Anche quest’anno il Romics ha colorato di festa i primi giorni autunnali, seppur l’autunno ha solo sfiorato questo mese che sta proseguendo con temperature da t-shirt; ma immancabilmente ha mostrato la sua grande voglia di fare, di macinare terreno per sottrarlo alle altre fiere, per dire forte e chiaro: «Questa è una grande manifestazione del fumetto! Una delle più importanti!». Le altre con cui deve competere sono probabilmente il Comicon, Cartoomics ed il Lucca Comics; con quest’ultimo certamente primo in ordine di importanza. In ogni caso, è comunque bello vedere l’impegno che anno dopo anno cresce per la realizzazione della Fiera di Roma a prescindere dai risultati.
Non direi che questo sia stato il miglior Romics mai realizzato, a partire dal prezzo del biglietto che si è innalzato da 7,50€ (del sabato e domenica) ai 9,00€ (sempre del week-end); per continuare con gli stand, nei quali non ho trovato molte offerte convenienti come l’autunno scorso, anzi, ho assistito in molte occasioni a persone che si lamentavano per l’aumento del prezzo di un certo fumetto trovato a qualche stand più avanti ad un prezzo più ragionevole. Nonostante ciò, sono comunque riuscito a fare i miei piccoli affari.
I cosplay non sembravano tanti quanto l’edizione autunnale scorsa; e non so se sia stata la pioggia a scoraggiarne molti, oppure se siano state altre ragioni, ma ricordo bene che nel 2012, l’ultimo giorno, la Fiera di Roma era piena zeppa di gente! Ci si muoveva a stento e non si sapeva mai chi fotografare per primo, c’erano dei costumi e interpreti (insomma cosplayer) favolosi.
Tuttavia, nonostante l’apparente calo, devo fare comunque i complimenti ai vari cosplayer: hanno realizzato dei vestiti fantastici. Non solo, alcuni interpretavano il personaggio sempre e in modo impeccabile (cosa che a mio parere deve fare un cosplayer, il quale non è solo un modello, ma è quel personaggio e quindi il suo comportamento deve adattarsi di conseguenza; in poche parole: non deve uscire mai dal personaggio, se non poche volte). A tal proposito, voglio citarne due: il gruppo dei Deadpool – ai quali ho fatto vari video e con cui ho fatto anche una fotografia – erano esuberanti al limite, mettevano allegria solo a guardarli; e poi al/alla cosplayer che interpretava Excalibur di Soul Eater, bravissimo/a! A molti altri dovrei fare i miei complimenti, ma in particolare questi due mi hanno colpito molto.
L’elemento cardine di tutto ciò era la presenza di Akemi Takada, character design di tantissimi anime che era al Romics per commemorare il trentennale de L’incantevole Creamy. Non solo ha offerto alcuni dei suoi migliori disegni, messi in mostra in una galleria all’interno del padiglione, non solo si è lasciata intervistare ed ha rilasciato tanti autografi e fotografie ai fan, ma si è anche esibita di fronte a tutto il pubblico di Romics colorando ad acquarello due tavole sulla protagonista dell’anime festeggiato. Un incanto per gli occhi degli osservatori, sia che fossero esperti del settore o no. La delicatezza della mano di Takada, unita alla scelta di colori ed alle sfumature di quest’ultimo e alla sua inconfondibile tecnica, hanno reso quei momenti davvero bellissimi; anche se – a mio parere – avrebbero potuto anche evitare di incalzare con le domande mentre disegnava.
La maestra Takada, infine, ha fatto un grande spoiler per quanto riguarda L’incantevole Creamy: probabilmente ci sarà una nuova serie animata e in 3D. Ci ha fatto vedere anche i prototipi della protagonista (cosa che neanche in madrepatria i fan hanno avuto modo di ammirare) ed ha esortato tutti i fan a creare un tam-tam informatico su questa notizia; cioè, far vedere che vogliamo questa serie tv! Ammetto che anch’io seguivo Creamy (avendo una sorella poco più grande vedevamo i cartoni animati assieme), ma il 3D in molti casi rovina queste cose… preferirei forse una serie con disegni a mano piuttosto che computerizzati.
Altro elemento, a quanto pare molto discusso, è stata la novità assoluta di questo Romics autunnale 2013. Qualcuno di voi si è mai domandato, guardando Italia Uno, come mai andasse in onda sulla Mediaset lo spot del Romics? Io sì, ma la risposta che mi davo era che avevano comprato uno spazio pubblicitario e basta… invece no!
A gennaio (o almeno così si vocifera), infatti cari lettori, su Italia Due andrà in onda il Romics Cosplay Awards!
