TWR la (psico)analisi di X:Men Giorni di un Futuro Participio Passato

Dopo aver parlato del fumetto che ha ispirato il film (qui) e della discontinuity mutante cinematografica che ci ha portati a questo punto (qui), è finalmente giunto il momento di fare 4 chiacchiere sull’attesissimo X-Men: Giorni di un Futuro Passato e sul ritorno alla regia mutante di Bryan Singer dopo X-2.

Seguirà qualche spoilerino ma, come sempre, piccolo piccolo piccino picciò. Leggete sereni.

Il governo Renzi è caduto e, dopo un breve interregno dei pentastellati, le Sentinelle hanno preso il potere. Prima hanno raddoppiato l’IMU sulla prima casa, poi hanno abolito il diritto al voto e, alla fine, hanno iniziato a sterminare mutanti. Per non sembrare discriminatori (che poi magari qualche minoranza gli faceva la class action) hanno deciso, in un secondo momento, di uccidere pure gli umani e via così.
La caduta del governo Renzi e la conseguente ascesa delle Sentinelle, però, avevano un responsabile: Brett Ratner, il regista di X-Men: The Last Merd Stand.

Il prof. X decide allora di mandare indietro nel tempo Logan con un obiettivo: uccidere Brett Ratner e far si che X-Men: The Last Stand non sia mai esistito. Per farlo viene usato un nuovo potere di Kitty: LaManoLuminosaChePortaIndietroNelTempo. E, all’improvviso, eccoci nei ruggenti anni ’70!

Qui tutti portano i pantaloni a zampa ed i colli delle camicie sembrano aquiloni.
Dopo aver ritrovato il professor Xavier impegnato a fare il cosplay del Drugo Lebowski, facciamo la conoscenza di Pietro ‘Quicksilver’ Maximoff che, quando lo avevo visto nelle foto promozionali, avevo chiamato i pompieri, la protezione civile ed il WWF. E invece l’apparenza inganna!
Ne è venuto fuori un personaggio formidabile e la famosa scenadiQuicksilver di cui tutti morivano dalla voglia di parlare in rete (e pure io, ora che l’ho vista) è – per dirla con un termine tecnico di difficile comprensione per chi non è sedicente critico cinematografico come me – UNA. FIGATA. INCREDIBILE.
Quicksilver fa tutto in modo velocissimo: gioca a ping pong da solo, devia 5 proiettili simultaneamente, consuma antipasto, primo, secondo e dessert (più caffé e amaro) in un batter d’occhio e poi corre sulle pareti. Probabilmente soffrirà di eiaculazione precoce. A parte questo, un grandissimo.

Ma qui nel passato succedono tutta una serie di cose: Tyrion Lannister, fuggito da Approdo del Re, si è fatto crescere i baffi come Magnum P.I. per non farsi riconoscere e poi ha inventato le Sentinelle. 
Xavier nel frattempo ha ritrovato l’uso delle gambe grazie ad un siero supercazzola che, non si sa perché, nell’aggiustare la spina dorsale gli faceva perdere la telepatia e, contestualmente, gli infiammava le emorroidi. Il prof, però, scoprirà poco dopo il temibile effetto collaterale del siero supercazzola (senza considerare le suddette emorroidi): la perdita dei capelli. Non aveva letto il foglietto illustrativo in tempo.

Allora basta con la pera giornaliera di siero supercazzola e… BAM tornano i poteri ed il rinvigorito Charlie quando li usa sembra una via di mezzo tra Giucas Casella ed il Mago di Segrate.

Passiamo adesso all’immancabile angolo della considerazione seriosa.
Days of Future Past funziona alla grande sotto tutti i punti di vista. Visivamente è spettacolare. La sceneggiatura di Simon Kinberg e Matthew Vaughn (il regista di First Class) è scorrevole e ben studiata, soprattutto pensando all’ingarbugliato casino generato dai film precedenti. Inoltre lo spazio concesso ai protagonisti è ben dosato; un film degli X-Men deve essere un film corale e le precedenti pellicole non sempre erano riuscite nell’intento, risultando spesso troppo logancentriche.
Infine, nota di merito al regista: Bryan Singer è finalmente tornato ad alti livelli. Speriamo di ritrovarlo anche in X-Men Apocalypse, uscita 2016, pellicola che, stando alle prime dichiarazioni, dovrebbe essere ambientata negli anni ’80. Il che vuol dire che avremo a che fare soprattutto con il cast ‘giovane’: McAvoy, Fassbender, Lawrence, l’immancabile Jackman e, probabilmente, altri personaggi come Jean, Scott e (alleluja) Tempesta subirannno un recast.

Insomma missione compiuta: X-Men Conflitto Finale viene cancellato in toto anche se, da buon precisino nerd, qualche piccolo errore di continuity rimane e va sottolineato.
Il corpo del prof. X Patrick Stewart era stato disintegrato e lui aveva trasferito la sua coscienza in un altro corpo, in DOFP e nella post-credit di Wolverine L’Immortale, invece, lo ritroviamo nel suo corpo. E, a proposito di Logan, in Wolverine L’Immortale lo avevamo lasciato con gli artigli di osso, lo ritroviamo con quelli di adamantio.
Ma sapete che vi dico? CHISSENEFREGA! Il film è bello e tanto basta e chi vi dice il contrario è solo un hater che vuole fare il sofisticato (…sono tollerante con chi non la pensa come me).
E poi la scena dopo i titoli di coda è puro godimento. Un vero e proprio nerdgasmo.

Alla prossima, amici di The Walking Rec. 
Vi saluto con solo tre parole: En Sabah Nur!


Dimenticavo. Sunspot ci è rimasto male: nel film non gli hanno fatto dire neanche una battuta. 
Dite che si rifarà nel prossimo film? Naaaaa. 

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