Age of Ultron #1

Ne discutevamo con il buon Pino Vipera sul suo canale Youtube: Brian Michael Bendis ha sceneggiato e sceneggia troppe testate contemporaneamente alla Marvel, trascurando talvolta serie che meriterebbero un pò più di attenzione…

Va detto che Bendis, in realtà, ha sempre sfornato storie belle, grandi e fantastiche che però negli anni andavano pian piano perdendosi. Oggi, con il famoso rilancio Marvel NOW, sembra sia ritornato il Bendis di sempre, ne sono prova I Nuovissimi X-Men ed i I Guardiani della Galassia. Mai mi sarei aspettato un prodotto così da questo sceneggiatore (almeno nell’ultimo periodo), mai mi sarei aspettato AGE OF ULTRON.

Il numero si apre con un scenario post-apocalittico, New York lacerata da chissà quale fenomeno (tuttavia il titolo non penso possa lasciare spazio a equivoci), l’inquadratura si sposta subito su un cazzutissimo Occhio di Falco che si infiltra in una base criminale per salvare un Peter Parker legato ad una sedia seminudo e stordito. La prima domanda che sorge spontanea nel lettore è: in quale periodo della continuity marvel è collocata questa storia? e sopratutto ci si domanda se effettivamente Age of Ultron sia all’interno della continuity stessa. E’ l’editoriale a risolvere questi dubbi chiarendo sin dall’inizio che non si tratta di una storia a parte e che andrà ad intrecciarsi con le altre testate.
In me è subito cresciuta la curiosità di vedere come si risolverà questo problema del crossover (visto che già dalle prime battute del primo numero la terra ha subito l’attacco di Ultron e gran parte della popolazione newyorkese e non solo è morta) visto e considerato che nelle testate regolari sembra tutto tranquillo (per modo di dire), dalle premesse Bendis sembra voler fare il botto, voglio fidarmi e credere che ci riuscirà.

In una storia a fumetti per rendere al meglio lo scenario apocalittico ci vuole un gran lavoro sopratutto da parte del disegnatore e in gran parte anche del colorista. Devono trasmettere al lettore tutta la disperazione e la paura dei cittadini americani e, sopratutto, dei nostri eroi che si trovano in un primo momento senza un piano (sembrerebbe,dalle parole di Occhio di Falco, per colpa del nostro Capitano ma non si sa perchè… da notare la bravura di Bendis nel dare la giusta suspance).

Ovviamente qui Bryan Hitch (disegnatore) e Paul Monts (colorista), sembra non si siano fatti pregare per farci provare quel terrore e quell’angoscia  che si proverebbe in una situazione del genere (si spera di provarla solo in questo modo…).

Grande partenza dunque per Brian Michael Bendis e per Bryan Hitch: grande storia, grandi disegni. Non resta che sperare che si continui di questo passo e che magari si arrivi ancora più in alto.

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