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Netflix debutta nel mondo dei fumetti dopo l’acquisizione della miniera d’oro chiamata Millarworld. Lo scrittore scozzese, abituato a concept molto ampi, supera se stesso nella sua nuova opera. Disegnato dallo straordinario Oliver Coipel, The Magic Order sembra essere la summa di tutto ciò che di positivo Mark Millar ha donato al mondo del fumetto nel corso della sua carriera.
Il Magic Order è un’organizzazione segreta secolare ed il suo scopo è salvaguardare il mondo da minacce invisibili agli occhi dei babbani comuni mortali. Qualcuno sta assassinando i membri di questa associazione. La famiglia Moonstone, parte integrante di questo circolo, è il clan magico protagonista delle vicende.
L’archetipo della famiglia disfunzionale è sempre stato un perno fondamentale nelle narrazioni di Mark Millar: in quasi ogni fumetto scritto dallo scozzese, dal violentissimo Kick-Ass al dramma generazionale di Jupiter’s Legacy, la famiglia si è rivelata essere il concetto tramite cui Millar mantiene tutti i suoi grandi concept con i piedi ben piatati per terra. The Magic Order non fa eccezione: seppur forte di una sinossi accattivante e ad ampio respiro, è evidente, in questo primo capitolo, quanto siano le vicende dei Moonstone ad essere la vera forza motrice di questa storia.
Don Vito Corl Leonard Moonstone è il patriarca della famiglia, mago di professione nel mondo dei babbani comuni mortali e rispettato membro del Magic Order. I suoi tre figli, molto diversi tra loro, non hanno la stessa tendenza all’ordine e alla rispettabilità che contraddistingue il loro padre: Sonny Regan è un disinteressato proprietario di nightclub, Connie Cordelia viene arrestata durante feste di compleanno di bambini, gestendo il suo alcolismo nel peggiore dei modi, mentre Michael Gabriel si è invece ritirato dal mondo della magia dopo una tragedia personale.
I personaggi trasudano carisma e attecchiscono con rapidità nella mente del lettore, merito anche di un ritmo narrativo scandito alla perfezione. Il racconto è denso di momenti in grado di affinare una caratterizzazione dei personaggi apparentemente grezza, dando anche spunti sull’ampio mondo di conflitti tra le varie case di Hogwarts i vari clan di magia. La sensazione di vivere in un ecosistema di enormi proporzioni, completamente nascosto agli occhi dei babbani comuni mortali è palpabile.
Come ogni fumetto del Millarworld, The Magic Order è disegnato da un artista di caratura elevatissima. Olivier Coipel comprende gli intenti dell’autore e disegna di conseguenza: tagliati i layout sperimentali dei suoi ultimi lavori, Coipel concentra la sua attenzione sui personaggi e la loro fisicità, il loro linguaggio del corpo, le loro espressioni. Il lavoro svolto dall’artista francese è di misura, rilevabile anche nei piccoli dettagli di personaggi come Cordelia, sguaiata ma piena di disprezzo per se stessa, o nella tensione pronta ad esplodere di Regan. La colorazione di Dave Stewart dona ulteriore realismo alle pagine di Coipel, quasi come fossero già pronte a fare il balzo dalla pagina allo schermo.
Un fumetto dove forma e sostanza sono inscindibili, dove l’uno diventa facilmente l’altro creando una struttura perfetta, priva di fratture. Mark Millar, a prescindere dai suoi scritti e da quanto possa piacere, è il fumettista che meglio ha interpretato il tempo in cui vive. The Magic Order ne è l’ennesima dimostrazione.