Cos’è questo?
Cos’è di preciso non lo so, ma so quello che vorrebbe essere: una specie di viaggio (tutto sommato arbitrario il giusto e comunque sicuramente non esaustivo) a puntate nella storia e nell’evoluzione del medium fumetto. Non solo dal punto di vista formale, ma anche da quello “tecnico” e “narrativo”.
L’idea mi è venuta leggendo per l’ennesima volta “Il garage ermetico” di Moebius. Ho pensato che davvero, quando uscì, doveva esser stato una bomba nel panorama fumettistico dell’epoca. Allora poi ho ripensato ai vari Watchmen, Cavalieri oscuri e quant’altro…
Ma andiamo per ordine: in questa “puntata” (se così possiamo chiamarla NdA.), affronteremo la questioni origini del fumetto.
Dove e quando nasce il fumetto?
Cominciamo questo viaggio in un ambito prettamente (almeno all’inizio) europeo. Precisamente nel 1827, anno in cui lo svizzero Töpffer realizza una storia composta da immagini in successione accompagnate da didascalie dal titolo “Histoire de M.Vieux Bois” a cui, negli anni successivi, fanno seguito altri racconti simili.
In Germania ci pensa invece la rivista umoristica Fliegende Blätter (questi umoristi sempre avanti! NdA.). Sulle sue pagine apparve una delle più importanti saghe “proto-fumettistiche”: “Max und Moritz“ creati nel 1865 da Wilhelm Busch. Sempre su una rivista umoristica, ma questa volta inglese, “Judy“, il 14 agosto 1867 vede i natali uno dei proto fumetti di maggior successo dell’epoca: “Ally Sloper” (ancora non erano presenti i balloons, ma siamo di fronte ad una costruzione della tavola ancora in gran voga tutt’oggi anche da noi: 6 vignette quadrate in sequenza). Il “fumetto” ebbe un tale successo che a partire dal 3 maggio 1884, gli fu dedicato un settimanale tutto suo: l'”Ally Sloper’s Half-Holiday”.
E gli Stati Uniti? Stiamo tutti calmi e tranquilli, eccoli!
Prima di Yellow Kid (quello che comunemente viene indicato come PRINCIPIO FUMETTISTICO, l’alfa e l’omega, il Balloon Big Bang) il disegnatore James Swinnerton iniziò la pubblicazione sul “San Francisco Examiner” di vignette con protagonisti degli orsacchiotti; ottennero un tale successo da essere trasformati in una vera e propria serie dal titolo “Little Bear Tykes“. Swinnerton introduce così, per la prima volta, una serie con protagonisti animali antropomorfi, archetipo di un genere narrativo che avrà grande fortuna nella successiva storia del fumetto (e non solo).
Anche l’Italia può vantare il suo precursore: il vercellese Angelo Agostini, emigrato in Brasile dove, nel 1864, fonda la rivista “Diabo Coxo” ricca di storie illustrate da lui stesso scritte e disegnate.
Yellow Kid ovvero il Balloon Big Bang…
Richard Outcault inizierà la sua collaborazione col “New York World” nel 1884 per volontà del proprietario Joseph Pulitzer (ah Joseph, ungherese pazzerello, ma quante ne sapevi? NdA.) che intendeva dare nuova linfa al supplemento domenicale a colori del giornale. Dopo vari tentativi (che partirono da inserti sull’arte a illustrazioni naturalistiche; tutte iniziative che non riscossero alcun tipo di successo tra il pubblico) inizierà la pubblicazione della serie “Hogan’s Alley” ambientata in un ghetto di periferia popolato da strani personaggi che vivono ai margini della società. Fra questi fa la sua apparizione un bambino calvo, con delle enormi orecchie, due soli denti e vestito con un lungo camicione inizialmente blu poi giallo.
Ed eccoci: quello che era un personaggio marginale, diventa il protagonista indiscusso: Yellow Kid. Ma ancora siamo ai prodromi, i testi appaiono in cartelli e non nei balloon…
Si, ecco: ma i balloon? No, perché qui si fanno anche tanti discorsi, ma senza balloon non esiste fumetto, ma solo proto-fumetto o simili.
Ecco, allora il Il primo balloon fa la sua comparsa il 16 febbraio 1896 ed è un pappagallo che esclama «Sic em towser». Un pappagallo.
Moebius, Moore, Mignola devono tutto ad un pappagallo.
Per quanto riguarda il “Bimbo Giallo”, lui, continuerà a parlare tramite il suo camicione fino al 25 ottobre 1896. In quel giorno egli si esprime per la prima volta tramite balloon, ed eccoci quindi a LA DATA: 25 ottobre 1896 (che io userei per istituire l’Anniversario della nascita del fumetto: quest’anno è il 119° anniversario, per dire. NdA.).
(continua)