Cos’è il R.C.A.? Non è un’assicurazione sull’automobile, ma è un’assicurazione per i cosplay! E’ l’evento più importante, la gara più rilevante per tutti i cosplayer italiani, è ciò che manca a Lucca! Il tassello mancante di una manifestazione altrimenti imbattibile. E’ il ponte per le competizioni europee del cosplay, ma, in primo luogo, per la competizione di Nagoya (Giappone), dove si svolge il campionato mondiale di cosplay! Immaginate cosa vuol dire per un cosplayer volare in Giappone gratuitamente (spero), alloggiare lì, conoscere cosplayer da tutto il mondo e partecipare alla competizione mondiale… credo che sia il sogno più alto che si va a realizzare, al di là se si vince o si perde.
Ma torniamo un po’ indietro: cosa c’entrano Italia Due con il RCA? Il nesso che li unisce sta nell’aver trasformato questa gara in una sorta di talent show. Avevo avuto perplessità nel vedere il palco più grande, il set di luci montate, il tavolo dei giudici in una forma che ricordava tanto quello di X-Factor (con tanto di sedie girevoli). A queste perplessità si sono aggiunti forti dubbi quando ho visto un dolly, almeno quattro operatori di macchina, aggirarsi fra il pubblico e il palco, una telecamera sotto quest’ultimo puntata sui giudici, un’altra che faceva capolino da dietro il palco e poi cuffie con i microfoni, smanicati beige (divisa classica di questo settore, a quanto pare) e fogli di regia. Il tutto mi metteva preoccupazione ma anche buon umore, pensavo che, probabilmente, l’aumento del biglietto era dovuto alla pubblicità su Mediaset ed all’acquisto/noleggio di tutto quell’apparato; e che, finalmente, si voleva fare una cosa seria! E poi sbuca da dietro le quinte Jim Carr… cioè Niccolò Torielli.
Ex iena e conduttore televisivo di vari programmi Mediaset, Torielli informa il pubblico che da lì a poco sarebbero partite le riprese per un nuovo programma di Italia Due, appunto il Romics Cosplay Awards. L’impatto con un vero conduttore televisivo è immediato, laddove gli anni passati il cantante dei Raggi Fotonici, Mirko Fabbreschi, si era improvvisato conduttore della serata più importante della fiera del fumetto romana ed il pubblico rispondeva a stento, questa volta il contatto con Torielli entusiasma molto, sarà per la sua faccia simpatica, per la carica emotiva che riusciva a lanciare al pubblico, per quelle tecniche basilari che ogni conduttore deve sapere e saper adoperare. Insomma, Torielli piace, ecome!
E non si dica il contrario, visto che da quando è uscito per la prima volta a salutare il pubblico, gli applausi e le grida d’entusiasmo stavano facendo crollare il capannone. Nessun problema se c’è anche un conduttore di professione sul palco del Romics, questo non fa che aumentare l’importanza e la professionalità che si vuole dare a questa gara. Ciò che ha turbato i presenti, casomai, è che si entra a far parte di una trasmissione televisiva in modo inconsapevole (senza esser pagati) e, come succede per quasi ogni trasmissione televisiva, si è costretti ad un apparato di finzione che va a smorzare la vera e autentica partecipazione, con applausi su richiesta, rifacimento delle “scene sbagliate”, introduzioni per il dopo-pubblicità ecc. ecc.. Ma neanche tutto ciò sarebbe stato un problema se tutti ne fossero stati consapevoli! A quanto pare c’era solo un misero foglio A4 (appeso chissà dove) che lanciava un avviso all’incirca di questo genere: «All’interno della Fiera di Roma si stanno svolgendo le riprese per una trasmissione televisiva che andrà in onda su Italia Due, acquistando il biglietto ed entrando nella Fiera di Roma si accetta (tacitamente, aggiungerei) di parteciparvi (e quindi di rispettare le regole annesse, aggiungerei ancora)». Mi domando quante persone l’abbiano letto quel foglio A4! A mio parere pochissime.
Insomma, la gara cosplay inizia e subito si vede la differenza rispetto agli anni passati. Torielli sarà pure un bravo presentatore, ma era evidente che non avesse niente a che fare con il mondo dei fumetti/cartoni animati/videogiochi. La dimostrazione la dà quando, per familiarizzare con il pubblico, fra uno stacco pubblicitario e l’altro, afferma: «Io leggo One Piece, sì, mi piace molto, infatti compro ogni settimana il fumetto»; ingenerando tra il pubblico l’inevitabile urlò: «E’ mensile!!!»; e tutti giù a ridere.
Lo schema del programma era più o meno questo:
– presentazione del cosplay;
– arrivo di quest’ultimo sul paco;
– tre domande (uguali per tutti e molto generiche, segno del grande interesse);
– esibizione;
– commenti di uno o più membri della giuria sull’esibizione appena vista (che non marcavano mai le mancanze, ma erano sempre positivi; ovviamente non avevano il callo duro dei giudici di Master Chef).
Si è proseguito così fino alla fine.
