Scrivere questo countdown è stato molto difficile, perché racchiudere in solo 12 postazioni i momenti che più hanno segnato la storia editoriale della DC Comics e soprattutto che più ci hanno colpito, sconvolto, fatto piangere, lasciati senza parole e con la voglia di incendiare tutti i nostri fumetti per la rabbia e la frustrazione (sì, a me è capitato di volerlo fare. NdA) è stato davvero un delirio.
Sperando che le scelte presenti vi piacciano, vi presentiamo di seguito: “12 momenti indimenticabili della DC Comics“.
Signore e Signori, iniziamo il conto alla rovescia:
12. La morte di Krypto.
Ci sono state tante morti nell’universo DC, tante morti che ci hanno fatto piangere, tra queste ce n’è una che ha commosso tutti i fan di Superman. Nel numero #583 di Action Comics, “Che cosa è successo all’uomo del domani?” (Whatever Happened to the Man of Tomorrow?), scritta da Alan Moore e disegnata da Curt Swan e Kurt Schaffenberger, assistiamo all’eroico sacrificio di Krypto, il cane miglior amico dell’uomo più forte del mondo. L’Uomo Kryptonite, insieme a Brainiac impossessatosi del corpo di Lex Luthor, attaccano Superman nella Fortezza della Solitudine, Krypto per salvare il suo padrone si lancia contro l’Uomo Kryptonite uccidendolo ma questo gli costa la sua vita. I fan del superuomo hanno pianto tanto per questa scomparsa avvenuta come un fulmine a ciel sereno, soprattutto per il gesto estremo di un cane che farebbe qualsiasi cosa per salvare il suo amato padrone.
11. Il sacrificio di Barry Allen per salvare il Multiverso.
Il crossover “Crisi sulle Terre Infinite” di Marv Wolfman e George Perez, aveva lo scopo di semplificare e di mettere un po’ di ordine la confusa continuity degli anni ’80. Composta da 12 numeri, il numero #8 è quello rimasto nella storia perché in queste pagine si legge l’estremo sacrificio di Barry Allen, durante il combattimento contro Psico Pirata, per salvare gli amici e l’universo intero dai macchinari dell’Anti-Monitor. La drammaticità del momento e l’atto estremo dell’eroe ha sconvolto tutti, dentro e fuori al fumetto.
10. Superman porta tra le braccia il corpo senza vita di Batman.
Nel 2008 Grant Morrison, amante come voi bene sapete di terre parrallele e multiversi (in pubblicazione ora sulle pagine DC Comics il suo maxi-evento The Multiversity. NdA), scrisse il crossover “Crisi Finale” (Final Crisis), per chiarire sia il concetto di “multiverso” tanto odiato dai fan e sia per rendere omaggio a Jack Kirby che negli anni ’70 aveva ampliato l’universo DC con nuovi personaggi: Darkseid, Mister Miracle, Immortali, I Nuovi Dei ecc. La saga di 7 numeri, più vari tie-in, ha molti colpi di scena, per esempio il ritorno di Barry Allen, ma tra tutti gli avvenimenti spicca la morte apparente di Batman. Ed è proprio la scena di Superman che porta tra le braccia il corpo senza vita del Cavaliere Oscuro che ha lasciato i lettori senza fiato, e con istinti omicidi crescenti verso lo scrittore.
9. Wonder Woman uccide Maxwell Lord.
Nel 2005 Geoff Johns scrisse una miniserie di 7 numeri, “Crisi Infinita” (Infinite Crisis), che si riccolegava agli avvenimenti di “Crisi sulle Terre Infinite“. Il progetto, illustrato da Phil Jimenez, George Pérez, Ivan Reise e Jerry Ordway, è stato uno dei più venduti nella storia editoriale della Dc Comics, in più il maxi-evento ha segnato il ritorno dei grandi crossover nella casa editrice. Nel one-shot “Countdown a Crisi Infinita – Il Progetto Omac” succedono tanti avvenimenti che hanno lasciato i lettori inebetiti, molti di questi vedono come protagonista Maxwell Lord, un esempio: Maxwell uccide a freddo Blue Beetle. Ma l’evento che più ha sconvolto fu quello in cui Maxwell controlla la mente di Superman e gli fa credere che Wonder Woman è in realtà Doomsday che vuole uccidere Lois Lane. Quando la donna chiede a Lord come fare per liberare l’amico, lui risponde “devi uccidermi“, e così fa. Il problema sorge quando l’uccisione viene trasmessa in diretta mondiale e Wonder Woman perde la reputazione e anche gli amici. Un bel colpo di scena, non c’è che dire.
