La prima pagina di Perduto nella Dimensione Z – capitolo quattro è più angosciante di quella dello scorso mese. Lì era passato un anno, qui altri undici. Sono, dunque, dodici anni che il povero Capitan America è intrappolato in un mondo da incubo.
Eppure qui lo vediamo dare allegramente la caccia a dei calamari giganti volanti con il figlio acquisito Ian.
A questo punto sembra proprio che sia infallibile l’intrepido capitano ma, qualche pagina dopo, vediamo un lato inedito dell’eroe a stelle e strisce. Steve Rogers non è sempre stato il leader dei Vendicatori, ma anche un bambino che deve occuparsi di una madre malata in tempi di crisi. E come tale può essere costretto ad andare contro la propria etica per pagare l’affitto e le medicine. Così Rick Remender ci mostra un cavaliere senza paura, ma non senza macchia. Purtroppo Remender incappa nello stesso errore che commette da quattro numeri: è troppo frettoloso e inibito nella narrazione. Vuole raccontare molte cose, ma non riesce a renderle compiute.
Sì, fa un certo effetto vedere la grossa scritta bianca Undici anni dopo, però non bastano tre parole a dare la sensazione del tempo che scorre. Neanche John Romita jr.,per quanto si dimostri sempre abile nel disegno, riesce a rendere pienamente il senso di desolazione che dovrebbe pervadere la storia.
Comunque sia rimane un buon tentativo di rendere originale la testata di Cap. E possiamo ancora sperare che gli altri episodi siano migliori.
A seguire abbiamo una novità.
Sono gli agenti meglio addestrati nel Mondo. Sono quegli eroi che affrontano pericolose minacce senza che gli abitanti di Terra 616 lo sappiano.
Sono tornati.
Sono…i Secret Avengers!
Dopo l’effetto sorpresa (o quasi), vedendo i membri della squadra, penserete che la crisi economica ha colpito anche il Marvel Universe. Niente paura! Questi eroi bastano per la prima missione. Se questo incoraggiamento non è servito, vi basti sapere che ci saranno delle new entry nei prossimi episodi.
Ma torniamo all’esordio dei Vendicatori Segreti targati Marvel NOW. Cominciamo dal disegnatore Luke Ross. Insieme ai colori di Matthew Wilson, Ross da slancio alla serie in grande stile. L’agonia di Occhio di Falco e il contrattacco della Vedova Nera risultano le vignette più riuscite e dinamiche, ma semplicemente considerando l’insieme delle sue tavole si vede che testi e disegni sono in totale sintonia. Ma la mente dietro a questa serie è un’altra. E’ quella dello sceneggiatore Nick Spencer. Avendo ripreso le redini di questa serie dopo Rick Remender (erano belli i tempi di Bagalia, Rick!), Spencer si focalizza sui due supereroi della formazione precedente e sui due nuovi arrivati in questo universo cartaceo. Il nuovo Nick Fury e Phil Coulson. Sento già le grida dei fan indignati che dicono “Ma come? Quei due sono stati messi nell’Universo Marvel solo per i film! E’ una vergogna!” E su questo sono anche d’accordo con voi. Però questi individui non sono ciò che abbiamo visto nei film della Fase 2. Almeno non ancora. Anche se sappiamo tutti che alla fine il figlio del vero Nick Fury diventerà capo dello S.H.I.E.L.D. e si libereranno del vecchio Nick. Ma quei tempi, si spera, non sono ancora vicini. Al momento i due agenti sono alle dipendenze di Daisy Johnson, la nuova direttrice dello S.H.I.E.L.D.
La sorpresa che avremo alla fine non ci farà sperare bene per la Vedova Nera e per Occhio di Falco, perché qui si fa meno distinta la linea che divide i buoni dai cattivi. Perciò, se già alla fine della prima missione abbiamo un bel colpo di scena, prevedo un futuro roseo per questa serie Vendicativa.
In Rettili Capitan America e la Vedova Nera fanno la conoscenza del Lizard di un’altra dimensione. Da lui vengono inoltre a sapere la storia del Mondo devastato che ospita la sede della Vennema Multiversal. E mentre combattono le versioni alternative di Ulik, Porcospino, Anguilla, Madcap e Donna Ragno, i due scoprono chi è la mandante della Vedova Nera “fasulla”.
In effetti comincia a piacermi questo team-up Vendicativo. All’inizio sembrava una storia banalotta di Capitan America che finisce per prendere a colpi di scudo delle navicelle nemiche. Ora la trama si fa più intrigante anche grazie alla comparsa delle versioni alternative dei nostri eroi e cattivi preferiti e io, come penso tutti i Marvel fan, ho un debole per questo genere di cose.
I disegni di Francesco Francavilla cominciano a piacermi, specie la vignetta in cui compare tutta la squadra dei super villains. Penso che questa saga, cominciata su Avengers #8 dell’anno scorso, possa avere un finale emozionante e sorprendente.
In questo numero, inoltre, termina il primo arco narrativo di Capitan Marvel. Finalmente si capisce cosa ha causato i viaggi nel tempo di Carol Danvers che si trova davanti a una possibilità riservata a pochi: tornare al momento in cui è diventata una supereroina e cambiare tutto. E’ stata un’idea bizzarra quella di Kelly Sue DeConnick per la sua Capitan Marvel. A livello di sceneggiatura ha seguito uno schema inusuale e, come ho scritto nella recensione precedente, ha inserito anche il tema dell’emancipazione femminile. Poi sono cambiati i disegnatori. Abbiamo iniziato con i sorprendenti disegni di Dexter Soy e finito con quelli di Emma Rios. E’ stato qualcosa di nuovo, forse non gradito a tutti, ma ci ha senz’altro fatto conoscere meglio il personaggio di Carol Danvers.
Capitan America Marvel NOW sta decollando. Non si sa quando prenderà il volo, ma siamo già a buon punto. L’introduzione dei Secret Avengers non può che giovare a questa testata, ma ci sono un paio di cose che possono essere migliorate ancora: la serie regolare di Cap e quella di Capitan Marvel.
Il mio giudizio su questo fumetto resta lo stesso positivo.
Voto Globale: 7/8