Quando si parla di fumetto americano tutti pensano al genere supereroistico, ovviamente. Lo sappiamo bene, è il genere più famoso e caratteristico degli States, questo però lo sappiamo noi e lo sa anche la Marvel Comics.
Per dimostrare quanto la casa delle idee conosca bene l’importanza del proprio fumetto, in terra natia, potremmo citare diversi titoli che l’editore ha realizzato per sostenere e/o ricordare importanti avvenimenti. Ne è un esempio lo speciale di Spider-Man dell’11 settembre, Teschio Rosso Rinato o, ancor di più, l’argomento del video di oggi, ovvero Magneto Testamento.
La Marvel Comics conosce la potenzialità del proprio fumetto, conosce il target e conosce il modo in cui sfruttare al meglio i propri personaggi per trasmettere qualcosa in più del semplice intrattenimento.
Magneto Testamento fa questo. Si impone come una lettura memorialista che, tramite il pretesto di narrare le vicende delle origini di un personaggio cardine dell’universo Marvel, parla del periodo più buio della storia moderna dell’uomo, quel periodo che noi italiani abbiamo vissuto, che tutta Europa ha vissuto dando origine alla World War II. La seconda guerra mondiale colpì l’intero pianeta anche in quei luoghi dove il conflitto non giunse, colpì la Terra a causa delle credenze, del fanatismo, della politica malata e soprattutto per via degli indicibili orrori che raramente vengono narrati.
Ecco dunque che Greg Pak insieme alle matite di Carmine Di Giandomenico imbastisce una trama che vede svolgersi le vicende di quegli anni, che vede tutto il marcio che in questo periodo veniva nascosto agli occhi di chi non voleva vedere.
Il team costruisce una lettura memorialista che, per quanto possa essere finta e frutto di invenzione, rispecchia realisticamente quanto avvenuto in passato. Trasmettono delle emozioni uniche atte ad un solo ed unico scopo: RICORDARE, si perchè è questo il significato di un opera Memorialista. Proprio come il termine stesso spiega il suo scopo è restare nella memoria, è non dimenticare gli orrori e le atrocità subite, è il modo che ha un autore per far si che tali eventi non si ripetano in futuro.
Lo abbiamo visto a scuola, studiando Se Questo è un Uomo, Il Diario di Anna Frank, L’amico Ritrovato, o ancora lo si è visto in autori orientali come Noma Hiroshi, ?oka Sh?nei o un più famoso Keiji Nakazawa che scrisse una delle oper più importanti del Manga, Hadashi no Gen.
E proprio con questo spirito, con questa voglia di parlare di orrori indimenticabili per fissarli ancora di più nella mente delle persone, Pak e Di Giandomenico ci trasmettono una delle opere a mio avviso più belle ed emozionanti del fumetto americano.
PS: Carmine di Giandomenico ha visto la mia recensione e ne è rimasto contento, è per me dunque un onore e un vanto condividere con voi questo mio video.
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