Il mio rapporto con Mark Millar è decisamente conflittuale. Ho amato alcuni suoi lavori per Marvel come gli Ultimates, 1985 ed Old Man Logan e mi sono divertito a leggere Kick-Ass ma, in tempi più recenti, sono rimasto parecchio deluso dal tanto reclamizzato Nemesis così come da Kick-Ass 2.
Visti i recenti passaggi a vuoto dello sceneggiatore scozzese, ero parecchio prevenuto nei confronti di The Secret Service, miniserie in 6 uscite edita da Icon (sottoetichetta Marvel che pubblica i fumetti el cosiddetto Millarworld) e pubblicata in Italia da Panini. Devo ammettere di essermi ricreduto: Secret Service è un fumetto puramente action, una spy-story scorrevole, divertente e – in perfetto stile Millar – sborona e sufficientemente sanguinaria (talvolta persino splatter).
Dopo il successo cinematografico di Kick-Ass e la vendita dei diritti di Nemesis (si rumoreggiava di un film prodotto da Ridley Scott), Millar pensa le sue serie creator-owned, anche in funzione di un possibile adattamento per il grande schermo. Proprio per questo motivo il plot di The Secret Service fu realizzato a quattro mani insieme a Matthew Vaughn, regista di Kick-Ass ed X-Men: First Class, oltre che, guarda caso, proprio dell’adattamento di The Secret Service con Colin Firth e Samuel L.Jackson, in uscita il 25 febbraio nelle sale italiane.
L’apertura pensata da Millar è furba e d’impatto: The Secret Service inizia, infatti, con il rapimento di Mark Hamill (sì, proprio lui, Luke Skywalker) immediatamente seguito da una spericolata fuga sulla neve. Ma questo prologo in perfetto stile 007 La Spia che mi Amava – ricordate il Bond interpretato da Roger Moore che si lancia sciando con un paracadute? – avrà un epilogo del tutto inaspettato. Da qui inizia la storia di Jack London, superspia dell’MI6 e del suo nipote-discepolo, un delinquentello ribelle di nome Gary.
In pratica Millar prende le basi da quella che è, a tutti gli effetti, una storia di Bond ma si concede la libertà creativa di dargli un erede e di innaffiare le avventure di Jack e Gary con fiumi di sangue, riferimenti pop ed una vena politicamente scorretta.
In conclusione The Secret Service risulta una lettura spensierata e divertente, impreziosita dai disegni del maestro Dave Gibbons. E’ forse inutile ricordare che parliamo del disegnatore di Watchmen, ma il suo tratto con quell’aria anni ’80 è, tutt’oggi, ancora dannatamente efficace e pulito.
Per quanto riguarda le edizoni, in Italia The Secret Service è stato pubblicato da Panini in 3 albetti brossurati e, in concomitantza con l’uscita del film, ristampato in volume unico cartonato.