei grandi nomi della letteratura mondiale ed utilizza la catastrofe come mezzo per esplorare ed analizzare ciò che rimane della razza umana e come essa si comporta in situazioni estreme.
Y: The Last Man è anche una lettera d’amore alla cultura-pop che Vaughan scrive attraverso il personaggio di Yorick Brown. Continue citazioni alla musica, al cinema, alla letteratura e ad altre opere fumettistiche -Yorick possiede un accendino su cui c’è scritto “Fuck Communism”, vi ricorda qualcosa?- sono disseminate all’interno dell’intera serie e rendono la lettura ancora più interessante.
Pia Guerra è la co-autrice e principale disegnatrice di Y:The Last Man e svolge un lavoro talmente eccezionale da risultare fondamentale per godersi appieno la narrazione arguta ed intelligente di BKV e per poter apprezzare in toto i suoi personaggi che, grazie alle straordinarie capacità dell’artista canadese, diventano ancora più reali e definiti. È presente una rara integrazione tra i due StoryTeller, un’affinità che ha portato Y: The Last Man ad essere una delle più grandi serie a fumetti dal 2000 ad oggi.
Y: The Last Man è un must have, è letteratura ad altissimi livelli e, come tale, avete bisogno di leggerla almeno una volta nella vita. Non ve ne pentirete.
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