Sì, questo nuovo Uomo-Ragno, che si autodefinisce superiore al suo predecessore, oltre ad essere sfacciato e superbo fino a farti “salire il Nazismo”, ha pure il complesso del dio. La sua responsabilità, a suo dire, è quella di controllarci e giudicarci tutti – e la frase già parla da sé.
Grazie ai suoi fedeli compagni meccanici ed al dispositivo di riconoscimento facciale di Uatu Jackson, New York è, potenzialmente, il Grande Fratello di Superior Spider-man, che per comodità chiameremo SpOck (il nome non l’ho brevettato io, l’ho letto su Internet e mi ha subito colpito, sebbene i due personaggi siano, in effetti, agli antipodi).
Che Ock – ora SpOck – sia cambiato dai tempi in cui sarebbe stato disposto a cancellare la vita sulla Terra se non avesse ricevuto un riconoscimento all’altezza della sua intelligenza, è ormai certo. Non solo si preoccupa di NY e dei suoi abitanti, ma pure di zia May ed MJ, alle quali si è affezionato avendo avuto accesso ai ricordi di Peter (anche se per me si è affezionato ad MJ più perché è un’ex top-model).
Quando, quindi, decide di approcciarsi in maniera decisamente aggressiva con Massacro, non lo fa per cattiveria, ma perchè ritiene che sia l’unico modo di sistemare una volta per tutte le cose, non condividendo l’inguaribile ottimismo di Peter Parker. Vedere l’Uomo-Ragno, un personaggio così bello per la sua bontà (neanche si può descrivere a parole) con un’arma in mano è stato comunque un brutto colpo, anche con la copertina spoiler.
La tavola che mi ha parecchio intrippato? Questa:
Green Goblin in azione. Evvai.
Camuncoli mi è piaciuto, senz’altro, ma – a molti sembra strano, quando lo dico – io preferisco la presenza di Ramos. E, chiaramente, di Stegman.
Il Tie-in per Age of Ultron è partito molto bene, onde poi arrivare ad un punto in cui giravo le pagine il più veolocemente possibile. Sul finale, però, mi è piaciuto: SpOck per la prima volta si trova a confronto con un importante fallimento e capisce l’importanza del lavoro di gruppo.
Scarlet Spider – Il marchio: parte 2 è una buona storia per una testata che, però, non ha mai dato ciò che mi aspettavo, dato che le potenzialità per essere una gran bella serie c’erano tutte. Il Ragno Rosso si trova alle prese con il traffico di esseri umani, la Mano e Kingpin che vuole estendere i suoi interessi anche a Houston. Yost, okay, è bravo. Ma se cambiassero gestione, non posso dire che mi dispiacerebbe.
Comunque, non siamo ancora su ottimi livelli, ma per me la testata è degna di essere continuata. Magari sbaglio io, ma Slott sta provando a costruire qualcosa, sviluppando man mano gli elementi che ci ha lasciato durante la sua gestione di Amazing Spider-man (che fine ha fatto Lizard, per esempio?). Poi nel prossimo c’è l’incontro con i Vendicatori, potrebbero vedersene delle belle.
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