Dark Universe #5 – Recensione

Sicuramente avete sentito dire da molti lettori che Animal Man e Swamp Thing sono tra le migliori testate del NEW52. Dopo due volumi monografici (Animal Man #1-2 e Swamp Thing #1-2, editi dalla RW Lion) le due testate si sono spostate sul mensile italiano Dark Universe, quindi ho ritenuto di dover realizzare periodicamente la recensione di questo mensile. 

NB: Prima di cominciare ad analizzare il contenuto del mensile nel dettaglio, dovete sapere che Animal Man e Swamp Thing sono coinvolti in un crossover ovvero “Mondo Putrido”.

Animal Man #16

Buddy Baker, John Constantine e compagni hanno rinvenuto un membro delle Lanterne Verdi intrappolato nelle gallerie sotterranee di Metropolis. Dopo averlo salvato, svelando il mistero legato dietro questo personaggio, Frankenstein (sì, avete capito bene, proprio il mostro nato dalla mente della Shelley) aiuta i nostri eroi a raggiungere la roccaforte di Anton Arkane, il villain protagonista degli stravolgimenti in atto sul pianeta (molto più che un semplice cattivone di turno: egli è infatti l’incarnazione della forza elementale della Putrefazione). I testi di Jeff Lemire e i disegni di Steve Pugh (coadiuvato da Timothy Green), malgrado sottotono rispetto al solito, sono sempre di livello ottimo. Consiglio a tutti di recuperare i numeri precedenti (quindi i brossurati), soprattutto di Animal Man, perché ne vale davvero la pena, indipendentemente dal costo. Fidatevi.

Swamp Thing #16

Se Buddy Baker si trova a Metropolis, Alec Holland si trova a Gotham, più precisamente nella Bat Caverna, dove ha incontrato Barbara Gordon. Quest’ultima pare essere l’unico membro della Bat Family non contaminata dalla Putrefazione, pur avendo pagato un caro prezzo: è diventata il nuovo Man-Bat (o forse sarebbe più corretto dire Girl-Bat). Il duo Scott Snyder – Yanick Paquette finora non ha sbagliato niente e anche in questo numero non mancano né i colpi di scena né tantomeno le tavole che fanno rimanere a bocca aperta. Un cambiamento sostanziale che ho notato sia nei disegni di Pugh che in quelli di Paquette sta nel fatto che pian piano le piante e i filamenti di muscolo (usati dai disegnatori per suddividere le vignette) stanno lasciando il posto a segni neri e non ben definiti, quasi come se la Putrefazione stesse prendendo il sopravvento anche della pagina. Giusto per farvi venire l’hype: Batman in questo numero non appare ma è lui a risolvere la situazione. Intelligenti pauca, dicevano i latini.

The Phantom Stranger #3

Entrano nel vivo anche le avventure dello Straniero Fantasma, scritte dal guru del fumetto Dan Didio e disegnate da un originalissimo Brent Anderson. Abbiamo scoperto negli scorsi numeri che lo Straniero, malgrado la sua maledizione, si è fatto una famiglia e la usa come copertura per vivere ai giorni nostri. Eppure il potere di questo personaggio non è ancora chiaro, o meglio, abbiamo capito che è un potere quasi infinito, tanto che egli stesso non ne conosce tutte le potenzialità. Insomma, il mensile sta pian piano prendendo il volo, definendo una storia interessante, che dovrebbe avere ripercussioni sulle vicende di Pandora e quindi sui futuri crossover in casa DC Comics.

Sword of Sorcery #3-4 (I)

Chiude il mensile la divertente saga fantasy scritta Christy Marx. Malgrado la testata non sia di livello altissimo, è comunque una lettura divertente, con una cura nei dialoghi non indifferente. Amaya sta pian piano prendendo dimestichezza coi propri poteri e lo scontro finale con sua zia Mordiel si avvicina. i disegni di Aaron Lopresti e Claude St. Aubin sono piacevoli e contribuiscono al clima di leggerezza dell’intera storia; ma non mancheranno anche qui i colpi di scena, soprattutto per l’intervento di John Constantine, vero deus ex machina delle testate “dark” della DC in questo momento. Inoltre, proprio questo personaggio farà la sua comparsa sul mensile a partire da Dicembre (sostituendo appunto Sword of Sorcery), quindi non avrete più scuse per non acquistarlo!

Termina qui la recensione di Dark Universe, uno dei mensili che vanno tenuti d’occhio sia per gli sviluppi editoriali italiani, che per la bellezza delle storie. Un saluto e alla prossima! Ciao!

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