Il Settimo Splendore è il primo romanzo grafico di Leonardo Favia. Disegnato da Ennio Bufi e colorato da Walter Baiamonte, si inserisce nella splendida collana BAO Publishing Le città viste dall’alto. E, come sempre capita, è proprio una città a fungere da epicentro della storia, il luogo in cui tutto ha inizio e forse anche fine.
Parigi è per Modì, protagonista della nostra storia, il posto da cui partire (o meglio ripartire) per mettere insieme i pezzi della sua vita, per ricomporre il puzzle sconvolto dei suoi ricordi.
“Quanti anni ci vogliono per dimenticare del tutto una persona?”
Se lo chiede Modì, pur non essendo mai disposto a farlo, tenacemente deciso ad accendere finalmente, una volta per tutte, una luce sul suo passato. Un passato sbiadito, vissuto con gli occhi di chi è ancora troppo bambino per poter comprendere la fragilità degli esseri umani, le complessità della vita e le ragioni che spingono chi dovrebbe amarci a decidere di andare via.
Per sempre. Non si arrende Modì e vuole risposte, le cerca in un padre che sembra non averlo mai compreso fino in fondo, le cerca nei diari che sua madre ha lasciato ad una vecchia amica, le cerca nelle persone che, almeno una volta nella vita, hanno incrociato il loro cammino ma, soprattutto, le cerca in una Parigi nei suoi ricordi così accogliente e familiare che ha sempre considerato come una seconda casa, anche se forse ormai non lo è davvero più.
È instancabile Modì, inquieto, cammina sulla linea sottile di chi è condannato a ripercorrere gli stessi errori che hanno segnato in modo indelebile la sua infanzia, e chi invece vuole riscattarsi ed è pronto a vivere ciò che di bello il mondo può regalarci. Non sa ancora da che parte deciderà di andare. Ha il coraggio di confidarlo ad un estraneo: “ho paura di essere come lei”, ed è forse proprio da qui, da questa consapevolezza, dai timori che essa comporta, e da un incontro destinato a cambiare il corso degli eventi, che Modì sceglierà quale strada intraprendere.
Il settimo splendore è una storia che parla di ricordi, sofferenza, abbandono, sacrificio, senza mai essere superficiale. Un graphic novel volutamente intimo che non ha la pretesa di spiegare i dubbi, le paure o il dolore dei protagonisti, ma piuttosto di darne un’interpretazione soggettiva e profonda. Anche sotto l’aspetto grafico, l’opera riesce ad essere estremamente comunicativa, grazie ad uno stile assai semplice del tratto e ad una intelligente costruzione delle tavole. I colori, poi, sono a mio avviso il fulcro di questa espressività, laddove riescono a comunicare alla perfezione le diverse declinazioni dei sentimenti descritti.
In definitva, mi sento di consigliarvi l’acquisto di questo volume, specie se amate tuffarvi in un turbine di sentimenti ed emozioni che, sono certa, riusciranno a toccare le corde del vostro cuore.
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