DC Comics sta spingendo molto sull’evento del mese di settembre: il Villain Month. Mese durante il quale verranno rilasciati degli albi speciali dedicati ai principali villains di casa DC. Uno di questi spillati (per la precisione Justice League #23.2: Lobo) sarà dedicato a Lobo, l’Uomo, il bastardo di Czarnia, personaggio iconico e dirompente creato da quel geniaccio di Keith Giffen. Pur vedendo la luce nel lontanissimo 1983, è negli anni ’90 che lo sboccato metallaro spaziale esplode definitivamente grazie anche alla penna di Alan Grant ed ai disegni Simon Bisley. Lobo nel corso degli anni ha riscosso enorme successo (e continua a riscuoterlo, come testimoniano le buone vendite dello spillato dedicato a vecchie storie dell’Uomo che RW Lion sta stampando in questi mesi) ed era logico aspettarsi un suo ingresso nell’universo new52. Ingresso che c’è stato alcuni mesi fa su Deathstroke #9 grazie a Rob Liefeld. Alcune modifiche al suo background però non erano andate giù ai fans: Lobo veniva presentato come uno schiavo Czarniano rimasto imprigionato sulla terra per molti anni prima di riuscire a liberarsi.
Ma ecco il “sorpresone”. Qualche settimana fa la sceneggiatrice Marguerite Bennett che si occuperà, durante il Villain Month, dello one-shot sullo czarniano ha dichiarato: “Il mio obiettivo per lui era quello di renderlo meno comicamente iper-maschile. E’ ancora feroce, ancora selvaggio e ancora del tutto immorale, ma volevo qualcosa di nuovo. Quando si presenterà, non voglio che cammini lontano da un esplosione fumando un sigaro. Quando si mostrerà voglio che la gente pensi ‘Questo è quanto. Questa è la fine.‘”
Si. La fine di Lobo purtroppo.
Ed ecco il colpo di grazia. Come molti di voi avranno già visto, quello che segue è l’abominevole parto della Bennett disegnato da Kenneth Rocafort.
Vi chiederete: ‘Se Lobo aveva quell’aspetto sulle pagine di Deathstroke come giustificheranno questo suo nuovo look da fighetto metrosexual?’ Ma con un’altra “brillante” trovata, naturalmente! Ecco lo spiegone di Bob Harras, editor in chief DC, secondo cui il Lobo introdotto da Rob Liefeld sulle pagine di Deathstroke viene ora visto come un impostore. “Il Lobo che avete visto finora nei new52 non è chi si crede di essere. In questo one-shot sarete introdotti al vero Lobo, un killer spietato in missione per uccidere l’uomo che ha preso il suo nome.“
Lobo non è chi si crede di essere? La domanda semmai è: ‘voi chi vi credete di essere per massacrare un’icona del fumetto?‘
Certo, non tutto ciò che l’universo new52 ha partorito è un abominio. Basti pensare all’Animal Man di Lemire, alla straordinaria Batwoman di JH Williams III o al Batman di Snyder (per quanto io continui a tovare la sua run pre-reboot su Detective Comics con Jock e Francavilla il punto più alto raggiunto dallo sceneggiatore newyorkese con l’Uomo Pipistrello). Serie che portano una ventata di novità pur rimanendo fedeli agli originali. A volte, però, come in questo caso ci si fa prendere la mano dalla frenesia di metterci del proprio. La fantasia degli sceneggiatori dovrebbe produrre storie valide e coinvolgenti, nuovi personaggi adatti ai nostri giorni. E creare un restyling post-Twilight per le nuove generazioni di un personaggio fortemente caratterizzato, divertente ed assolutamente originale come Lobo non è la soluzione per stare al passo coi tempi.
Insomma, sacrificare sull’altare del reboot l’Uomo, un metallaro spaziale sboccato e violento, in favore di un efebico fighetto con abiti attillati è, già in partenza, un clamoroso autogol, skratz!
Goodbye, Lobo.