Ad Etnacomics 2014 ho fatto una lunga ed interessante chiacchierata con Simone Bianchi, artista di punta Marvel, sui suoi lavori passati, presenti e, naturalmente, sui progetti futuri. Ecco cosa ci siamo detti.
Simone, iniziamo parlando di uno degli ultimi fumetti che hai disegnato per Marvel: L’Ascesa di Thanos e parliamo proprio del Titano, un villain che sta vivendo un gran periodo di forma vista la sua presenza nella post-credit del film The Avengers ed il conseguente grande rilancio anche sulle pagine dei fumetti.
E’ vero, Thanos sta vivendo una sorta di seconda giovinezza. Devo dirti che non avevo grande familiarità col personaggio, non avendo mai letto le grandi saghe cosmiche non lo conoscevo così a fondo.
Certo, quando ho visto la scena di The Avengers l’ho riconosciuto subito, avevo fatto la sua conoscenza sulla graphic novel di Silver Surfer di Castellini. Quindi mi sono approcciato al personaggio quasi da neofita. Sapevo che la storia avrebbe avuto un taglio un po’ shakespeariano, una storia di ampio respiro che avrebbe coinvolto tutta la sua famiglia: il padre, la madre… la Morte. Una storia corale, drammatica e molto violenta, tanto che man mano che arrivavano le sceneggiature mi chiedevo com’è che potessero esser state approvate.
E’ una storia che mi ha dato grande soddisfazione, all’interno c’è un percorso umano, o meglio “disumano”, un importante sviluppo del personaggio. Forse oggi L’Ascesa di Thanos è la storia, assieme a Thor Per Asgard, tra quelle che ho disegnato di cui ho preferito la sceneggiatura, merito del lavoro di Jason Aaron.
In effetti i toni de L’Ascesa di Thanos sono molto maturi rispetto a quanto leggiamo solitamente nei fumetti supereroistici. Fortunatamente ogni tanto ci si discosta dai calci e schiaffoni tra supereroi.
Grazie a Dio. Fai conto che il mio autore preferito è il mio amico Gipi e i suoi fumetti sono la cosa che leggo più volentieri. Continuo a leggere Moebius e Bilal. Leggo anche Bonelli, un universo completamente diverso rispetto a quello dei super.
A proposito di Bonelli, hai realizzato uno spledidio portfolio con personaggi come Dylan e Nathan Never. C’è qualcosa in programma con l’editore italiano?
In programma niente. Però mi piacerebbe. Leggo Bonelli, leggo Dylan Dog, saltuariamente Brendon, e poi leggo Orfani di cui mi ha incuriosito anche il lavoro mediatico che ne ha caratterizzato il lancio. Dylan mi piacerebbe moltissimo disegnarlo, con Recchioni ogni tanto fantastichiamo, però in questo momento sono vincolato da un contratto in esclusiva con Marvel. Chissà in futuro, magari una storia in un Color Fest.
Torniamo all’universo Marvel. Domanda secca: qual’è il pesonaggio che ti piace più disegnare?
Come personaggio ti dico Wolverine, ma mi piacerebbe tantissimo disegnare una storia degli Inumani. Hanno avuto un rilancio dalla casa editrice e molto probabilmente ci scapperà anche un film in futuro. Ma è una cosa che dicevo già in tempi non sospetti, quando quasi 10 anni fa firmai il mio primo contratto con Marvel dissi “io prima o poi voglio disegnare gli Inumani”. Anche Dan Buckley è un grande fan degli Inumani e sostiene da tempo che Marvel avrebbe dovuto investire di più su questo gruppo di personaggi.
Comunque a livello grafico è Wolverine quello che mi piace di più disegnare. Anche perché più disegni un personaggio, più prendi familiarità e lo disegni in modo fluido… tra l’altro per fare Wolverine uso la mia faccia: è una sorta di doppia promozione!
E poi lo dico: VOGLIO FARE SPIDER-MAN. E’ una vita che lo chiedo.
Intanto hai disegnato la cover di Spider-Man 2099…
Beh, vorrei lavorare sulla regular The Amazing Spider-Man, ma in effetti mi piacerebbe tanto anche 2099.
E poi mi piacerebbe creare una cosa tutta mia: sceneggiatura e disegni. L’ho fatto con Ego Sum edito da Pavesio. E poi un’altra cosa che penso farò a brevissimo è dipingere, occuparmi di fine arts.
A questo proposito, anche in funzione di un eventuale passaggio dalle pagine dei fumetti alle gallerie d’arte, hai mai pensato di trasferirti negli States?
Io vivo nella città più bella dell’universo che è Lucca e vivo letteralmente in mezzo ai campi… mi fanno anche la fiera a casa. Quindi per quanto si possa stare bene a San Diego o a New York, niente mi sposterebbe. A volte ovunque tu sia, pensi sempre ci sia un posto in cui potresti stare meglio: io ho vissuto 3 mesi a Brooklyn, 3 mesi a Manhattan ma poi quando torni a casa è sempre una bella sensazione.
Ultima domanda: hai disegnato in più di un occasione gli X-Men (Astonishing X-Men di Ellis, il tie-in di Faear Itself dell’Uncanny X-Force). Vorresti tornare a lavorare sui mutanti?
Questa è un’altra cosa che mi piacerebbe molto: tornare sugli X-Men, lo dico spesso a C.B. Cebulski. In un mondo ideale, ti dico: una volta finita questa storia di Thor, Loki e Angela che sto disegnando (sai Angela è la sorella dei due, ma non ti posso spoilerare il perché), mi piacerebbe disegnare Spider-Man e poi tornare sugli X-Men
E con che roster di mutanti vorresti lavorare?
Sicruramente Ciclope, Wolverine, Bestia (con il look leonino che aveva anche nei miei Astonishing), Psylocke senza ombra di dubbio e Storm. Emma no, non mi piace disegnarla.
Un grazie mille a Simone per la grande disponibilità e speriamo di ritrovarlo presto sulle pagine di Spider-Man!