Questa è New York, la Grande Mela.
Era un bel posto dove vivere, anni fa. Ora non più.
Ora non è che un tugurio abbandonato e putrefatto… come il resto della città, della nazione, del pianeta intero.
Benvenuti nel XXI secolo.
E’ il 1981 e Chris Claremont ha da poco sconvolto il mondo mutante con il tragico epilogo della Saga della Fenice Nera. Pochi mesi dopo, su Uncanny X-Men #141-#142, X-Chris stupisce ancora i lettori con un breve story-arc che entrerà di diritto nella storia delle più significative saghe della cinquantenaria vita editoriale dei mutanti: Giorni di un Futuro Passato.
In un’epoca in cui i viaggi nel tempo non sono all’ordine del giorno come avviene nei fumetti di oggi, Claremont immagina un futuro distopico in cui le Sentinelle hanno preso il potere in nord America rinchiudendo in campi di concentramento, non solo i pochi mutanti superstiti, ma tutto il genere umano.
Giorni di un Futuro Passato, a cui si è ispirato Bryan Singer per l’omonimo film mutante, è una minisaga che merita tutta la fama acquisita nel corso degli anni. La scelta di Claremont di realizzare un futuro apocalittico in cui gli eroi fossero stati sterminati può sembrare vista e rivista per un lettore di oggi, ma al tempo era un’idea pionieristica che, unita alla maestria nello storytelling dello sceneggiatore di Long Island ed agli splendidi disegni di John Byrne, conferisce ritmo, pathos e grande azione.
Per quanto riguarda le edizioni italiane, potete trovare Days of Future Past all’interno de Gli Incredibili X-Men Omnibus vol.2 di Chris Claremont o nel recente volume dal titolo Giorni di un Futuro Passato in cui è presente anche quello che è l’ideale sequel della saga: Giorni di un Futuro Presente, uno story-arc in 4 parti del 1990, scritto da Claremont insieme a Walter e Louise Simonson, che vede tra gli altri protagonisti proprio Franklin Richards e Rachel Grey.
X-Best, viaggio nei 50 anni di storia mutante, articoli correlati:
Dio Ama, L’Uomo Uccide di Claremont-Anderson
Leave a Comment