8. Batman sconfigge Superma.
“Il Ritrno del Cavaliere Oscuro” è probabilmente una delle saghe più conosciute sull’Uomo Pipistrello. Scritta dal grande Frank Miller nel 1986, tutta la storia è un continuo susseguirsi di emozioni per il lettore. Tra le tante scene che lasciano senza fiato e fanno cadere qualche lacrimuccia, c’è il famoso scontro tra un anziano Batman e Superman. La conclusione di questa “battaglia” è memorabile, un colpo a cuore…soprattutto per Bruce. “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” è uno di quei fumetti che devono avere il posto d’elitè nelle nostre librerie.
7. Roy Harper è un tossicodipendete.
Nel 1971, nella saga “Snowbird Don’t Fly“, precisamente i numeri #85-86 della serie Green Lantern/Green Arrow, Dennis O’Neil e Neal Adams toccano un argomento che era completamente tabù per un fumetto supereroistico: la droga. Infatti in questi numeri Oliver Queen scopre, insieme ad Hal Jordan ormai suo compagno di viaggio, che il suo pupillo Speedy, Roy Harper, fa uso di eroina. Questa storia di droga ed eroi girava già da un po’ nella testa dei due autori, ma essendo un argomento un po’ troppo pesante per una testata fumettistica l’avevano accantonata, finché la Marvel fece uscire i numeri di Spider-man dove Harry Osborn era dipendente dai farmaci e lì tutte le catene e i pregiudizi caddero. La Dc Comics, ormai libera quindi sul tema “droga”, pubblicò la sua triste storia, che all’epoca sconvolse tutti i fan.
6. Bane spezza la schiena a Batman.
Il ciclo narrativo “Knightfall“, pubblicato tra il 1993 e 1995, è quello che ha mostrato al lettore la vulnerabilità di Batman in quanto uomo che può essere “spezzato”. Infatti è proprio quello che succede, letteralmente: Bane spezza, come se nulla fosse, la schiena al Cavaliere Oscuro. Tutta la saga sottolinea come l’eroe, invincibile agli occhi di Gotham e anche agli occhi dei fan, sia semplicemnete un uomo. A tal proposito, Doug Moench e Jim Aparo riescono a catturare tale concetto nella scena clou di tutta la saga.
5. La morte di Superman.
“La Morte di Superman” (Death Of Superman) è la saga che negli anni ’90 ha riscosso più successo tra tutte, o meglio scrivere, quella che ha avuto più attenzione mediatica, tanto che la storia all’epoca pubblicata in “Superman Vol. 2 #75” vendette 3 milioni di copie, e in molte fumetterie queste si esaurirono il giorno stesso dell’uscita. In più dopo tale evento si è anche registrato un aumento di lettori sulla testata del superuomo alieno. In pratica fù un boom fumettistico. La scena finale, disegnata da Brett Breeding, dove possiamo vedere una Lois Lane in stile “Madonna della Pietà” abbracciata al corpo senza vita del suo eroe dopo la battaglia estenuante con Doomsday, è stata classificata come una delle scene più drammatiche del mondo comics.
4. La morte di Jason Todd.
La morte del giovane Jason Todd, nonostante sia stata voluta dai fan attraverso un sondaggio, ha comunque lasciato senza parole tutti, anche quelli che l’hanno desiderata. Nella saga “Una Morte in Famiglia” (A Death in the Family), scritta da Jim Starlin e disegnata da Jim Aparo, il giovane ragazzo scappa per cercare la proprio madre e una volta trovata, quest’ultima si rivela non del tutto amorevole come una madre dovrebbe essere. Catturato del Joker, e tradito dalla donna che comunque ne ripaga le conseguenze, il secondo Ragazzo Meraviglia viene prima massacrato con un piede di porco (scena che mostra a tutti la follia che può raggiungere la nemesis per eccelenza dell’Uomo Pipistrello) e poi lasciato in fin di vita nel capannone che il Joker decide bene di far saltare in aria. Nonostante l’odio che i fan avevano per il personaggio, dopo tale crudeltà Jason Todd ha acquistato punti tra i lettori.
