Lanterna Verde #22 – L'Ira della Prima Lanterna

Il crossover Ira della Prima Lanterna è quasi giunto al termine e Volthoom non si fa trovare impreparato neanche contro Sinestro, tornato dalla morte (si fa per dire) per affrontare la Prima Lanterna e salvare il pianeta Korugar. Qual è il passato di Atrocitus e che fine hanno fatto Gardner, Stewart e le altre Lanterne Verdi? Lo scopriamo nella recensione di Lanterna Verde #22.

Red Lanterns #18

L’ultimo bersaglio della Prima Lanterna è Atrocitus. Al temibile leader delle Lanterne Rosse viene mostrato il tipico passato/futuro alternativo a cui Volthoom ci ha abituati: Atros sarebbe stato un dittatore sul proprio pianeta d’origine, poco incline alle manifestazioni d’affetto proprio nei confronti della sua famiglia (la morte della quale è la causa scatenante che l’ha portato a diventare Lanterna Rossa). Il lavoro svolto da Peter Milligan e Miguel Sepulveda è come sempre di alto livello; la trama è finora la più originale (e ben orchestrata, secondo me) di tutte quelle viste in questi mesi, perché non c’è una narrazione sterile, le scene del passato alternativo di Atrocitus sono ben intervallate con i dialoghi tra lui e Volthoom; ma a rendere migliore il quadro – in tutti i sensi – del fumetto ci pensano le matite di un Sepulveda sorprendente sia per impostazione delle tavole, che per storytelling. Un talento di cui si parla poco ma che promette grandi cose per il futuro. Intanto però continuano anche le vicende di Rankorr, che tenta di vivere una vita normale sulla Terra. Ma ci penserà Bleez a far scoprire il suo segreto. Red Lanterns è una delle testate che più mi ha sorpreso in questi mesi e molto probabilmente recupererò pian piano tutti i numeri precedenti della testata.

Green Lantern #19 (cover Gary Frank e Brad Anderson – variant cover MAD Mark Fredrickson)

La gestione di Geoff Johns è ormai in dirittura d’arrivo, manca solo un mese alla fine della sua lunghissima run (una delle più lunghe nella storia del fumetto), ma non per questo l’autore si sta adagiando sugli allori. La trama di questo mese è ricca di colpi di scena, molti sono degli autentici pugni nello stomaco da parte dell’autore il quale si sofferma ad analizzare il passato di Sinestro (sempre ad opera di Volthoom) mostrandoci l’ennesimo volto nuovo del Korugariano: Arin e Arsona rappresentano non solo due fondamentali punti di riferimento per lui, ma anche due grandi amori; ma come poteva questo potente guerriero dimostrare il proprio amore? L’impossibilità di Sinestro a mostrarsi sincero nei confronti delle persone amate, è il leit motiv di questo numero: riuscirà il creatore delle Lanterne Gialle a vendicarsi di Volthoom? Intanto Hal Jordan ha fatto la sua scelta per poter tornare nel mondo dei vivi e affrontare l’ira della Prima Lanterna: morire. Insomma, tra pochi giorni il finale di questa run promette grandi cose. A inscenare le trame di Johns anche questo mese troviamo Ardyan Syaf e Szymon Kudransky, entrambi in formissima e in grado di trasmettere adeguatamente i diversi drammi dei due protagonisti (Sinestro e Hal Jordan).

Green Lantern Corps #19 (cover Andy Kubert, Sandra Hope, Brad Anderson)

Dopo un mese molto molto “meh”, il duo formato da Peter J. Tomasi e Fernando Pasarin si ripresenta sulle pagine del loro mensile con rinnovata forza. La storia ci mostra l’intervento di Mogo (il pianeta vivente) per salvare il Corpo delle Lanterne Verdi – ciò che ne rimane – dalla grinfie di Volthoom. Tutto ciò però non basterà a fermare la Prima Lanterna, che si presenterà sul planetoide desideroso di vendetta, salvo poi mostrarsi una creazione momentanea proprio di Mogo: il pianeta-lanterna infatti, per motivare i guerrieri di smeraldo, proietta contro di loro una serie di costrutti, in modo da spronarli nuovamente ad agire, per far sì che tutti ritrovino la voglia di combattere e la voglia di affrontare la minaccia rappresentata da Volthoom. La sapiente regia di Tomasi, unita all’ottimo storytelling di Pasarin contribuiscono a realizzare un volume con pochi dialoghi ma con un messaggio molto forte, in grado di racchiudere con efficacia e brevità il credo delle Lanterne Verdi: mai arrendersi contro chi si fa portatore di morte nell’Universo. Pare quindi giunto il momento di vedere in azione la “luce di Lanterna Verde”, come recita il giuramento del Corpo. Fortunatamente, dopo un mese di spaesamento immotivato, questo duo artistico ritorna all’opera sulla testata che ha ripreso la sua qualità abituale, con grande gioia dei lettori.

Chiudo con un piccolo elogio alla cura editoriale che RW Lion dimostra ogni mese per questa loro testata: la presenza costante di tutte le cover all’interno, gli editoriali ben scritti e regolarmente curati da Elena Pizzi e l’assenza del caos editoriale tipico dei mensili italiani, aiutano a rendere il mensile piacevole alla lettura. Per questo mese è tutto, ci leggiamo tra pochi giorni con il finale de L’Ira della Prima Lanterna e della gestione Johns.

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