..e se a Spidey girasse finalmente tutto bene?
Questa ottimistica prospettiva ci viene offerta dallo statunitense Dan Slott nella celebre run che copre i numeri 648-651 di The Amazing Spider-man e che porta il titolo “Alla Grande!“
Il Dr. Octopus – tanto per cambiare – sta rompendo le scatole ai Vendicatori. Piovre robot giganti e diavolerie varie stanno mettendo in ginocchio Manhattan e il sindaco J. Jameson (eh si, proprio quel simpaticone che ‘adora’ Parker) dichiara la Legge Marziale. Chi può salvare la grande mela? Ovviamente Spidey, che si rivela il meno rammollito tra tutti gli Avengers.
Tutto qui?! Ma che! Dopo aver astutamente sconfitto Octo, Peter si ritrova a dover fronteggiare un villain ben più tosto: la sua voglia di non fare ‘na mazza! E’ senza un lavoro, non paga l’affitto da mesi e la sua coinquilina Michele l’ha lasciato letteralmente in mezzo ad una strada. Persino la sua nuova ragazza si rifiuta di vivere con lui. Mosso dalla disperazione si reca a casa di zia May, dove rimedia una bella raccomandazione per far parte di un’élite di scienziati presso i celebri Horizon Labs. Sembra un sogno. Finalmente qualcosa sembra girare per il verso giusto.
Da qui inizia una nuova vita per Peter, nuova casa, parecchi soldi e un luogo sicuro dove custodire le inevitabili prove della sua doppia vita. Nuova vita, che si contrappone a vecchi nemici. Hobgoblin è tornato in città, ed è Kingpin a comandare ogni suo movimento. Per fortuna di Spidey arriva in suo soccorso la Gatta Nera che, anche se in maniera scostante, sembra un po’ meno stronza del solito.
Come molti dei lavori di Slott, Alla Grande si presenta come la tipica storia da leggere tutta d’un fiato, con il nostro eroe che anche nei momenti più improbabili conserva la sua consueta vena comica. Questo contribuisce a rendere la lettura della storia scorrevole, oltre che piacevolmente divertente. La più grande forza dello sceneggiatore è, tra l’altro, quella di far passare in secondo piano uno degli aspetti meno convincenti di questo fumetto: i disegni!
Con le sue forme sproporzionate – a volte fin troppo spigolose – Humberto Ramos non sempre ci offre un impatto visivo all’altezza del lavoro di Slott. Lo stile caricaturale, tratto distintivo dell’artista, non giustifica l’eccessiva superficialità nel rispetto delle dimensioni e la poca cura del dettaglio (come visto ultimamente anche in occasione dell’anteprima della cover #1 del prossimo The Amazing Spired-man previsto per aprile negli USA). Da questa non troppo velata critica si salvano ovviamente le sensualissime curve della Gatta Nera e il nuovo costume del ragno.
Il giudizio rimane tutto sommato positivo, per una storia divertente, con un buon ritmo e delle svolte imoprtanti nella vita di Peter.