Il Primo X-Man

Chiedersi se Scott Summers avesse ragione alla fine dell’epico evento AvX (che in realtà così bello ed epico non era), in cui è stato mostrato il suo ambiguo genio e la sua sregolatezza, mi ha portato a dover riflettere su quel personaggio conosciuto negli anni ’90( dove era troppo facile essere un pelè) di cui presto ho amato la tempra da leader e la sua morale immensa e estremizzata com’è giusto che venga fatto da pochi autori tra cui Claremont, Whedon e Morrison. Dal primo approccio avvenuto dietro una tv con l’immensa serie a cartoni del team X ho coltivato un platonico amore per la razza mutante che tra aste online da perdente e attese in fumetteria mi ha portato ad avere un grande quadro su questa razza e una domanda come risposta al grande quesito se Scott “Slim” Summers avesse ragione.

Scott Summer è “l’elemento necessario” purchè il genere mutante viva?

Non possiamo negare il grande amore che la Casa delle Idee nutre per questo personaggio. Il perdente per eccellenza, un uomo segnato dal destino fin dall’inizio e perseguitato dai pregiudizi dei fan Marvel e dalle speranze dei lettori-X che, un giorno, questi possa confermarsi il grande uomo che è. La sua vita è una tragedia greca nella quale ora si tenta di rendere poetica la sua progressiva trasformazione nella nemesi politica per eccellenza: Magneto; così come il conseguente allontanamento dal maesto e padre Charles Xavier.

Ma chi è veramente Summers, disilluso e beffato dalla Marvel agli occhi grezzi di un fan grezzo della casa dell’idea (tanto per provare a citare scherzosamente il maestro Leo Ortolani?

Summers è un uomo odiato e quest’odio è testimoniato da tre motivi:

1) Tra le corna di Jean Grey e Emma Frost non può più passare per la porta d’ingresso

2) La sua mutazione è pari – a livello di potere – a quella del fratello Vulcan, ma limitata quasi da renderla nulla per via della sua incapacità di controllarla, costrigendolo così alle tante sconfitte, come quella contro Ororo (versione punk) per chi dovesse essere il nuovo leader. Un uomo che alle vittorie tanto amate e conquistate a suon di cazzotti, ama le strategie. Tutti aspetti che si sono inevitabilmente tradotti in altre numerose mazzate subite da parte dei suoi nemici e conseguenti derisioni dai fan, ma anche a momenti indimenticabili:

Ma della sua stoffa la Marvel se ne sempre fatta, se non poco, niente. Se si cerca in rete “Cyclops is” appariranno solo parole come “jerk” o “douche bad”, ma non perdiamoci in queste cose..

3) E’ usato come rampa di lancio per altri mutanti, ovvero prendi per il culo Ciclope e subito diventerai amato. Il ribelle Wolverine ne è l’esempio, Emma Frost idem e persino Bestia lo è diventato dopo averci litigato.

Quindi cosa ci rimane realmente come risposta ad un uomo che nella vita ha dovuto lottare con un team, ma fallire sempre da solo? Le sue travagliate situazioni sentimentali, il suo essere l’eterno secondo per il mondo mutante a causa della presenza scomoda di Wolverine, il suo continuo rilancio da parte della Marvel che, però, una volta portato in cima, gli taglia le ali e lo fa cadere sempre più in basso, tramutandolo in un sociopatico terrorista o nel nuovo messia.

Scott Summers, la figura più enigmatica di terra 616, in che cosa il primo X-MAN si è evouto? In Magneto o in Xavier? O forse in un ibrido che, dal primo ha preso il concetto puro e l’amore vero verso la propria razza; mentre dal secondo il potere per compiere “il necessario” per i mutanti con qualsiasi mezzo o sacrificio.

Logan. Sei arrabbiato adesso, ma spero che col tempo capirai. La scuola ha i miei più sinceri auguri e un supporto completo. Ho fede che si insegnerà ai bambini lo spirito di Xaiver per prepararli per il mondo migliore che verrà. Gli ideali rimarranno

Mi hai invitato a essere un uomo migliore. Mi piacerebbe essere così. Sinceramente lo farei. Ma quando sei tu l’uomo migliore, IO non ho bisogno di esserlo, il migliore. Invece, posso essere l’uomo che fa ciò che è necessario.

Non posso negare che le mie parole siano influenzate da una grande stima che mi porta a voler teatralmente ingrandire la figura del leader di Utopia; ma che comuqnue non si allontana troppo dalla verità. Ritornando a quella domanda, non si può nemmeno pietosamente liquidare l’argomento su chi sia realmente il genere mutante e a chi questo appartenga, se a Claremont o perfino allo stesso Ciclope, credo che non ci si debba soffermare sulle singole azioni per giudicare l’intera storia editoriale di un personaggio che, comunque, ha avuto una sua evoluzione. Evoluzione che lo ha portato ad essere ciò che è oggi. Eh si, lui la sua guerra l’ha vinta, ma rimanendo sempre Scott Summers il primo X-Man. Prendendosi la sua rivincità contro le beffe e i sorprusi, vincendo finalmente da vincente vero e non da vincitore occasionale.

Ho fatto tutto quello che posso fare. Muoio adesso, e da martire. E in pochi anni, alcuni  ragazzini ribelli si alzeranno tra i banchi di scuola e avranno me nella mente e sulla maglietta. Ciclope aveva ragione.

 

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