Perché iniziare a recensire Saga dal terzo volume, vi starete chiedendo? Beh perché tre è il numero perfetto, ovvio. In realtà il motivo principale è che i primi due volumi li ho acquistati quando ancora non scrivevo recensioni per il Bar, quindi comincio questa nuova serie di recensioni dall’ultimo volume pubblicato.
Spiegare in breve cos’è Saga è una sfida davvero ardua. Avete presente la più bizzarra storia d’amore e d’avventura che sia mai stata scritta per fumetti? Intrisa di elementi fantastici e fantascientifici? Che affronta tematiche fortemente ancorate ai problemi quotidiani? E che altro non è che la storia del tempo che passa e delle cose che cambiano? Ebbene, tutto ciò è decisamente Saga (forse tanto difficile non era). Io vi invito calorosamente a recuperare i precedenti volumi di questo capolavoro realizzato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples (e con calorosamente intendo dire che DOVETE leggere Saga!) perché questo fumetto è uno di quelli che leggi con piacere ogni volta, una di quelle letture che rinfresca la mente perché si aggiorna sempre e non è mai banale. Leggere Saga vuol dire fare del bene al proprio cervello e al proprio animo da lettore: ci si mette davvero poco ad immergersi in questo modo surreale dove tecnologia e mistero convivono e, una volta entrati, non si vorrebbe più tornare indietro.
La storia di questo terzo volume si svolge in parte in contemporanea con alcune vicende del secondo volume: il Principe Robot IV ha raggiunto il pianeta Quietus mentre è a caccia dei due amanti Marko e Alana; intanto noi veniamo a sapere cosa accade dal momento in cui Robot IV si scontra con il Volere (personaggio meraviglioso) fino a quando raggiunge appunto Quietus. Ancora una volta è disarmante la semplicità con cui Vaughan ci narra le vicende di Marko e Alana, inseguiti dai segugi ma allo stesso tempo in grado di apprezzare i momenti di tranquillità e pace che intercorrono tra una crisi e la successiva. Amori che nascono e amori che si sono conclusi, responsabilità legate all’avere una famiglia (vero leit motiv di questo volume) e passioni irrefrenabili che sono in grado di stravolgere i più ferrei equilibri interiori. I primi due volumi di Saga si sono soffermati – rispettivamente – sulla trama a tutto tondo e in seguito sui personaggi, ben definiti ma aperti a piccoli cambiamenti; questo terzo volume è il volume dei rapporti interpersonali, della staticità esterna contrapposta ai grossi cambiamenti interni ed emotivi.
Tutte le vicende che ci vengono mostrate si svolgono in spazi precisi: il gruppo di Marko, Alana e della piccola Hazel si trova ferma sul pianeta Quietus, mentre il Volere, Gwendolyn e Sophie si trovano bloccati su uno strano planetoide. Fa da contraltare la vicenda dei due reporter a caccia di uno scoop sulla bizzarra storia dei giovani amanti; anche in questo caso tutto sembra svolgersi in maniera piuttosto lineare e statica, con delle vere e proprie interviste a individui più o meno informati sulla storia d’amore di Marko e Alana, ma in breve tempo anche loro vengono “smascherati” e rivelano la difficile situazione emotiva che li tiene col fiato sospeso. La società che circonda i personaggi di questo fumetto sembra essere sempre più il perfetto palcoscenico in cui mettere in mostra paure, insicurezze, finte prove di valore e lati emotivi del carattere dei protagonisti. Dopo aver dimostrato la capacità di narrare una storia ricca di colpi di scena e non affatto banale, l’autore vuole ora parlare della tranquillità che sta nel mezzo e che cela molti altri aspetti, difficilmente analizzabili in momenti ricchi di pathos e d’azione, che comunque anche questa volta non mancheranno sulle pagine di Saga.
Arriviamo così alla fine del volume ancora una volta sazi e appagati, pronti a quello che ci aspetta per il futuro prossimo, con nuove domande sulle emozioni e sulle relazioni dei protagonisti, ma anche con una voglia matta di rivederli in azione. Quell’azione che riparte più irruenta che mai proprio nelle battute finali di questo volume e che rimette in moto il meccanismo perfetto chiamato Saga. In tutto questo non mi sono soffermato sulla bravura di Fiona Staples perché le sue tavole parlano da sole e il successo di questo premiatissimo fumetto non sarebbe tale senza il suo eccellente contributo. In ultimo mi soffermo sul consigliarvi moltissimo il formato Bao Publishing (lo stesso che acquisto io) che raccoglie sei capitoli delle storie narrate in originale dalla Image Comics: il volume vale assolutamente tutti i soldi spesi, sia per l’ottima cura editoriale che per il formato (soprattutto la carta utilizzata è ottima). Lo trovate in fumetteria al prezzo di 14€, ma con gli sconti Bao Publishing annuali, si può anche risparmiare qualcosina. Per questa recensione è tutto, ci rileggiamo nuovamente con Saga tra circa sei mesi e con tutte le altre recensioni molto prima, alla prossima.