Puntuale come ogni settimana arriva la recensione/guida alla lettura dedicata al manga originale di Hokuto No Ken, attualmente di nuovo nelle edicole nostrane grazie a Planet Manga.
Questo settimo volume si presenta bene già dalla copertina: Lo vedete Kenshiro lì, che già si scrocchia le dita? Ecco, si scalda in vista del vortice di mazzate e momenti epici spalmati con sapienza da Bronson e Hara sulle circa 200 pagine dello stesso.
Quindi, mentre vi mettete comodi, vi ricordo di nuovo che l’elenco delle recensioni di questi volumi lo trovate cliccando QUI, che le traduzoni di nomi, tecniche, appellativi e quant’altro NON segue l’adattamento operato da Planet Manga e che, essendo questo un manga ormai giunto al suo trentesimo anniversario, tutte le recensioni dei volumi “spoilerano” senza pudore alcuno ogni aspetto dell’opera. Alla larga quindi i maniaci dell’ultim’ora e buona lettura a tutti gli altri!
FINIRAI IN UNA TOMBA SENZA LAPIDE
Dove eravamo rimasti? Ah, sì, dopo che Kenshiro le aveva date di santa ragione a quel genio incompreso di Amiba, si era messo sulle tracce del vero Toki, colui che, a suo dire, se non fosse stato per via della letale malattia contratta in seguito all’esposizione al fallout radioattivo, sarebbe divenuto di certo il legittimo successore dell’Hokuto Shinken. Mettendo a rischio la propria vita, Mamiya era riuscita a scoprire che l’amato fratello di Ken è rinchiuso tra le mura di Cassandra, “La Città dei Demoni Urlanti”, un’immensa torre carceraria da cui nessuno è mai riuscito ad evadere.
Senza esitazione, il nostro terzetto di eroi decide di andare in gita in questo famoso luogo di villeggiatura post-atomico, in barba a terribili leggende di terrore, inespugnabilità e compagnia cantante…
E allora non ci resta altro da fare se non andare a vedere chi sono i personaggi che avranno l’onore di essere presi a sberle da incrociare i pugni con Kenshiro questa settimana
UIGHUR (????)
Gigantesco e brutale guardiano della prigione di Cassandra, Uighur è un personaggio spietato e senza il minimo barlume di umanità, la cui forza è seconda solo alla sua crudeltà. Il suo compito principale è di tenere in catene i maestri di arti marziali che il Re del Pugno ha fatto rinchiudere dopo essersi appropriato dei loro segreti e, in special modo, evitare che Kenshiro possa reincontrare Toki, anch’egli rinchiuso dal fratello maggiore tra le mura della terribile prigione.
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RAIGA e FUGA (??? ? ???)
Monumentali gemelli posti a guardia del portone principale di Cassandra, sono in realtà costretti a servire Uighur sotto ricatto ma, dopo il loro incontro con Kenshiro, realizzano di aver finalmente trovato l’uomo capace di espugnare la prigione e demolirne la spaventosa leggenda…
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UOMINI DI CASSANDRA
Guerrieri scelti, spesso selezionati tra gli stessi maestri d’arti marziali detenuti all’interno della prigione, rispondono tutti al Capocarceriere. A causa della loro particolare condizione, non tutti servono fedelmente Uighur anzi, alcuni sono in realtà in attesa che giunga un liberatore a porre fine alla leggenda di Cassandra.
MITSU (??)
Fratello minore di Raiga e F?ga, viene tenuto in ostaggio da Uighur per costringere i due colossali guerrieri a difendere l’ingresso principale di Cassandra. Quando i suoi fratelli si ribellano e decidono di aiutare Ken a farla cadere, Mitsu mostra grande spirito di sacrificio e, proprio per questo, il Capocarceriere evita di giustiziarlo, ritenendo che non sia interessante uccidere chi è disposto a morire serenamente.
GUARDIA PERSONALE DEL RE DEL PUGNO
Gruppo di guardie del corpo del Re del Pugno, giunge a Cassandra poco dopo la sconfitta del Capocarceriere Uighur, come ultima risorsa per impedire a Kenshiro di riabbracciare Toki.
ZARUKA (???)
Capo della Guardia Personale del Re del Pugno, Zaruka tenta dapprima di sigillare l’unica via d’accesso alla cella in cui è rinchiuso Toki poi, vedendo fallire il suo piano a causa dell’intervento di Raiga e F?ga, prova a nascondersi per cercare di cogliere Kenshiro di sorpresa, fallendo miseramente…
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RE DEL PUGNO (??)
Terribile dominatore, noto anche come Conquistatore di Fine Secolo (?????), il Re del Pugno è colui che ambisce al potere supremo. Per reaalizzare i suoi scopi, oltre a radunare un vasto esercito, ha dato ordine di scovare e catturare tutti gli esponenti di arti marziali e rinchiuderli a Cassandra, in modo da poterne carpire i segreti.
