TWR la (psico)analisi senza spoiler di The Amazing Spider-Man 2

Con l’onda lunga del buonumore da cinecomic post-Captain America sono andato con le migliori intenzioni a vedere The Amazing Spider-Man 2. Ripeto ‘con le migliori intenzioni’, anche perchè appartengo a quella minoranza a cui il primo capitolo del reboot di Marc Webb con Andrew Garfield il gatto, non era dispiaciuto.
Ma c’era una terribile maledizione che aleggiava funesta nell’aria: l’assioma dei 3 villains! Illustri predecessori attesissimi ai botteghini di tutto il mondo sono caduti vittima dell’assioma.

Tre villains nello stesso film = cagatone purissimo².

Esempi calzanti: Batman & Robin (Freeze, Poison Ivy e Bane), Spider-Man 3 (Venom, Sandman, Harry/Goblin).

E purtroppo, a prescindere dalle opionioni personali (per me TASM2 è da mediocrità/sufficienza stiracchiata), credo che in pochi usciranno dal cinema urlando al capolavoro.

A mio avviso, la più grossa nota dolente del film è quello che, invece, avrebbe dovuto essere il suo punto di forza, ovvero il rapporto Dawson/Joey Peter/Gwen: un brodetto zuccheromieloso fatto di battutine, parlantina e ammiccamenti. In pratica Dawson’s Creek con pericolosi innesti di Fabio Volo nei dialoghi, un mix mortifero: “Devo lasciarti per non farti soffrire, ma se ti lascio soffro. E allora soffrendo la sofferenza di questa sofferta decisione… sai che c’è? Limoniamo duro!”  
Insomma NO!

A questo aggiungo che Andrew Garfield (che, ripeto, non mi era dispiaciuto all’esordio), stavolta non mi ha convinto penniente. Deliziosa come sempre, invece, è Emma Stone (insomma, per un uomo è proprio difficle trovare qualcosa da ridire su di lei…)

Bene anche Dane DeHaan (alcuni di voi lo ricorderanno nell’interessante Chronicle), qui interprete di un convincente Pacey Harry Osborn. Pollice in su per lui. Ma anche su Harry ho due cosette da ridire:
1- trito e ritrito il clichè del figlio incazzato perchè spedito in collegio in Svizzera dal padre industrialotto. Il quale padre adduce come plausibile motivazione una patologia ereditaria: l’iperplasia retrovirale, meglio nota come Sindrome di Antani (o morbo della supercazzola).
2- la trasformazione in Green Gremlin Goblin, è davvero brutta. Ma brutta brutta. Una poco riuscita fusione tra Beavis ed un gremlin.

Del premio Oscar Jamie Foxx un’unica cosa mi è rimasta impressa: lo straordinario trattamento ortodontico che subisce nella trasformazione in Electro! Cadendo con due cavi dell’alta tensione in mano in una vasca piena di murene, il primo strabiliante effetto è la scomparsa del gran canyon tra i due incisivi. E vi giuro che nel film mostrano i denti che si avvicinano. NON. STO. SCHERZANDO.

Tra l’altro Electro ha anche un momento mutanda in cui è tale e quale il dottor Manhattan di Watchmen. E dai, anche quando si rigenera dalla corrente c’è un rimandino al Doc…

 

E poi c’è Rhino… aspetta, ma: c’è Rhino?

Belli i combattimenti ed il comparto tecnico, soprattutto la catastrofica battaglia a Times Square (speriamo che non abbiano distrutto il Midtown Comics!) ma anche qui c’è un grosso però: l’abuso di slow-motion. Ogni tanto va bene per enfatizzare le acrobazie di Spidey, ma neanche Zack Snyder posseduto da un moviolista di Sky Sport 24 ne avrebbe utilizzato così tanto: era rigore!

Bene le musiche di Hans Zimmer (chevvelodicoaffare?) coadiuvato da Pharrell. Stranamente, però, si sono scordati il pezzaccio di Paula Cole… idowannaweiiiii

Prima di chiudere, condivido con voi la strana sensazione che ho avuto a fine proiezione: una sorta di deja vu. in pratica mi sono accorto che il film l’avevo già visto tutto nelle tre dozzine di trailer rilasciati in questi mesi. Ok, io non sono uno di quelli che contesta l’eccesso di trailer (anzi mi ci beo con l’acquolina in bocca a guardarli) ma pensate che persino l’ultima sequenza del film (l’ultima, vi rendete conto!?!) è stata inserita in uno dei tanti trailer, non ricordo se fosse l’internazionale, il definitivo, il primo teaser, il terzo teaser o il trentordicisemo spot TV.

Insomma, il risultato è un teen movie che ha per intermezzo delle spettacolari scene in slow motion con protagonista Spider-Man e l’aggiunta di alcuni richiami ed easter eggs che strizzano l’occhio ai lettori. 

In estrema sintesi: Marvel Studios do it better.

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