3. Black Manta uccide Arthur Jr., il figlio di Aquaman.
La morte di Arthur Jr., nel lontano 1977 nella saga “Aquaman: Death of Prince” di David Michelinie e Jim Aparo, è stato un grandissimo punto di svolta per l’universo narrattivo Dc Comics. La morte di un bambino di soli 5 anni, figlio di uno dei più grandi eroi del mondo, Aquaman, è stato un evento sconvolgente nell’universo fumettistico, all’epoca poco abituato a scelte narrative così estreme. La morte del piccolo Arthur Jr., avvenuta per mano di Black Manta, ha fatto capire ai lettori del tempo che figli, protetti e amici dei supereroi non sono lontani dall’idea della sofferenza, che non sono protetti al 100%, e soprattutto che anche gli eroi contro la Signora Morte non possono far nulla.
2. La morte di Damian Wayne.
(Premessa: la storia di Damian mi tocca davvero da vicino, ho odiato Morrison con tutta me stessa! NdA). Nel 2006 Grant Morrison decide di introdurre nella continuity un nuovo personaggio, già introdotto nel 1987 nella saga di Mike W. Barr “Batman: il Figlio del Demone“, anche se il finale di tale saga non si riccolega al filone dello scrittore scozzese. Comunque, ritornando al discorso, Morrison nella saga “Batman & Figlio” (Batman And Son) introduce nel mondo del Pipistrello suo figlio naturale, avuto con Talia Al Ghul ai tempi della loro insana passione. Il ragazzino, Damian Wayne, dopo vari litigi con Tim Drake, varie incomprensioni caratteriali (infondo è sempre il nipote di Ra’s Al Ghul) e vari avvenimenti (Batman R.I.P.) diventa il nuovo Robin di Dick Grayson quando indossa i panni del suo mentore momentaneamente deceduto. Il ragazzino mantiene il ruolo di Ragazzo Meraviglia anche quando il padre ritorna a indossare il mantello e soprattutto nel reboot New 52. Morrison, ovviamente sentendosi il Dio di Damian, decide che come lo ha creato così lo distrugge, e l’anno scorso (2013) nella testata Batman Incorporated, precisamente nel numero #8, ecco che il giovane figlio del Cavaliere Oscuro rimane assassinato da un suo doppelganger, tutto ciò per ordine di quel… della madre. La morte di Damian ha sconvolto l’universo di Batman, ha sconvolto Bruce che cade ancora più profondamente nel baratro della rabbia, e a sconvolto tutti i fan. Certo, il fatto che sia il nipote di Ra’s Al Ghul ci fa capire che la sua morte non è eterna e i presagi della nuova saga che arriverà a breve ci fanno capire che il suo ritorno non è lontano, ma la scelta di farlo morire, e come farlo morire, ha comunque lasciato senza parole tutti i fan.
1. Joker spara a Barbara Gordon.
Non è cosa rara che il Joker ci lasci sconvolti, più volte le sue azioni folli immotivate hanno terrorizzato le pagine dei fumetti e da ciò abbiamo imparato che da lui dobbiamo aspettarci di tutto; ma quando sparò all’improvviso alla nostra Barbara Gordon di fronte al padre impottente Jim Gordon, lasciandola poi paralizzata, è stata forse una delle scene più scioccanti a cui un lettore abbia assistito. “The Killing Joke“, scritta da Alan Moore e disegnata da Brian Bolland, è il fumetto che più ha ispirato film e saghe fumettistiche sul Cavaliere Oscuro, nonostante rinnegata dai i due autori. La follia raccontata tra queste pagine, non solo del Joker ma anche di Batman, ha da sempre colpito e lasciato il lettore con l’amaro in bocca, come se dietro la loro eterna lotta ci fosse qualcosa di più che non si può spiegare e non si può sapere. Quindi non è difficile immaginare perché tale scena, e tale graphic novel, sia al primo posto della classifica.
Queste sono solo 12 delle scene più memorabili che la DC Comics ci ha regalato in 75 anni di storia editoriale; ne ricordate altre? Oppure, avreste scelte altri grandi momenri al posto di quelli presenti nella lista? Siamo curiosi di sapere cosa ne pensate.
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