L'Angolo di Trollo: 300 L'Alba di un Impero

1996 d.c.

Professoressa di Storia: “mmm… vediamo un po’ chi interrogare oggi… Tavino, Testalli… ah ecco! Trolletti! Dunque Trolletti, parliamo un po’ della Battaglia di Capo Artemisio. Cosa mi sai dire in merito?

Giovane e brillante Trollo: “un cazzazzo di nulla Prof.

Prof.: “ma come, Trolletti?!? Avevo detto di studiare i capitoli 7, 8 e 9 del vostro libro di testo…

Giovane e brillante Trollo: “si, Prof., ma quello che non ci ha detto è che tra appena diciotto anni uscirà un filmazzo dal titolo 300 L’Alba di un Impero. E io non ho nessuna intenzione di farmi spoilerare la trama…”.

Oggi

Salve a tutti, carissimi bimbipene, e ben tornati a L’Angolo di Trollo, l’unica rubrica del web che vi insegna a distinguere le vere figate dalle stronzate che piacciono tanto a voi insulsi allenatori di Pokemon. Come avrete capito oggi si parla del midquel di 300, da poco uscito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo e atteso almeno come la nuova legge elettorale. E, in effetti, l’attesa è più che giustificata, dal momento che il primo 300 è stato davvero un gran bel film, caratterizzato da un’ottima fotografia, da una sceneggiatura ben scritta e da un cast certamente all’altezza. Comprensibili dunque le aspettative da parte del grande pubblico che sperava di ritrovare in questa nuova pellicola le identiche atmosfere già vissute nel precedente capitolo. Ma è stato davvero così? 

Iniziamo con lo spiegare a voi mentecatti cosa si intende per midquel. Nel corso degli anni ’80-’90 ha spopolato la moda dei sequel, continuazioni (spesso forzate) di pellicole di successo, che hanno dato vita ad abomini del calibro di Grease 2 o Batman e Robin (opera ignobile che ancora oggi tormenta i miei sogni). Dopo i sequel fu la volta dei prequel, film che trattano gli eventi antecedenti rispetto a quelli narrati dai loro cugini di successo. Ed è così che, come una sonda ano-spaziale gigante, sono giunti direttamente dentro il nostro culo i fottutissimi Episodi I, II e III di Star Wars, portandosi dietro anche quel neuroleso di Jar Jar Binks. Oggi, non avendo più cosa inventarsi, ti tirano fuori il midquel; e cioè la cronaca di eventi che si svolgono in concomitanza con la storia principale. Insomma, un po’ come se facessero Le Avventure degli Elfi Gay delle Terre di Mezzo Mentre Frodo Si Fa Il Culo Sul Monte Fato.

Il fatto è che, a dispetto delle perplessità iniziali, il midquel di 300 diretto dall’israeliano Noam Murro è riuscito piuttosto bene. Inutili quanto inevitabili i confronti col suo midquel-predecessore che ne esce certamente vincitore incontrastato. E’ vero, l’epopea del primo 300 è mille volte più epica e carica di pathos rispetto alla Battaglia di Capo Artemisio (per voi inetti, lo scontro raccontato nel secondo film). Ma, alla fine, chissenefotte? 300 L’Alba di un Impero è esattamente quello che ti aspetti di vedere. Eccezionale sotto l’aspetto visivo, scorrevole e sufficientemente coinvolgente dal punto di vista narrativo. Certo, non c’è Leonida che urla “QUESTA E’ SPAAAARTAA!!”, ma il film è comunque piuttosto fico. Il sangue arriva a secchiate, le scene di combattimento in slow motion, come sempre, spettacolari e c’è anche un bel po’ di patata che male di certo non fa.

Naturalmente, non mancano le evitabilissime stronzate tipo frecce-telecomandate, cavalli-subacquei-a-propulsione e trombate-wreastling. Ma, nell’ottica di un film a metà tra il racconto storico e quello mitologico, peraltro scritto in collaborazione con quell’ubriacone svitato di Frankie Miller, tutto sommato sono anche tollerabili. Ciò che conta è l’esaltante e innovativo approccio visivo che entusiasmò tutti noi fanatici nel 2007, e che qui ritroviamo integralmente.

In più, se è vero che Sullivan Stapleton nei panni Temistocle non vale la mutanda lercia di Gerard “Leonida” Butler, è anche vero che l’interpretazione di Eva Green (le cui tette avevamo potuto ammirare anche in The Dreamers) è semplicemente strepitosa. Gelida, ero(t)ica e manipolatrice, Artemisia è un personaggione in grado di mettere tutti d’accordo. E’ lei la vera erede di Butler in quanto a carisma e determinazione. E se non vi piace neppure lei, fatevi un esame approfondito al cervello, maledetti rompicoglioni.

Insomma, non posso proprio condividere le opinioni dei soliti intellettualoidi-da-due-lire che trovano questo nuovo 300 meno originale e epico rispetto al precedente. Sono certo che gli stessi perenni scontenti sarebbero stati i primi ad alzare un polverone se questo nuovo film si fosse discostato maggiormente da quello di Snyder. Poi, che sia più grandiosa la storia di 300 guerrieri invasati che sfidano da soli un esercito di 150.000 soldati persiani, evviva la ceppa. Ma ho comunque trovato valida e interessante l’idea di narrare – sempre in modo fantasioso, si intende – il contesto globale nel quale l’intera vicenda si svolge.

E’ vero: non c’è nessuna precisione storica, alcuna attenzione maniacale per i dettagli o per la fedele caratterizzazione dei personaggi; ma questo, come detto, non è un film storico. Se dovete fare a tutti i costi i primidellaclasse… beh allora sparatevi Ben Hur e buon divertimento.             

Una chiosa la merita infine il mistero di Xerxes, graphic novel di Miller, ad oggi ancora mai pubblicata e dalla quale sarebbe stato tratto proprio 300 L’Alba di un Impero. Si dice che Frankie ci lavori sodo da oltre 4 anni, ma che ancora non sia arrivato neppure a metà dell’opera. A memoria non ricordo un altro caso di film tratto da romanzo o fumetto ancora incompiuto; ma, viste anche le ultime fatiche di Miller, diciamo che non sto esattamente fremendo per leggerla. Se con questa ultima pungolata al vostro eroe dovessi avervi infastidito, me ne compiaccio. In fondo, sono qui per questo.

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