Come lo stesso Kenshiro intuisce facilmente, dietro tale figura si cela Raoh, il maggiore dei suoi fratelli d’arte ed aspirante anch’egli al titolo di successore dell’Hokuto Shinken.
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SUCCESSORE del SUZAN TSUHI KEN (????????)
Personaggio senza nome la cui vicenda viene narrata da Toki a Kenshiro come esempio della crudeltà del Re del Pugno.
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SEEKER (????)
Viscido ricognitore dell’esercito del Re del Pugno, aggredisce Mamiya durante il viaggio di ritorno da Cassandra, ma viene fermato in tempo da Kenshiro, che lo massacra con i suoi stessi bastoni.
LE TECNICHE DI QUESTO VOLUME
Nishin F?raiken (????? – Tecnica del Vento e del Tuono della Duplice Divinità): Uno stile di combattimento che può essere praticato solo da due persone dotate dello stesso sangue, degli stessi muscoli e della stessa percezione. La principale forma d’attacco di questo stile è basata sull’utilizzo di sottili ma micidiali fili d’acciaio che, grazie all’abilità, alla cooordinazione e alla velocità d’esecuzione dei due guerrieri, non sembrano essere visibili se non quando è ormai troppo tardi per l’avversario.
Taizan-ry? S?j? Ben (?????? – Stile Taishan delle Due Fruste): Stile di combattimento utilizzato dal Capocarceriere e basato sull’utilizzo in contemporanea di due micidiali fruste. Lo abbiamo già visto in azione nel volume pecedente.
Taizan-ry? Senj? Ben (?????? – Stile Taishan delle Mille Fruste): Variante più forte dello stile principale, si basa sull’utilizzo di particolari fruste dalle molteplici corde. Impossibili da fermare, vengono utilizzate sia per ferire che per immobilizzare completamente l’avversario.
M?ko Hakyoku D? (????? – Via del Dominio Assoluto della Mongolia): Questa tecnica di combattimento non appartiene al Taizanji Kenpo, è piuttosto un retaggio della stirpe dello stesso Uighur, discendente dei conquistatori della Mongolia. Tramandata fin dall’antichità, questa tecnica di lotta permette al guerriero di concentrare tutte le sue forze trasformando il proprio corpo in un proiettile e annientando qualsiasi tentativo di difesa da parte dell’avversario.
Hokuto K?retsuha (Presa di Hokuto che Lacera l’Acciaio – ?????): Grazie a questa tecnica difensiva il guerriero è in grado di esercitare un’incredibile pressione utilizzando sei sole dita delle mani, bloccando e schiantando oggetti anche dei materiali più resistenti e di grandi dimensioni.
Shuch? Shokei T?jutsu (?????? – Arte della Lama Sterminatrice dell’Emiro): Uno stile basato sull’utilizzo di una spada ad un solo taglio che viene roteata vorticosamente per poter letteralmente fare a pezzi gli avversari.
Shuch? T?jin Jutsu (????? – Arte della Sottrazione della Lama dell’Emiro): Grazie a questa tecnica, il guerriero riesce a bloccare la spada dell’avversario con i palmi delle mani per poi sottrargliela ed appropriarsene.
Zusho (??): Un punto di pressione situato sulla tempia destra. Se attivato, non permette più alla vittima di controllare il proprio corpo, il quale si muoverà rispondendo istintivamente agli stimoli esterni.
Hokuto Uj? Hagan Ken (??????? – Colpo Deformante dello Spirito Puro di Hokuto): Il guerriero colpisce gli avversari con il suo spirito combattivo raggiungendo ed attivando il punto segreto Kensei. Le vittime muoiono contorcendosi orribilmente mentre provano sublimi sensazioni di piacere. Questa tecnica appartiene ad un particolare stile detto Hokuto Uj? Ken (????? – Tecnica dello Spirito Puro di Hokuto), ovvero una serie di colpi dell’Hokuto Shinken che possono uccidere gli avversari senza provocare dolore ma inducendo sensazioni paradisiache. Nota del traduttore: “Ujoo” è un termine buddista derivante dal sanscrito “Sattva”. Originariamente la parola ha il significato di “esistenza, essere senziente, entità”. Venne poi a significare in senso più ampio “purezza, ordine, equilibrio”. La traduzione cerca di rendere in italiano un concetto che possa richiamare quello originario in tutti i suoi significati e sta a indicare che l’entità stessa raggiunge uno stato di purezza proprio della condizione originaria dell’esistenza.
S?zan Ts?hi Ken (????? – Tecnica delle Braccia Fluide del Songshan): Non viene mostrata nel manga, ma da quello che si evince dal nome stesso, è una tecnica sviluppata sul Songshan, una delle cinque montagne sacre del Taoismo, ed è una delle tante varianti del Tongbiquan, arte marziale cinese realmente esistente.
