Pensavate mi fossi dimenticato dei nostri Orfani preferiti? Certo che no! E quindi torniamo ad immergerci nelle vicende di questi giovani adolescenti divenuti giovani uomini e donne.
C’eravamo lasciati col grande scontro tra Ringo e Rey (che forse ci ha lasciato le penne). Nella parte di volume ambientata nel passato, ci troviamo nuovamente a vivere una fase dell’addestramento – spietato, aggiungerei – a cui sono sottoposti gli Orfani. Questa volta si tratta di uscire nelle strade e ripulirle un po’ dalla feccia che vi si è riversata, dopo il grande cataclisma che ha colpito la Terra. Come si suol dire: “Si fa sul serio!” e i nostri vengono subito armati fino ai denti, per poi fare una vera strage all’interno di un punto vendita Ikea (sì, non viene mostrato palesemente… ma si capisce che si tratta dell’Ikea). Tra scene di polizia brutale – e anche qui le citazioni si sprecherebbero, la prima che mi viene in mente è RoboCop – e criminalità altrettanto brutale, gli Orfani portano a termine la missione, non senza difficoltà: Ringo è spacciato, quando viene tratto in salvo da Rey, senza però che questi venga scoperto. Al suo risveglio Ringo fiuta qualcosa di strano, ma non ci fa troppo caso e la vita riprende a scorrere tranquilla a Dorsoduro.
La parte ambientata nel presente è lo specchio perfetto di quanto vi ho raccontato finora, ma vengono fatte alcune importati rivelazioni (che ci terremo per il prossimo paragrafo). Prima di tutto Ringo fa man bassa di armi, dopo essersi intrufolato a bordo della nave “madre” della spedizione interplanetaria. Mentre si dirige dalla professoressa Juric per farle il cosiddetto “mazzo”, il Pistolero scopre che l’Eremita e la Mocciosa si stanno consolando a vicenda per la scomparsa di Ringo (anche se è più che altro Raul a consolare Sam). Arriviamo quindi al momento culminante del volume: una mega battaglia tra Ringo e tutti gli esperimenti della professoressa Juric. Il Pistolero riesce a salvarsi a malapena e si prepara ad accoppare la prof., quando sopraggiungono gli altri Orfani per fermare la sua mano assassina.
Ed eccoci giunti al paragrafo dello spiegone. La Juric infatti spiattella tutto a Ringo (rispettando il tipico cliché del cattivo che si vanta del proprio piano malvagio) e veniamo a scoprire che l’attacco alieno è stata una messinscena, un esperimento andato storto che ha causato una catastrofe. Diciamo che ormai c’erano pochi dubbi sull’effettiva bontà della spedizione e veniamo anche a scoprire che gli Spettri (gli alieni contro cui stavano combattendo gli umani) erano mentalmente indotti ai poveri militari attraverso dei nanobot, a loro volta iniettati col famoso siero anti radiazioni. Certamente questa era ormai una rivelazione ovvia, dal momento che la guerra è terminata appena nel sesto volume, eppure non mi aspettavo si giungesse ad una rivelazione così importante già al settimo volume. Molta è quindi la mia curiosità sul prosieguo della narrazione. Siamo ad appena un terzo della narrazione e, quello che era sembrato il fulcro della serie, è stato già rivelato.
Questo settimo volume è ricco di artisti perché ai disegni troviamo Giorgio Santucci e Alessandro Bignamini, mentre ai colori ci sono Luca Bertelé e Giovanna Niro (e quindi ancora una donna nel team artistico di questa serie) e il lavoro più rilassato si fa sentire, con scene molto più dettagliate e particolareggiate, una colorazione molto interessante e scene d’azione ben realizzate e credibili. La trama di questo mese non brilla per caratterizzazione, però il volume è stato piacevole da leggere (oltre che da mangiare con gli occhi) e Ringo è un assoluto dominatore della scena. Credo che lo stesso Recchioni si sia accorto che è lui il personaggio attorno al quale far ruotare i momenti di azione pura, sviluppando bene al contempo la parte dedicata ai rapporti con gli altri personaggi. Per questo mese è tutto, ci rileggiamo tra non molti giorni per una nuova recensione di Orfani (e delle altre testate che seguo).
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