Tanto fermento in questi ultimi tempi per la casa editrice fumettistica più importante d’Italia. E’ impossibile non notare, infatti, come la Sergio Bonelli Editore stia operando enormi sforzi nel tentativo di evolvere, modernizzare e dunque rinnovare gran parte delle proprie testate. L’uscita di Orfani, serie fantascientifica scritta da Roberto Recchioni e egregiamente disegnata da Emiliano Mammucari, è solo l’ultimo segnale, in ordine temporale, di questa evidente voglia di cambiamento e di sperimentazione in casa Bonelli.
Proprio Recchioni, in qualità di nuovo curatore di Dylan Dog, era presente nella giornata di ieri presso la Sala Fannucchi della Camera di Commercio di Lucca, dove – insieme a lui – sono intervenuti anche Paola Barbato, Carlo Ambrosini, Gigi Simeoni, Franco Busatta, Angelo Stano e Mauro Marcheselli, per parlare proprio dell’Indagatore dell’Incubo e di tutte le novità che coinvolgeranno quest’ultimo, nell’ottica di un globale rivoluzionamento del personaggio e delle storie, fortemente voluto dallo stesso Tiziano Sclavi.
Nonostante la gestione Recchioni abbia preso il via già dallo scorso settembre, il vero e proprio cambiamento – ha spiegato l’autore – dovrebbe avvenire tra circa un anno, con un albo, scritto dallo stesso Recchioni, che rappresenterà il punto di svolta per riportare il personaggio di Dylan ai fasti di un tempo. La testata, infatti, pur rimanendo una delle più vendute del panorama italiano, ha subito una importante flessione, soprattutto sotto il profilo stilistico e narrativo. Da qui, l’esigenza di recuperare i toni e le atmosfere dark che tanto successo hanno portato all’investigatore di Craven Road.
Si inizia dal tormentato rapporto tra Dylan e la tecnologia: “Dylan non avrà un cellulare, ma se ne procurerà uno Groucho – spiega al pubblico Recchioni – perché non si può vedere uno che non usa Google nel 2013 e deve andare al catasto per chiedere informazioni”; in questo modo smentendo le numerose voci circolate che volevano l’investigatore munito addirittura di smartphone. “Ma la penna e il calamaio rimarranno” ha comunque rassicurato l’autore.
Altra fondamentale novità di questo rilancio dylandoghiano è quella che vedrà il tanto atteso (solo da lui in realtà) pensionamento di Bloch, commissario di Scotland Yard e padre putativo dell’Old Boy, che sarà sostituito da un nuovo ispettore di nome Carpenter e dall’assistente Ranya. Non si tratterà comunque di un’uscita di scena per Bloch – spiega Recchioni – ma, anzi, di un sistema per dare maggiore peso al personaggio, che dovrebbe andare a ricoprire un ruolo più umano e dunque maggiormente caratterizzato. Non più ripetitiva macchietta, ma una figura paterna per Dylan con una più marcata e organica psicologia.
L’albo in questione – nel quale avverrà il pensionamento del commissario Bloch – sarà scritto da Paola Barbato. La stessa sceneggiatrice, a proposito di questa storia, ha tenuto a precisare come il racconto non avrà toni drammatici o particolarmente cupi; ma, al contrario, sarà una storia scritta in maniera leggera per rendere più fluido e meno traumatico un cambiamento che rappresenta pur sempre una frattura. “Bloch – ha detto la Barbato – ne uscirà rafforzato come personaggio. Si priverà finalmente di quella patina da poveraccio che odia il suo lavoro e inizierà ad avere un nuovo approccio nei confronti della vita. Un ispettore solo nel cuore ma non nei fatti”.
Il posto di Bloch a Scotland Yard verrà preso dal nuovo ispettore Carpenter che, contrariamente al suo predecessore, si porrà come ostacolo alle inquietanti indagini di Dylan e alle direzioni che esse prenderanno. “Non sarà un personaggi cattivo – spiega Recchioni – ma considererà l’Old Boy un cialtrone e farà di tutto per screditarlo”. L’introduzione di questo nuovo character sarà affidata a Gigi Simeoni che si è detto entusiasta di questa importante e difficile sfida cui è stato chiamato.
Tante le novità anche con riferimento alla linea editoriale, il cui rinnovamento andrà di pari passo con quello narrativo. Il rilancio coinvolgerà infatti anche le altre serie regolari: Inedito sarà fedele allo sviluppo della serie principale, mentre all’interno di Maxi sarà possibile ritrovare un Dylan old style. L’Almanacco, sceneggiato da Michele Medda, ospiterà le avventure di Bloch in pensione, a dimostrazione della volontà di non abbandonare il personaggio del commissario, ma anzi di puntare su una sua evoluzione. Ritorno alle origini anche per il Color Fest che ospiterà una serie di autori diversi, spesso non strettamente collegati alla tradizione di Dylan Dog. Di prossima uscita, ad esempio, quattro crossover con Martin Mystère, Mister No, Nathan Never e Napoleone, oltre a tanti altri famosi personaggi bonelliani.
In conclusione, ci aspetta davvero un’importante rivoluzione per il personaggio e per le storie di Dylan Dog. Un rinnovamento che mira ad un rilancio importante, attraverso un’impostazione che strizza l’occhio al comics americano. Pur mantenendo inalterata la struttura classica, infatti, Recchioni sembra voler accompagnare la testata verso una graduale evoluzione del sistema classico, con l’introduzione di ampi archi narrativi, seppur concepiti nel rispetto della consueto formato autoconclusivo. Anche le copertine abbandoneranno lo stile pittorico a mezza tinta tipico del passato, in favore di un taglio ben più grafico. Non ci resta che attendere con il fiato sospeso che si concluda quest’anno, per poterci godere tutte le promettenti novità che investiranno questa gloriosa testata.
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