GIUDIZIO
Mah… se la scorsa settimana mi ero rallegrato di non aver trovato grossi errori da segnalare (non che non ce ne fossero, capiamoci bene, solo non erano da pubblica gogna), con questo settimo volume pare che abbiano voluto recuperare
Si parte già dalle primissime pagine con Raiga e F?ga che sembrano quasi incartarsi nella descrizione della loro tecnica: Se, infatti, nell’edizione Star Comics leggiamo un convincente “E’ una tecnica che soltanto due persone che hanno lo stesso sangue, gli stessi muscoli e la stessa sensibilità possono acquisire” e, in quella d/books , un altrettanto valido “Una tecnica che può essere padroneggiata solo da due persone che abbiano lo stesso sangue, gli stessi muscoli e la stessa percettività!”, nell’attuale edizione Planet troviamo quanto segue:
C’era davvero bisogno di complicarla così? Boh…
Più avanti troviamo anche un Uighur in vena di outing:
Ma mica sono queste le perle, no no, eccola LA PERLA!
Vi ricordate nel primo volume di RAOH IL CONQUISTATORE DEL CIELO, quando parlavo del fatto che “Re di Hokuto” è assolutamente sbagliato come traduzione di Ken Oh?
6 giugno 2013
Possibile che nel 2013 ancora non sia stato dichiarato illegale tradurre l’appellativo “Ken-Oh” come Re di Hokuto (famosa castroneria del doppiaggio storico dell’anime in Italia) piuttosto che con più appropriate terminologie? Ci si sarebbe potuto sbizzarrire partendo dal letterale “Re del Pugno” passando per “Re della Lotta”, “Re del Combattimento”, “Re delle Tecniche”, addirittura un “Signore della Battaglia”, tutto sarebbe stato meglio di Re di Hokuto…
Ecco, esattamente, tutto TRANNE QUESTO:
Non ci siamo proprio. Sicuramente è un passo avanti rispetto a Re di Hokuto, per carità, ma non becca il senso dell’appellativo originale nemmeno di striscio. Quando Raoh si autoproclama “Ken Oh”, lancia un messaggio chiarissimo che suona più o meno così: “Sono il massimo esponente di ogni fottutissima arte di combattimento esistente”. Tale implicito messaggio è rivolto in particolare proprio a colui che è stato scelto al suo posto per divenire successore dell’Hokuto Shinken, suo fratello minore Kenshiro. E’ un’ulteriore sfida al Cielo e alla volontà delle divinità che hanno decretato il fato dei pretendenti alla successione di Hokuto. In quel semplice termine (e, quindi, nella sua eventuale adeguata traduzione) c’è l’anima stessa del personaggio. Raoh NON è un semplice “Re Guerriero”, uno che parte alla conquista e va a combattere senza sapere se vincerà o meno. Raoh si presenta già quale supremo Signore della Battaglia. Non viene lì a combattere, viene a vincere. Non c’è scampo. Di conseguenza, il termine non rende assolutamente. Punto.
Cambiando discorso, parliamo un po’ delle famigerate tecniche e delle fantasiose traduzioni: stavolta ne hanno beccata almeno una, quella delle Braccia Fluide del Songshan, sulle altre invece si sono sprecati in licenze poetiche e veri e propri strafalcioni. Uno in particolare lo vediamo riguardo alla tecnica misericordiosa di Toki: come potete leggere (se non l’avete già fatto) tornando un po’ più su, c’è tutto un significato ben preciso (spiegato dal nostro MusashiMiyamoto) dietro il nome della tecnica, che va ben oltre la semplice pietà. In più, come lo stesso Kenshiro dichiara, il colpo specifico usato da Toki si chiama Colpo Deformante dello Spirito Puro di Hokuto e non, come in questa versione, Pietosa Distruzione del Viso della Divina Scuola di Hokuto. Il senso è chiaro, oltre che dagli effetti stessi del colpo, per i quali le vittime si contorcono orribilmente prima di esplodere del tutto, anche dal termine “kao” (? – si legge “gan” solo nei termini composti – Kenrico), che è vero che significa “volto” ma, più in generale, si riferisce all’aspetto esteriore di una persona. In pratica, il colpo di Toki “distrugge” (?), deformandolo, l’aspetto esteriore delle vittime. Semplice.
Infine, altra chicca, l’inversione del testo in due vignette. Non serve nemmeno che vi faccia vedere le altre edizioni, lo capirete da soli guardando voi stessi:
Insomma, questa settimana si son dati veramente da fare per ricordarci che i lavori approssimativi sono la loro specialità. Unica vera nota positiva, per il gaudio di molti, hanno saltato l’inutile appuntamento con l’inutile pagina dedicata all’inutile riassunto delle tecniche (si è capito che è inutile, vero?). La speranza è che la rubrica sia stata del tutto soppressa per pudore, ma il timore è che sia saltata solo per motivi di spazio e rimandata per un “double impact” sul prossimo volume.
Nell’attesa, vi rinnovo l’appuntamento alla prossima settimana!