Ci eravamo lasciati alla fine della prima puntata (che trovate qui) con una data precisa: 25 ottobre 1896, cioè la data ufficiale che segna la prima apparizione contestualizzata dei balloons.
Colpa di Yellow Kid.
La vita scorre più o meno tranquilla fino ad approdare ai primi anni del secolo (non citare Guccini… non citare Guccini. NdA.) in Inghilterra, dove riviste come Comic Cuts e Dan Leno’s Comic Journal, pubblicano strisce comiche (da cui presumibilmente la definizione poi universalmente riconosciuta di COMICS, evidentemente) dedicate ai più importanti attori dell’epoca.
In Francia uno dei primi personaggi più importanti è Bécassine, giovane e ingenua cameriera bretone creata da Jean Pierre Pinchon per il periodico La semine de Suzette.
I fumetti americani giunsero in Italia il 27 dicembre 1908, sul Corriere dei piccoli, diretto da Silvio Spaventa Filippi, che eliminò tutte le nuvolette sostituendole con le rime baciate (si sa, se gli altri fanno un passetto avanti, noi di solito tendiamo a tirare il freno a mano, non si sa mai… NdA.). In questo contesto importanti sono alcuni autori italiani come Attilio Mussino, Antonio Rubino e Sto (lo scrittore e attore Sergio Tofano) con il suo personaggio conosciuto ancora oggi, il Signor Bonaventura.
Negli USA, il successo degli autori di fumetto non passa inosservato (figuratevi! NdA.). Dal 1915 infatti, si fanno vedere i syndicates, agenzie di mediazione tra autori e editori. Se da un lato permisero una più razionale distribuzione e gestione dei diritti dei fumetti, dall’altro limitarono la libertà artistica degli autori. La proprietà dei personaggi passò dai quotidiani alle agenzie, cui seguì una standardizzazione delle vignette e delle pagine domenicali. Nacquero così le prime strisce. I syndicates di Hearst e di Pulitzer divennero due colossi editoriali e fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale diedero al pubblico alcuni dei più grandi personaggi a fumetti di tutti i tempi, coinvolgendo o scoprendo autori noti o meno noti nell’ “età dell’oro” dei comics. In questo periodo entra a far parte della storia del fumetto un autentico fuoriclasse, Elzie Crisler Segar.
Segar entra a far parte della corte di Hearst nel 1919, creando il Thimble Theatre (teatro in miniatura), dove compaiono Olive Oyl e il fidanzato Ham Gray, che la sfrutta per lavorare il meno possibile. La grande svolta avviene però dieci anni dopo, quando l’artista inserisce nella striscia un nuovo personaggio: un marinaio con la pipa all’angolo della bocca e un occhio chiuso: Popeye.
E’ del 1923, invece, la nascita di Felix di Sullivan.
Oltremanica, una decina di anni dopo Popeye (1929), fa la sua comparsa un biondino col ciuffo che potremmo definire l’archetipo dell’avventuriero nei fumetti. Solitario, accompagnato solo da un cane e circondato da un parterre di personaggi bizzarri: è Tintin, creato dal belga Hergé. Nelle sue storie ritroviamo tutti i canoni dell’avventura e del giallo: misteri da risolvere, viaggi da compiere, antiche civiltà e paesi esotici, pittoreschi villains e anche lo spazio…
Nel 1930 approda su carta un personaggio in precedenza creato per il grande schermo. Uno dei più longevi. Uno dei più famigerati: Mickey Mouse.
Alla prossima puntata…
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