“Mi chiamo Peter Parker. E non ho idea di come ne uscirò“. Dan Slott sta scrivendo una delle saghe più angoscianti di sempre sul personaggio. Si, Peter ha perso sua figlia, ha scoperto di essere un clone, è resuscitato dopo un brutale scontro contro Morlun, ma mai come ora si era avvicinato a una fine così pietosa, drammatica e triste.
L’albo scorso si era concluso con l’apparente morte di Octopus ( e quindi di Peter ), ma niente paura: i dottori del Raft, nonostante Ock sia un soggetto pericoloso, decidono di salvarlo.
Slott si prende un buon spazio del numero per spiegare ai lettori come Ock è riuscito nello scambiare mente con Peter. Se Ock ha accesso alle memorie di Peter Parker, quest’ultimo avrà accesso a sua volta a quelle di Ock. E qui la domanda mi è venuta spontanea: possibile che un genio come Ock non ci abbia pensato? Il piano diabolico non ha avuto inizio durante Zona Pericolo – 3 di 3, dove è avvenuto il mind-switch, ma ha origini molto più lontane che risalgono al numero 600, Spider-Man #531 in Italia. Nel corso di svariate saghe (Spider-Island e Fino alla fine del Mondo) Ock ha avuto la possibilità di mappare il suo cervello per poi infliggere il colpo finale. Un piano ingegnoso e per niente buttato lì come vogliono far credere alcuni.
L’autore continua a lasciare piccoli elementi narrativi in sospeso per poi riprenderli in futuro. Esempio? Lizard confessa a Peter che la cura ha funzionato (vedi Amazing Spider-Man – Senza ritorno) e che ora è la mente di Connors a trovarsi nel corpo di Lizard. Questo permetterebbe all’Uomo Ragno di affrontare la cosa una volta riottenuto il suo corpo.
Divertente vedere come Slott manifesta le paure di ogni lettore una volta scoperto che nel corpo di Peter c’è uno dei suoi nemici più pericolosi. Molti di noi avranno pensato quasi sicuramente a Ock che usa i poteri ragnesci di Peter per rapinare banche, fare del male alla propria famiglia e usare Mary Jane come semplice oggetto sessuale. Forse si, forse no, e se fosse davvero così sarebbe tutto piuttosto banale nonché un classico di queste situazioni. Vedrete.
Altro possibile buco di sceneggiatura, a mio parere, è la possibilità da parte di Peter di poter utilizzare l’Octobot che Ock ha usato per mettere in atto il mind-switch, dando così la possibilità a Peter di avere una chance per evadere dal Raft.
Grazie all’Octobot, Peter mette in atto il piano Sigma 6.0, uno degli ennesimi piani di fuga del dottor Octopus. Ad affiancare Peter ci sono Hydro-man, Scorpion e Trapster. I tre propongono di liberare anche gente come Morbius o l’Ammazzaragni per creare una formazione improvvisa dei Sinistri Sei, ma Peter è nel corpo di Ock ed è Ock a comandare. Nessuno dei due viene liberato, anche se Peter aveva proposto di liberare Lizard perché visto da lui come un amico e non come una minaccia. Ma Lizard/Connors è una brava persona e non ha intenzione di unirsi a loro.
Non mi ritengo un fan di Ramos, ma a ‘sto giro mi è piaciuto e la costruzione delle tavole punta molto sui dettagli, sulle espressioni e sul trasmettere un minimo di tensione. Spero lo rivedremo così in forma in futuro, nonostante preferisca la presenza di disegnatori come Camuncoli e il futuro Stegman.
Di per sé l’albo non racconta nient’altro se non il master plane. La lettura è scorrevole e il numero finisce in fretta, forse troppo. La narrazione scorre lentamente, rendendo l’attesa quasi insopportabile. Sin dalla sua uscita in America abbiamo atteso moltissimo questa saga, l’ultima saga della testata storica inaugurata da Stan Lee e Steve Ditko.
Avremo la fortuna di avere più di 50 pagine nel numero 600, giusto il tempo necessario per chiudere in bellezza (o in bruttezza?) Desiderio di morte. Slott ha dimostrato spesso di non essere prevedibile, quindi tutto è possibile. Peter riavrà il suo corpo o no? Il gran finale, la storia tanto discussa in America, costata al povero Dan minacce di morte, è dietro l’angolo. 29 Agosto. Amazing Spider-Man 600. La storia più controversa degli ultimi anni.
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