Altra differenza del RCA è stata la diminuzione dei premi e il fatto che la consegna di questi non sia avvenuta alla fine, con la consueta grande festa. Sono stati proclamati il miglior coplay maschile, il miglior cosplay femminile, il miglior gruppo (con più di due membri) e il miglior gruppo di due membri. Questa ripartizione è stata fatta perché solo i gruppi con due persone potevano accedere alla gara mondiale! Una caratteristica di cui ero ignaro e che mi ha lasciato molto deluso perché, in tal modo, tutti gli altri sono esclusi a prescindere!
Un fatto assai comico è avvenuto proprio in questa competizione finale per la partecipazione a Nagoya. Era ormai sera e tutto il pubblico era stremato da un intero pomeriggio di esibizioni, raggi laser e musiche assordanti ed a stento batteva le mani (lo si faceva perché eravamo “in onda”!), ma il morale era quasi a terra, finché… finché non salgono sul palco Goku e Vegeta pronti a rappresentare il loro primo epico scontro! Il pubblico si risveglia improvvisamente, inizia a battere le mani a incitare i cosplayer, finché, poi, Goku inizia a pronunciare la storica formula che gli concede di creare la sfera Genkidama; e ancor prima che avesse finito, appena inizia a dire: «Popolo della Terra…»; già tutti i presenti hanno le mani alzate e gridano con una fantastica euforia! In quell’istante, il presidente di giuria, ha girato la testa guardando completamente esterrefatto ciò che stava accadendo, era incredulo, basito, sopraffatto dall’idea di come quell’esibizione avesse riportato energia fra il pubblico! Infatti la performance di Goku e Vegeta è stata una delle più coinvolgenti e piena di idee semplici ma strepitose, come l’idea di dare in mano al Vegeta-Scimmione un piccolo peluche di Goku, per evidenziare la differenza di proporzioni. A mio modesto parere, come minimo, dovevano arrivare in finale, ma anche qui c’è una storiaccia.
La giuria, a differenza degli altri anni in cui si ritirava per le consultazioni e lasciava il pubblico in mano ai Raggi Fotonici, doveva giudicare lì, sul momento, ovviamente a microfoni spenti. Nella consultazione dei primi premi, nessun ripensamento, appena finiva l’ultima esibizione già era pronta la busta con il nome del vincitore, ma per la finalissima c’è stato un vivo scambio di parole; niente di strano visto che c’erano molti cosplayer bravi, ma proprio in quest’ultima consultazione sbuca fuori colei che l’anno scorso è stata presentata come una delle organizzatrici del Romics; lei inizia a dibattere con il presidente di giuria fino a infervorarsi e sedersi imbronciata, probabilmente perché non le hanno dato ascolto. Non vorrei sollevare un polverone inutile, ma l’ho visto e non è stata una bella cosa; di sicuro non sapremo mai l’argomento della discussione, ma dato il momento in cui è avvenuto è facile dedurre che questa persona stava invogliando i giudici a scegliere un gruppo anziché un altro.
In definitiva, che Romics è stato?
E’ stato gradevole, piacevole ma con delle mancanze; non butterei tutto dell’idea della trasmissione televisiva, ma visto che c’è di mezzo una tv e questa guadagnerà sugli spot pubblicitari, anche grazie alla partecipazione del pubblico, il biglietto d’entrata doveva diminuire anziché aumentare! In più, alle casse bisognava affiggere dei cartelli grandi che avvisassero della trasmissione televisiva. Un’altra cosa che è mancata, ma proprio tanto, è stato lo stacco della valutazione dei cosplay che, solitamente, veniva riempito con un concerto o con un Karaoke di gruppo che l’anno scorso sfociò anche in esibizioni come questa: delirio al Romics. Perché è questo il vero spirito delle Fiere del Fumetto: il divertimento! Non tanto l’agonismo, non tanto la perfezione tecnica delle luci e del suono, ma il divertimento! Cosa che è mancata molto in questo RCA.
Un’ultima parola la voglio dedicare ai cosplayer.
Ho letto un articolo che denunciava il modo barbaro con cui erano stati trattati i cosplayer dallo staff Mediaset: scenografie rotte, attese lunghe fuori il padiglione (nonostante la pioggia), interviste a mo’ di confessionale in cui gli venivano imposte certe parole e non altre ecc. Mi unisco al loro disappunto, alla loro disapprovazione, perché loro sono l’anima della festa e non solo dovrebbero pagare molto poco (o niente) ma devono essere trattati come (ad esempio) è stata trattata Akemi Takada o come vengono trattati i vari conduttori, i musicisti e artisti che si sono esibiti a turno in queste giornate, perché un cosplayer è importante quanto queste persone qui, perché senza cosplay non ci sarebbe niente in una fiera del fumetto, la quale diverrebbe solo un grande negozio in cui per entrare bisogna pagare.
Vi lascio con il video dell’esibizione delle vincitrici del Romics Cosplay Awards 2013!